Come di consueto, anche quest’anno si è svolta la kermesse politica della “Leopolda” di Firenze, evento che, in questa edizione, ha rappresentato per il Sindaco più discusso d’Italia la sua vera e propria discesa in campo alle primarie per la Segreteria del Partito Democratico.
Al mio arrivo verso le 10 la Leopolda è già piena, diverse persone sono in piedi e tutto fa presagire un incremento graduale nel corso degli interventi; si susseguono vari ospiti, tra i più accattivanti ricordiamo la iena Pif e lo scrittore Alessandro Baricco, fino al discorso finale dello stesso Sindaco verso mezzogiorno.
Matteo, in abbigliamento sportivo come sempre, imposta il suo intervento tracciando quattro punti :
- L’Italia
- L’Europa
- Il Lavoro
- L’Istruzione
Parlando dell’Italia, Renzi tratta di varie tematiche piuttosto calde come la Riforma del Titolo V, la Riforma Elettorale, la Riforma Istituzionale e la Riforma della Giustizia, forse l’unico punto dove c’è stata una accoglienza meno calorosa da parte del pubblico, picconando soprattutto su alcune contraddizioni della sinistra italiana odierna in materia di innovazione ( La sinistra che non cambia si chiama destra), di voto (fra i disoccupati, gli operai e i lavoratori autonomi siamo il terzo partito, non il primo) e di lavoro (Credo che sia più di sinistra creare posti di lavoro piuttosto che distruggerli), con frequenti riferimenti alla necessità di attuare un cambiamento culturale incentrato sul ridare fiducia ad una popolazione sempre più spaventata dal futuro.
Certo, Renzi è un ottimo comunicatore, de facto il migliore che la sinistra italiana può attualmente offrire, ma più che l’Ars Oratoria c’è da apprezzare tutto il contorno del suo comizio, un video volto a ridare una dimensione umana ai cittadini e trasmesso intelligentemente a metà dell’intervento, la colonna sonora di Jovanotti, la presenza di personaggi noti a tutti e per nulla autoreferenziali come Baricco e Pif, insomma una scena abilmente preparata e volta a fare breccia in un elettorato sia moderato sia progressista.
Infine, un piccolo appunto sui presenti: non è vero che erano tutti i giovani, anzi.
Più della metà del pubblico era rappresentato da famiglie e meno giovani, molti con l’Unità in mano, tutti ad applaudire il Sindaco e ad incitarlo nella sua corsa verso la Segreteria del Partito Democratico, segno forse che la Post-Rottamazione passa anche dal coinvolgere strati sociali prima disinteressati o esclusi.
Da studente universitario subissato da notizie sempre più drammatiche sul mio, anzi, sul nostro futuro, torno dalla Leopolda rinfrancato e con una speranza in più : Renzi non sarà certo l’uomo della provvidenza ma è l’unico che in questi vent’anni non ha rovinato l’Italia e ritengo sia doveroso dargli almeno una possibilità, senza inutili processi alle intenzioni, senza dannarmi l’anima se sia “adeguatamente di sinistra”.
Renzi rappresenta per tutti noi una scommessa, un nome nuovo, speriamo positivo, per il nostro futuro.
(Matteo Renzi a sinistra e Alessandro Baricco a destra)
Una scommessa destinata a fallire!
Solo il tempo potrà dircelo ;P
I Processi alle intenzioni non mi sono mai piaciuti