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L’Italia che vola a Rio! – Ginnastica artistica –

Sse Hydro Arena, Glasgow

Giovedì 22 Ottobre

Foto: Filippo Tomasi – Federginnastica

E’ tutto pronto, da domani, e per una settimana Glasgow diventerà la
capitale mondiale della ginnastica artistica. Il campo gara è pronto, gli attrezzi sono lì, collocati ognuno al suo posto, già testati dalle delegazioni provenienti da tutto il mondo. Tra queste c’è anche quella italiana, composta da: Vanessa Ferrari, Carlotta Ferlito, Erika Fasana, Tea Ugrin, Elisa Meneghini e il piccolo orgoglio toscano, Lara Mori ed infine Enus Mariani, riserva della squadra; il team Italia debutterà domani, venerdì 23 Ottobre, nella 5a suddivisione, insieme alla Russia e ad un gruppo misto, l’obiettivo?! Rientrare nelle prime otto squadre al mondo e conquistare il pass diretto per le Olimpiadi di Rio 2016!                                                                              

Venerdì 23 Ottobre

Foto: Filippo Tommasi – Federginnastica

Sono le 19:45 a Glasgow, le prime quattro suddivisioni hanno già affrontato la loro gara di qualificazione. Adesso è il momento dell’Italia, adesso è il momento di conquistare, quello che a Tokyo quattro anni fa, nel 2011, l’Italia si è vista portare via da sotto il naso, per un pugno di decimi; è quasi giunto il momento e la tensione sale, la posta in palio è alta, ma c’è la voglia di riscattarsi, la voglia di salire su quei quattro attrezzi e dimostrare, che sì, l’Italia ha le carte giuste per far parte delle grandi otto al mondo.

 


Si inizia dalle parallele, l’ordine di salita è il seguente: Ferlito, Ferrari, Ugrin, Fasana e Mori. Ferlito e Ferrari, da buone veterane eseguono degli esercizi impeccabili, Ugrin, poi, nonostante sia il suo esordio in campo mondiale, non delude le aspettative e conquista il miglior punteggio italiano, subito dopo rilanciato in alto dalla compagna Fasana; chiudere la rotazione spetta alla Mori, che esegue un buon esercizio, sporcato un po’ da una caduta, ma niente di irrecuperabile, in fin dei conti mancano ancora altre 3 rotazione prima di finire la gara.

Dalle parallele si passa alla trave, forse l’attrezzo più temuto, ma l’Italia, nella sua formazione può dire di avere delle vere e proprie esperte di questo attrezzo; la prima a salire è Elisa Meneghini, che purtroppo cade; a recuperare la situazione ci pensano le compagne, Vanessa Ferrari, il capitano, che un mondiale lo ha anche vinto nel 2006, esegue un esercizio impeccabile, dopo di lei Tea Ugrin, di nuovo, non delude e anche lei porta a fine un esercizio buonissimo. Adesso tocca alla travista italiana per eccellenza, Carlotta Ferlito, che esegue un esercizio strepitoso e fa salire il punteggio italiano, con un magnifico 14.233, a chiudere la rotazione, spetta di nuovo alla toscana Mori, che si riscatta dalla performance alle parallele e conduce la squadra nel gruppo di testa della classifica.

La terza rotazione si sposta al corpo libero, parte Carlotta Ferlito, a seguire il capitano, Vanessa Ferrari entrambi portano a fine degli esercizi al suolo fantastici; dopo di loro sale in pedana Erika Fasana, che esegue un esercizio magnifico e strappa alla giuria un 14.446, a seguire sale Elisa Meneghini, che si ripaga dell’errore commesso a trave e conclude l’esercizio con uno splendido 14.066; la gara al suolo si conclude con l’esercizio di Tea Ugrin, sporcato leggermente da un piede fuori pedana dopo un triplo avvitamento.

La gara sta per concludersi, manca soltanto l’ultimo attrezzo, il volteggio, una salita a testa, una sola occasione a testa, un solo salto per ciascuna atleta, è tutto quello che resta da fare per concludere in bellezza una gara eccellente e per conquistare il bramatissimo pass alle Olimpiadi; la prima ad eseguire il volteggio è la Ugrin che esegue un magnifico yurchenko, dopo di lei Ferrari e Ferlito eseguono entrambi un avvitamento e mezzo e portano a casa rispettivamente, un 14.366 e un 14.266. Dopo di loro, Elisa Meneghini dimostra di nuovo di essere una grande ed esegue volteggio da manuale; a terminare lo splendido lavoro fatto dall’Italia ci pensa Erika Fasana, che mette la ciliegina sulla torta, conquistando uno strepitoso 15.058.

Foto: Filippo Tomasi – Federginnastica

La gara dell’Italia si conclude, l’italdonna conclude con un terzo posto provvisorio, dietro di loro, Canada, Giappone e Brasile; l’Italia può festeggiare, nonostante ancora manchi la gara delle potentissime americane, e nonostante manchino ancora le altre suddivisioni l’Italia si commuove nella consapevolezza di aver conquistato Rio; ebbene sì, possiamo dirlo ad alta voce, l’Italia ha ufficialmente conquistato Rio, l’Italia è alle Olimpiadi, probabilmente non resterà terza in classifica, ma niente e nessuno potrà scalzarle dall’essere tra le  migliori otto squadre al mondo.

 

 

 

L’Italia non conquista solo Rio, l’Italia conquista la finale a squadre, Carlotta Ferlito e Tea Ugrin conquistano un posto all’all around, la finale individuale delle migliori 24 ginnaste, ed infine la Fasana conquista le finale ad attrezzo per il corpo libero.

L’Italia ora può riposarsi, può godersi dagli spalti lo spettacolo delle altre suddivisioni e potrà sostenere la squadra maschile nella gara di Lunedì 26 Ottobre; il prossimo appuntamento in campo gara per l’Italdonna sarà Martedì 27, per la finale a squadre!

Martedì 27 Ottobre

Tutto è pronto dentro la Sse Hydro Arena, gli spalti sono gremiti, migliaia di persone sono venute da ogni parte del globo per vedere le migliori otto squadre di ginnastica artistica sfidarsi per conquistare il titolo di campionesse mondiali. In campo gara si sfideranno, Stati Uniti, Russa, Gran Bretagna, Cina, Giappone, Canada, Olanda ed Italia, tutte ed otto hanno già conquistato l’accesso a Rio 2016, ma continueranno comunque a lottare per il titolo di mondiale.

Foto: Ginnastica Artistica Italiana

L’Italia inizia da trave, e ad aprire le danze spetta alla toscana Mori, che purtroppo, probabilmente per uno scherzo giocatole dall’emozione, cade dalla serie flic salto salto; non va molto meglio alla compagna Mariani, entrata in sostituzione al capitano Vanessa Ferrari per un forte dolore al tendine, e cade anche lei. La situazione ora resta in mano alla regina della trave, Carlotta Ferlito che porta a termine un esercizio splendido e conquista un punteggio di 14.300.

Dalla trave, per la seconda rotazione si passa al corpo libero, salgono in pedana Ferlito, Meneghini e Fasana, dopo i primi due esercizi assolutamente perfetti, la Fasana rilancia ancora più in alto ed esegue un corpo libero davvero strepitoso e porta a casa un 14.500!!
Saranno sempre le solite, nella terza rotazione, ad eseguire i salti a volteggio, tutti e tre da manuale, conquistando rispettivamente, Ferlito 14.466, Meneghini 14.433 e Fasana 14.800.

Foto: Ginnastica Artistica Italiana

Per l’ultima rotazione a parallele, l’ordine di salita avrebbe dovuto essere: Ugrin, Fasana, Mariani, ma per un dolore al gomito sentito in prova al volteggio la Fasana viene tenuta a riposo per la finale individuale al corpo liberò, al suo posto salirà in parallela Lara Mori. La prima ad eseguire l’esercizio è la Ugrin che esegue un buon esercizio, dopo di lei sale Mori, che, nonostante non abbia provato l’esercizio negli ultimi due giorni, porta a casa un buon punteggio; infine a chiudere la rotazione ci pensa Enus Mariani, che porta a casa un 14.166.

La gara si conclude, l’Italia conclude con un settimo posto, due posizioni sotto rispetto alla gara di qualifica, ma di certo questa non è una delusione, l’Italia può dire di competere con squadre del calibro di Russia, Stati Uniti e Cina.
Il titolo mondiale viene conquistato dalle inarrivabili statunitensi, dietro di loro le cinesi ed infine, medaglia di bronzo per la squadra di casa, la Gran Bretagna.

La delegazione italiana, rientra a casa con un bilancio più che positivo, il pass diretto per i mondiali è stato conquistato, la battaglia contro le migliori al mondo è stata vittoriosa, nelle finali all’around Carlotta Ferlito e Tea Ugrin, rientrano nella top 15, conquistando rispettivamente il 12° e 14° posto. Peccato che Erika Fasana, abbia dovuto poi rinunciare alla finale a corpo libero, purtroppo alcuni esami hanno evidenziato una lesione parziale al tendine e al muscolo dell’avambraccio che non le ha permesso di lavorare e di prepararsi in vista della finale.

La delusione di quattro anni fa è stata riscattata, Rio ora non è più un sogno, ma una certezza, e come si suol dire nel linguaggio della ginnastica, GAMBA RAGAZZE! Sarà un anno difficile, pieno di preparazioni atletiche, gare e collegiali, ma noi vi aspetteremo, incollati alla tv, certi che ci farete sognare di nuovo!

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