Ricorre oggi l’anniversario della nascita di una grande danzatrice e coreografa statunitense, Martha Graham, da molti considerata la madre della modern dance. Martha nacque a Pittsburgh, nella contea di Allegheny, in Pennsylvania, l’11 maggio 1894 in una famiglia agiata. La danza entrò nella sua vita relativamente tardi, quando all’età di 16 anni, vide uno spettacolo della famosa danzatrice Ruth St. Denis (1878-1968), alla Mason Opera House di Los Angeles. Martha ne rimase talmente affascinata che nel 1916 entrò a far parte della Denishawn, una scuola di danza professionale con una sua compagnia, diretta da Ruth St. Denis insieme al marito Ted Shawn (1891-1972). Nel 1923 il tour della Denishawn terminò a New York con alcune serate alla Town Hall. Il direttore delle Greenwich Follies (rivista musicale con sede a New York) John Murray Anderson, partecipò a una di queste serate e rimase molto colpito dalla Graham tanto da volerla ingaggiare nel vaudeville. Importante fu l’incontro con tre danzatrici Evelyn Sabin, Thelma Biracree e Betty MacDonald, nella Eastman School of Dance and Dramatic Action of Rochester, dove insegnò per un breve periodo e con le quali formò il primo gruppo di lavoro. A loro si unì il musicista Louis Horst (1884-1964), che Martha conobbe ai tempi della Denishawn, e insieme debuttarono il 18 aprile 1926, nel Teatro della 48a Strada, in uno spettacolo costituito da 18 brevi pezzi su musiche di Scriabin, Debussy, Satie, Ravel e Horst. Da qui in poi la sua piccola compagnia diventò sempre più numerosa, riscuotendo grande successo nelle tournée mondiali.
Con energia e determinazione Martha sviluppò un proprio metodo, attraverso movimenti stilizzati del corpo di grande intensità, creando un tipo di danza a tratti molto vicina alla scultura, tutt’ora praticato e conosciuto da generazioni di danzatori come Tecnica Graham. La Graham e gli altri esponenti della seconda generazione della modern dance (Doris Humphrey, Charles Weidman e Hanya Holm) si concentrarono sull’impulso fisiologico, sulle motivazioni interiori del corpo e sulla creazione di un nuovo vocabolario espressivo che non fosse mirato a “creare” ma a “riscoprire” quello che il corpo ‘naturalmente’ poteva fare. Rompendo gli schemi della tradizione classica accademica, attraverso movimenti sciolti e convulsi, il corpo poteva esprimersi liberamente. Basandosi sul respiro e sull’effetto che la respirazione ha sul corpo, la Graham ha creato una serie di esercizi di contraction and release, movimenti di opposizione di due forze contrarie e complementari, che segnano il flusso della respirazione, come momento di massima concentrazione dell’energia. Secondo questo metodo il movimento si origina nella tensione di un muscolo contratto e continua nel flusso di energia rilasciato dal corpo nel momento in cui il muscolo si rilassa, che conferisce ai danzatori movimenti angolari, secchi e netti. La spirale è uno dei movimenti più ricorrenti nello stile Graham: il corpo è attraversato da un’immaginaria linea elastica di forza, che lo percorre come una spirale, così da produrre un movimento di opposizione che coinvolge tutta la superficie del torso, creando una torsione dal bacino fino alla testa e agli arti superiori, senza però spostare il baricentro. Questa tecnica venne introdotta in Italia nel 1972 da Elsa Piperno e Joseph Fontano.
Alla fine del 1935 Martha venne invitata dal governo nazista in Germania per danzare ai Giochi Olimpici di Berlino, ma al ministro Joseph Goebbels Martha rispose così: “un gran numero di artisti che rispetto ed ammiro sono stati perseguitati, sono stati privati del diritto di lavorare per motivi ridicoli ed insoddisfacenti, tanto che considero impossibile accettare l’invito ed identificare me stessa con il regime che ha reso possibili queste cose”. Anni dopo venne a sapere che, per quel rifiuto, era stata inscritta in una lista di persone considerate indesiderabili.
Nel 1938 venne invitata dalla Signora Roosvelt alla Casa Bianca danzando American Document, una coreografia sull’Indipendenza Americana e Abraham Lincoln. Influenzata e arricchita emozionalmente da pittori, musicisti, scultori e personalità esterne al mondo della danza, la Graham ha formato e collaborato con intere generazioni di ballerini e coreografi come Paul Taylor, Merce Cunningham, Margot Fonteyn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov.
Nel 1941 la sua compagnia prima denominata Martha Graham and Group, venne battezzata con il nome di Martha Graham and Company. Gli anni che seguirono furono ricchi di nuove creazioni e di insegnamenti in College e Università, oltre a numerose collaborazioni con artisti internazionali, tanto che nel 1984 la Martha Graham Dance Company venne invitata da Nureyev all’Opéra di Parigi, inoltre il Governo Francese le conferì la Légion d’Honneur, celebrata con un gran galá al Lincoln Center di New York.
L’ultima coreografia alla quale prese parte la stessa Martha, fu Maple Leaf Rag (1990), all’età di 96 anni. Martha morì il 1 aprile 1991, mentre stava lavorando alla coreografia The Eye of Goddess, creata per i Giochi Olimpici di Barcellona 1992.
Con il suo lavoro e quello del suo ensemble, Martha Graham ha scritto la storia della danza dando vita a una delle rivoluzioni coreografiche più fondanti dell’epoca contemporanea, verso una libertà corporea che, ancora oggi, ispira danzatori di tutto il mondo.
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