LIVORNO – Ieri, venerdì 4 Ottobre 2013, alle 9.00, in Piazza Cavour, si sono riuniti gli studenti delle scuole superiore insieme ad altri ragazzi per una manifestazione a difesa della scuola pubblica.
Nella piazza verso le 9.15 venivano cosí distribuiti dei volantini e, più o meno alla stessa ora, ho parlato con due ragazzi del collettivo studentesco Livornese riguardo questa manifestazione spiegandomi le motivazioni.
Mi dicono così che la manifestazione è per richiedere nuovi fondi alla scuola pubblica perchè questa è lasciata sempre di più a se stessa. L’attuale ministro, mi spiegano, infatti, non ha fatto praticamente nulla: non ha tagliato [i fondi] ma, nonostante questo, non ha risanato i problemi che ha fatto precedentemente la riforma Gelmini. Le problematiche che ci stanno più a cuore – continuano i due ragazzi – sono così le strutture pubbliche che sono cadenti e devastate dal tempo per la mancanza di fondi e le prove invalsi. Le prove INVALSI sono una delle più grandi false create dal Governo; ci dicono che sono anonime, ma in realtà non è vero dato che servono per dare una valutazione a tutta la scuola per dare i fondi poi alle scuole migliori. Complessivamente, inoltre, c’è il Governo che non ci da sostegno e che ci descrimina. Manda la polizia in piazza anche se ci sono gli studenti, la digos tanto perchè “Noi abbiamo delle faccie brutte” e perché loro ci stanno sempre. Anche gli eventuali nuovi investimenti non ci convincono -concludono- perchè sono le solite ‘balle’. I finanziamenti che arrivano alla scuola pubblica sono degli scarti di quello che rimane a loro per F35, grandi opere e per i costi della politica nelle amministrazioni ed in tutto il governo. In sintesi “la scuola è sempre messa in secondo piano, Noi chiediamo nuovi fondi alla scuola pubblica.”
La manifestazione è continuata, poi, nelle vie del centro con cori ed interventi da parte dei manifestanti. In via Cairoli poi -come si può vedere dalle foto- alcuni partecipanti al corteo hanno lanciato delle uova contro le banche ed alcuni ragazzi, all’ingresso di due banche, hanno messo un nastro bianco e rosso, mentre altri manifestanti dicevano “che la crisi la paghino le banche”.
Paolo Gambacciani
@paologamba10