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LETTERA AGLI UMANI

Vi mettete mai nei nostri panni? Nei panni di noi animali, intendo.

Direi proprio di no, o meglio, sì ma solo nelle nostre pelli e pellicce.
Voi che maltrattate esseri indifesi, voi siete come “bulletti alle scuole medie”: fate presto a prendervela con i più deboli, con chi ha meno armi, o non ne ha proprio, per difendersi.

 

 

 

 

 

Uccidere esseri viventi, con più cuore di voi umani,  per delle pellicce, che ormai, avanzati come siete, riuscireste a farvele anche sintetiche, evitandoci dunque la morte. Perchè, voi uomini, che vi vantate di essere così furbi e bravi, non riuscite a trovare alternative alla vivisezione? Forse non la volete trovare.
Lo so, probabilmente non sarà un semplice articolo da quattro soldi a farvi cambiare idea, fatto sta che comunque provo, con parole mie a farvi capire cosa si prova.

Immaginate un figlio, piccolo e ancora indifeso, con questo pelo e con questi occhioni, ucciso per niente, ucciso quando ci sarebbero mille soluzioni differenti, ucciso per egoismo e per apparenza, ucciso per insensibilità, senza un valido motivo, anche perchè non ne esiste alcuno per uccidere un essere vivente.

 


Una giraffa è stata uccisa per “spettacolo”.
Mi chiedo che spettacolo sia, che insegnamento sia per i bambini che lo hanno visto? Un trauma forse?
Dopo Marius, ovvero questa giraffa, sono stati condannati anche quattro leoni, due anziani e due cuccioli, soppressi come niente fosse, e, senza nessun intervento: non c’è giustizia per noi animali.
Anche un orso è stato ucciso, e potrei nominarne altri mille ancora di casi del genere.
Senza cuore bisogna essere, chi sono le persone che hanno portato i propri figli a vedere una povera “bestiola” che viene soppressa? Vorrei saperlo, e sbatterei in carcere anche questi individui, a causa dei quali non smetterà mai di esistere questa violenza contro i più deboli, qualsiasi sia la razza.
Invito dunque a smettere di portare i propri figli al circo, o in qualunque posto dove possano trovare violenza o divertimento sotto forma di essa magari nascosta.
Proviamo, anzi, provate dunque a capire che qualsiasi essere vivente prova le stesse emozioni, e, quindi, la stessa sofferenza di voi umani.
Angelica Lo Porto

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