Continua la lotta a Est per aggiudicarsi il titolo di campioni di conference e un posto nella finale NBA contro gli Spurs, stanotte infatti si è giocata gara 6 tra Pacers e Heat dalla quale sono usciti vincitori i padroni di casa.
L’avevamo previsto, vi avevamo avvertiti che questa gara non sarebbe stata semplice per Miami e così è stato, i Pacers dominano gli Heat, vincono meritatamente e si portano sul 3-3 costringendo Lebron e gli Heat a gara 7, che sancirà la fine della stagione per una delle 2 squadre.
La partita inizia bene per Miami che sembra poter controllare la situazione e chiude i primi due quarti in vantaggio ma, proprio come in gara 5, tutto si decide nel terzo quarto, dove Indiana mostra tutta la propria superiorità in difesa e chiude il periodo in vantaggio di 15 punti. L’ultimo quarto è molto combattuto, gli Heat ci credono e arrivano a rimontare addirittura fino al -4, ma a quel punto Indiana tira di nuovo fuori gli artigli e calano il sipario sulla gara, che si chiude sul 91-77.
Miami non riesce dunque a sfruttare il Matchpoint, che avrebbe potuto portarli in finale, e crolla sotto i colpi di Roy Hibbert, Paul George e compagni. C’è un motivo per cui ho citato in particolare questi 2 giocatori ed è perché proprio grazie al loro dominio sia in attacco che in difesa i Pacers sono riusciti a portarsi a casa la vittoria: insieme i 2 giocatori hanno segnato 52 dei 91 punti finali (George 28, Hibbert 24), ovvero più della metà di quelli segnati dal resto della squadra.
I Pacers , ancora una volta, rendono evidenti i difetti dei campioni in carica grazie, soprattutto, a una grande difesa che è riuscita ad arginare gli attacchi portati dagli Heat, o meglio, da Lebron James che, a causa della quasi totale assenza dalla partita di Dwyane Wade e Chris Bosh (rispettivamente 10 e 5 punti), è stato costretto a reggere tutto il peso dell’attacco da solo e, dunque, nonostante la sua magnifica prestazione da 29 punti, non è riuscito a regalare la vittoria alla propria squadra come aveva fatto nella partita precedente. Ma non è stato solo l’attacco il problema di Miami, infatti i Pacers hanno spazzato via gli Heat per numero di rimbalzi (53-33) e per numero di punti in area, dove addirittura hanno doppiato gli avversari 44-22.
Si chiude dunque un’altra meravigliosa partita tra queste due squadre che ci stanno regalando una serie magnifica e piena di dubbi. Il primo dubbio riguarda Miami: la percentuale al tiro di tutti i giocatori, escluso Lebron, è decisamente preoccupante; è vero che James è l’MVP della lega e, probabilmente, se non sicuramente, il giocatore più forte del pianeta, ma è davvero in grado di vincere una finale di conference da solo e, eventualmente, una finale NBA? Il secondo dubbio riguarda, ovviamente, Indiana: I Pacers hanno dimostrato di essere assolutamente in grado di battere gli Heat, ma non hanno dimostrato di avere una continuità nel rendimento e nell’NBA, come in tutte le cose, la continuità è tutto.
Per ora siamo una vinta e una persa per entrambe le squadre, ma arrivati a questo punto c’è bisogno di una vinta…e l’altra pure. In tutti questi dubbi, però, una cosa è certa: Il grande Larry Bird ha messo su proprio una bella squadra, e se non sarà per quest’anno, sarà per il prossimo.