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Le Terme del Corallo

Il 18 Febbraio è stata pubblicata la classifica del censimento “I Luoghi del Cuore 2014”, promosso dal FAI al fine di salvaguardare il patrimonio artistico, architettonico, archeologico, paesaggistico (insomma, Culturale) della nostra nazione. Il censimento si svolge dal 2004, ma quest’anno ha visto una partecipazione numerosissima, per un totale di oltre 1.600.000 voti raccolti: è una bella parte d’Italia che riscopre il suo patrimonio, la sua bellezza, e contribuisce per quanto può a salvarla. La soddisfazione nel leggere questi numeri è immensa, come riportato sul sito del FAI a grandi lettere “Ha vinto l’Italia più bella!”. Come già fu per la Chiesa degli Olandesi, Livorno si è mobilitata: pur non rientrando tra i primi tre,  infatti, lo stabilimento delle Terme del Corallo ha ricevuto oltre 30.000 voti (il settimo posto) e potrà probabilmente riuscire ad ottenere ugualmente un finanziamento da parte del Fondo.

Non c’è che dire, le Terme sono un monumento che sta molto a cuore alla città di Livorno, forse per il loro fascino antico, forse proprio per come sono state abbandonate dall’amministrazione (ma non dai cittadini, come dicono i numeri). Lo stabilimento Termale Acque della Salute, questo il suo nome, fu costruito dall’architetto Angiolo Badaloni nel 1903: all’architetto la città deve anche ad esempio il Mercato delle Vettovaglie, le scuole Benci, il progetto originario della Stazione Ferroviaria, la costruzione (ma non il progetto) dell’Accademia Navale, e l’Hotel Corallo, adiacente alla struttura delle Terme (e quello sì, restaurato e adibito a uffici). Nel 1904 le Terme, subito note per la salubrità delle acque e per la qualità delle cure, vinsero il Gran Premio “medaglia d’oro” all’Esposizione internazionale di Parigi come “luogo eccellente” di cura. Fu il primo complesso toscano ad essere realizzato in calcestruzzo. Ma andiamo con ordine:

 

presso l’antico podere Pigna, nel 1854, era stata scoperta una polla d’acqua salata che, all’analisi dei professori Giuseppe Orosi e Raffaele Garinei, risultò essere idonea alla cura delle malattie dell’apparato digerente. Nel 1856 alcuni cittadini si adoperarono affinché la sorgente fosse chiusa all’interno di un tempietto ottagonale per favorirne lo sfruttamento economico; il successo indusse la società Acque della Salute a rilevare il terreno e a iniziare la costruzione dello stabilimento. Furono realizzati pozzi a tripla cerchia di mura con due intercapedini per proteggere l’integrità delle sorgenti, e lo stabilimento divenne molto popolare. Inaugurato nel luglio del 1904, nello stesso anno fu tracciata una linea tranviaria che dallo stabilimento conduceva fino al centro cittadino e per ospitare i numerosi clienti provenienti da fuori fu costruito l’Albergo Corallo, uno dei primi ad avere ascensori elettrici.

L’emanazione delle leggi razziali indusse il proprietario, Chayes, a disfarsi di tutti i beni prima che venissero confiscati dal regime. Un accordo con la ditta Recoaro fece si che le terme passassero a questa salvo il fatto di tornarne in parte in possesso a Chayes al termine della guerra (in effetti poi passerà alla sua proprietà l’Albergo). Un documento consegnato al Corpo Regio delle Miniere per la concessione ad estrarre acque in perpetuo, documenta che l’erogazione giornaliera delle 4 sorgenti (Sovrana, Preziosa, Corallo e Vittoria) ammontava a 50.000 litri.

Gli Americani si impossessarono del complesso termale e ne fecero il loro Officier’s Club, e quando conobbe

ro le proprietà delle acque iniziarono i primi accordi con la Coca-Cola: in questo modo si riavviò la produzione dei prodotti Corallo (acqua e bibite) unita però alla produzione della nuova bevanda. E’ il 1968; in questo anno la Coca-Cola ingloba tutta la produzione, nonostante si fosse trovata una nuova sorgente alla Padula che erogava 40.000 litri al giorno di acqua debolmente salina. L’imminente riapertura del padiglione centrale in versione discoteca viene arrestata da un incendio divampato nel salone delle feste delle Terme che venne spento dopo circa sei ore, ed il cronista del tempo scrive:-“…ci vorranno mesi prima di riavere le terme nel loro splendore”-. Dal 1982 lo stabilimento è soffocato dall’orribile cavalcavia che sorge sopra la linea ferroviaria e di fatto sopra il cancello della struttura.

 

 

A onor del vero, il parco sul retro è stato “riportato all’origine” con una serie di interventi cominciati nel 2011, a seguito dell’acquisizione del terreno da parte del Comune (2009) e dell’inizio della costruzione di palazzine sugli ex- stabilimenti Coca-Cola. Un parziale intervento per la sicurezza della copertura del padiglione della distribuzione delle acque (padiglione della Mescita), ha avuto inizio nell’aprile 2014, ma si è interrotto per un incendio nel padiglione che lo fronteggia.

Le terme sono un simbolo dell’architettura Liberty livornese, cui si uniscono influssi naturalistici e classicheggianti: si tratta di tre edifici distinti, collegati tra loro da colonnati e disposti attorno ad un giardino aperto verso la strada. L’edificio a sinistra del corpo centrale accoglieva i laboratori medici e gli uffici della direzione; il padiglione destro, simile al precedente e caratterizzato da un’abside, era invece destinato alla distribuzione delle acque, alle quali venne dato il nome di SovranaCoralloCorziaPreziosa e Vittoria, così da distinguerne le proprietà . Il corpo centrale, ornato da un grande portico, ospitava i bagni per il trattamento termale, mentre, al piano superiore si trovava il grande salone delle feste, affiancato da alcune sale minori riservate ad attività ricreative e ad un ristorante. Nel parco sorge un edificio sormontato da un loggiato ed un tempo destinato ad ospitare alcuni negozi.

Un complesso che ci riporta all’epoca d’oro della nostra città, quel momento di splendore e ricchezza ormai tramontato: anche la condizione in cui versa oggi dopo decenni di abbandono non fa che ricordarci lo splendente passato livornese e allo stesso tempo, la decadenza in cui ci troviamo oggi, quasi fosse una metafora della nostra storia. Non possiamo che sperare che il Comitato FAI riesca ad ottenere i finanziamenti, e che insieme alle Terme possa rinascere anche la nostra bella città.

 

Giulia Bertolini

Fonti: www.termedelcorallo.com

iluoghidelcuore.it

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