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L’Ipotesi del Male – Recensione

L’ipotesi del male è ormai la quarta fatica dello scrittore, ormai più che consacrato, Donato Carrisi. Il romanzo rappresenta il continuo de Il Suggeritore, il libro del suo fortunatissimo esordio, tramite il   quale, nel 2009, vinse l’ambito premio Bancarella. Più precisamente riprende le fila della storia 7 anni dopo gli eventi raccontati nel suddetto libro, permettendoci dunque di rincontrare l’agente Mila Vasquez.

Così, Mila, dopo 7 anni dall’epilogo del caso del Suggeritore sarà nuovamente costretta ad abbandonare il limbo, il dipartimento di polizia che si occupa delle persone scomparse, e a tornare in azione. A trascinarla ancora nel male saranno dei vecchi casi rimasti irrisolti che riemergono misteriosamente. Delle persone scomparse diversi anni prima senza lasciare traccia alcuna riappaiono all’improvviso e compiono efferati omicidi senza un’apparente disegno logico. Questa volta Mila sarà affiancata nelle indagini da Simon Berish, il reietto del distretto, che già molti anni prima aveva lavorato vanamente al caso degli scomparsi.

Entrambi affronteranno il caso e più che andranno a fondo del mistero più si troveranno a fare i conti con i loro demoni interiori. Si renderanno conto che c’è uno schema in questi misteriosi omicidi; una mano di un burattinaio che si cela nell’ombra ma Mila e Simon per catturarlo dovranno cercarlo nel buio.

Lo stile dello scrittore è ben evidente: chiaro, diretto e teso a coinvolgere nelle oscure trame criminali il lettore. Quest’ultimo si troverà senza rendersene conto in mezzo ai fatti, ai quali cercherà di trarre delle logiche conclusioni che si riveleranno essere tutte inevitabilmente sbagliate. Carrisi è bravo a celare la verità fino all’ultima pagina quando infine te la sbatte violentemente in faccia, facendoti così realizzare di non aver capito niente della vicenda. Nessuna sorpresa, è questa la grande bravura dello scrittore.

Personalmente mi ha appassionato molto e l’ho divorato in poco tempo ma se devo trovare delle pecche, io ritengo siano troppi i riferimenti che lo scrittore faccia alla storia narrata ne Il Suggeritore. E dopo circa 5 anni dalla sua uscita, per chi come me lo lesse allora, ci sono particolari alquanto difficili da ricordare. Per altro, piccolo inciso, su internet non mi riesce trovare il riassunto di quest’ultimo e mi toccherà dunque rileggerne varie parti.

Forse per chi ha avuto modo di leggere le altre sue precedenti opera avrà l’impressione che Il Tribunale delle Anime ed Il Suggeritore stesso avessero delle trame più elaborate e fossero soprattutto più sinistre ed inquietanti rispetto a quest’ultimo. Probabile ormai che lo scrittore mi abbia desensibilizzato ma stavolta, e lo dico con fierezza, non ho perso alcuna ora di sonno. L’Ipotesi del Male aveva una grande eredità da sopportare ma dimostra di essere un degno erede. Donato Carrisi è un  maestro della suspance e vi terrà incollati alle pagine fino infondo.

 Hai mai desiderato scomparire? C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle.. ma per alcuni non è solo   un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Mila  Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi  perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato. Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale… un’ipotesi del male.

Alessio Nicolosi

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