Come leggere la vittoria di Matteo Renzi?
Mentre gran parte degli italiani ultimava i preparativi per la giornata di festa che li avrebbe attesi l’indomani, in molte piazze si procedeva alla chiusura delle votazioni delle primarie del PD.
L’esito, a detta di molti prospettatile, di un Matteo Renzi vincente, si faceva sempre più sicuro.
Nel giro di un’ora, la maggioranza dei seggi era concorde su una cosa: Renzi è di nuovo Segretario del Partito Democratico e lo è sulla base di un’affluenza in parte inaspettata, e grazie al voto di quasi un milione e mezzo di persone.
Matteo Renzi esce così da un periodo difficilissimo della sua carriera politica con una schiacciante vittoria, intrisa di rivalsa nei confronti di chi lo dava per finito o per demotivato.
Il Referendum del 4 Dicembre aveva dichiarato con forza che Matteo Renzi non aveva l’appoggio della maggioranza dei cittadini, ma che allo stesso tempo, gran parte di questi ultimi, erano ancora pronti a dargli fiducia.
Col passare dei giorni, la voce del PD di sponda Renziana si faceva sempre più flebile. Nonostante si cercasse in tutti modi di ripresentare in maniera differente il partito, nonostante la creazione di “In Cammino”, la sensazione era che ormai il PD aveva perso buona parte di quel famoso potenziale 40% post-Referendum.
Anche durante il Confronto andato in onda su Sky TG24, l’ex Presidente del Consiglio appariva a corto di idee e non si avvertiva più quella sicurezza che lo aveva contraddistinto durante le elezioni europee del 2014.
Orlando e Emiliano erano consci di questa situazione favorevolissima venutasi a creare, e hanno cercato in tutti i modi di convincere gli elettori del partito ad invertire il trend, auspicando un’innovazione nel partito.
Nonostante ciò, la vittoria di Renzi è stata schiacciante, dando la netta sensazione che gli elettori vedano nel fiorentino l’unica alternativa possibile.
E’ appunto qui che si pone una domanda fondamentale.
Come leggere la vittoria di Matteo Renzi?
Sicuramente tanti sono stati i temi entrati in ballo nel periodo antecedente le primarie che hanno destato molteplici preoccupazioni ai cittadini. Dai vaccini, alla disoccupazione, alla situazione economica di grandi imprese come per esempio ALITALIA; per non parlare della traballante situazione internazionale, altalenante tra rumori di guerra ed euroscetticismo (non è un caso che le elezioni presidenziali francesi siano sotto l’occhio interessato di milioni di italiani).
In questo ginepraio socio-politico, gli elettori del PD hanno evidentemente valutato che l’unico capace di fronteggiare la situazione, magari prevedendo un accordo di stampo moderato con un Berlusconi in gran spolvero, potesse essere proprio quel discusso Renzi, che non ha mai visto un Governo di larghe intese come un’eresia.
Che fossero mossi da fiducia per l’ex Presidente del Consiglio, o per paura di una deriva cinquestelliana o leghista, gli elettori hanno decretato un’assoluta dominanza politica, concedendo a un sorpreso Renzi nuova linfa vitale.
Ora la battaglia politica si fa oggettivamente più interessante e avvincente, prospettando numerosi scenari dai variegati esiti.
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