Vivere nella nostra società, per quanto moderna ed industrializzata sia, ha drasticamente incrementato la percentuale di nevrosi e psicopatie di vario genere ed entità.
Stress, disturbi dell’umore, del sonno, di somatizzazione, demenze e consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope: questi sono alcuni dei più comuni disturbi mentali che da diversi anni hanno cominciato ad insidiarsi nella vita di alcune persone.
La frenetica vita lavorativa ed il continuo rimodernamento della quotidianità, portano costanti ansie che costituiscono un normale processo psichico umano, ma a lungo andare sfociano in veri e proprio crolli psichici del soggetto.
In nostro aiuto quindi, giungono le classiche sostanze cosiddette “psicotrope”, che cioè agiscono sulle nostre attività mentali e quelle simpatiche e particolari persone che si fanno chiamare “psicologi”.
Facciamo quindi un breve punto della situazione: chi sono gli psicologi e qual è il loro ruolo?
Il cosiddetto “psicologo”, come ci spiega il Dr. Massimo Agnoletti del Centro Benessere Psicologico, “è colui che è legittimato a compiere interventi che spaziano dalla salutogenesi, ossia la prevenzione del disagio e la promozione della salute psicologica, alla patologia, cioè la cura dei disturbi mentali. Lo psicologo è l’unico professionista riconosciuto e regolamentato dallo Stato che usa le competenze e gli strumenti specifici delle Scienze Psicologiche (colloquio psicologico, somministrazione di test, etc.) per migliorare il benessere psicologico delle persone senza farmaci e senza psicoterapia.”
Quindi, ogni tipo di disturbo mentale può essere curato e, in casi più estremi, affiancato da cure farmacologiche.
L’importanza di queste figure è divenuta cruciale per il superamento di numerosi disagi, tanto da portare alla creazione di vari tipi di psicologi: psicoterapeuta, psicoanalista e ciò che avevo accennato nel titolo, il “coaching”.
Il “coaching” consiste in varie sedute, in cui uno psicologo assiste il paziente nelle proprie scelte giornaliere: come comportarsi a lavoro, prendere decisioni durante la giornata e impegnarsi in alcuni cambiamenti.
Detto così sembrerebbe una vera e propria “manna dal cielo”: un professionista che ti consiglia cosa fare della tua vita per aver successo in qualsiasi aspetto della propria quotidianità.
Mi sento quindi di dare una mia opinione, facendo chiarezza con alcuni punti:
- lo psicologo non DEVE e non PUÒ decidere cosa il paziente deve far della propria vita, ma deve indirizzare il soggetto a ciò che lui ritiene più giusto fare, fornendo i giusti strumenti;
- abusare del “coaching” è deleterio, poiché può portare ad un appiattimento o incapacità della presa di decisione dell’individuo;
- in caso di uso di sostanza psicotrope, l’eccessivo consumo può alleviare i sintomi temporaneamente ma a lungo andare, ne creerà di nuovi.
Quindi la figura dello psicologo può essere assai utile per il superamento di alcuni problemi, ma non dobbiamo mai dimenticare che le decisioni di ciò che vogliamo fare della nostra vita devono esser unicamente PERSONALI, ciò che fa lo psicologo consiste nel procurarci valide strategie per guarire da un preciso disagio.
Consiglierei a tutti di andare ALMENO una volta da uno psicologo, anche solo per provare a parlare di alcuni problemi personali (non necessariamente chi si reca dallo psicologo soffre di un disturbo mentale), al fine di poter capire il ruolo preciso di questa figura così particolare.
E, come ultimo appunto, eviterei, se non in casi estremi, l’uso costante di sostanze psicotrope, poiché esse non risolvono il circolo vizioso che può venirsi a creare con un disturbo ansioso o di panico.
Ricordate: LA VITA È NOSTRA, ED ANCHE LE SCELTE CHE NE CONSEGUONO.
Filippo Danesi