Le 10 balle di Matteo Renzi
Renzi chi? Matteo, come piace a Lui ed a i suoi fedeli renziani chiamarlo; è un uomo che si è fatto la sua gavetta politica fra il Partito Popolare Italiano, ex DC, e La Margherita di Rutelli, per poi arrivare al più grande partito di centrosinistra – che è il PD – anche se, quando scrivo sinistra, mi viene un po’ da ridere.
Matteino viene anche ricordato per la sua partecipazione ‘alla ruota della fortuna’ all’età di 19 anni e per aver poi lavorato nella CHIL Srl, società di servizi di marketing di proprietà della sua famiglia, di cui divenne dirigente dirigente solo 8 mesi prima dell’aspettativa. A parte questo, Renzi è stato prima Presidente della Provincia di Firenze, per poi diventare Sindaco di Firenze ed infine – dopo aver perso la prima volta le primarie – segretario del PD. Ma, oltre a realizzare questa sua velocissima scalata al potere, Renzi ha detto e continua a dire delle balle clamorose, che è bene ricordare ai coloro che, forse, si sono distratti:
#Renziespertoeconomista: Matteo Renzi durante un #matteorisponde, in seguito ad una domanda sull’uscita dall’euro, disse: “Uscire dall’euro sarebbe un disastro …Immediatamente, il costo pagato dagli Italiani sarebbe enorme… Pensate solo al tema del costo degli interessi, della stabilità economico monetaria che noi abbiamo con l’euro e che non avremmo, se uscissimo dall’euro…Per un paese indebitato come il nostro il valore dello Spread schizzerebbe alle stelle.” Falso: tornando alla Lira, l’Italia si doterebbe di una moneta sovrana ed il Ministro del Tesoro deciderebbe il tasso d’interesse e lo spread non conterebbe. Inoltre, grazie alla sovranità monetaria lo Stato potrebbe ripristinare la scala mobile salariale e tenere gli stipendi al passo con l’aumento dell’inflazione, come si è fatto prima dell’adesione all’Euro.
#Renzi“odietamo”conBerlusconi Matteo Renzi il 10 Dicembre 2012 esordì su Twitter “Caro Silvio, le cose si possono
comprare, le persone no. Non tutte, almeno. Io no. Hai le porte aperte per me? Chiudi pure, fa freddo! #ciao”. Ancora continuò con la “linea dura” – usando sempre “il mezzo dei veri uomini” (Twitter) – il 21 Maggio 2013, scrivendo: “Per un partito come il mio, sarà un grande giorno, quando riuscirà a far capire che Berlusconi va mandato in pensione #oltrerottamazione st.”.
Falso: sicuramente sarà per le alte temperature, ma le porte di Arcore e della sede del PD si sono aperte… Forse queste porte si chiuderanno male ed andrebbe cambiata la serratura… Inoltre, caro Matteo, non rottamerai mai politicamente una persona, se gli dai la possibilità di decidere con te le politiche.
#Renzi:lasinistradellavoro Un bel giorno Matteo Renzi, forse dopo aver visto la foto di Che Guevara nella sede del PD, disse: “Non si è di sinistra se si parla di lavoro, ma se si trova un posto di lavoro in più.”
Falso: Questa logica appartiene all’ingegno e all’impegno degli imprenditori. Di sinistra è pensare alla condizione dei lavoratori, presidiare le condizioni di lavoro, i contratti, creare un sistema economico che non penalizzi la parte contrattuale tendenzialmente debole, etc. Ma, sarebbe un discorso troppo approfondito…
#Renzielalegalità nei giorni dispari della sua tournée elettorale, Matteo comunque ci lasciava sempre d’incanto con un suo splendido aforisma, uno dei più celebri fu: “La legalità è di sinistra”
Falso, specialmente se detto da Lui: Nel 2012 la Corte dei conti ha aperto un’indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia durante il mandato di Renzi, spese che ammontano a circa 600 000 euro. “Il Fatto Quotidiano” del 16 settembre 2012, titola: «Firenze, “Danno erariale da 6 milioni nella gestione di Renzi in Provincia”- Certamente, Florence Multimedia e Alessandro Maiorano, della CHIL srl non lo faranno dormire in maniera tranquilla. Maiorano, infatti, dipendente del Comune di Firenze, presentò un esposto alla Guardia di Finanza nel 2012 perché Renzi usufruiva dei contributi pensionistici pagati dalla collettività, essendo stato messo in aspettativa dall’azienda di famiglia CHIL srl.
#Renziespertodileggielettorali “Faremo una legge elettorale che funziona…Quella dei sindaci, dove dai a uno il compito di rappresentarti e se sbaglia va a casa. Ma non ci sono inciuci”.
Falso: Il sistema elettorale nei comuni è un doppio turno di coalizione che prevede un sistema proporzionale con premio di maggioranza pari al 60% alla lista (o coalizione). L’italicum è un maggioritario.
#Renziespertopolitologo “L’italicum sarà fatto in maniera tale che non si verifichino mai più crisi di governo”
Falso: Le crisi di governo si sono verificate prevalentemente per scissioni all’interno delle coalizioni o dei partiti di maggioranza. I partiti che sono all’opposizione non possono sfiduciare un esecutivo da soli; mettendo soglie di sbarramento alte e costruendo ad hoc un meccanismo che favorisca le alleanze all’elezioni nulla garantisce che il governo sia stabile. Con l’italicum la stabilità dell’esecutivo sarà ancora più a rischio.
#Renziambientalista “Io ritengo che bisogna rottamare chi pensa a idee di sviluppo basate sulle cooperative edilizie e il
mattone in liberta’
Falso, specialmente se detto da Lui: Basta ricordare, quando definì pubblicamente un’oncologa “un’apprendista alchimista” e quando, in televisione, in tema d’ambiente, negò che i termovalorizzatori siano dannosi. (Il magico video è visibile qui: http://www.youtube.com/watch?v=8SQGAreRQAI)
#Renzicontroleprivatizzazioni Matteo Renzi, dopo lo sciopero selvaggio di Genova, bloccata per quattro giorni dallo sciopero degli autisti Atm preoccupati dalle privatizzazioni paventate dal primo cittadino Marco Doria, disse: “…a Firenze non è successo nulla di simile.”
Falso: Firenze, questo inverno, è stata bloccata dallo sciopero degli autisti dell’ATAF anche durante le fasce orarie garantite. Allo sciopero hanno, inoltre, partecipato gli iscritti di Cgil, Cisl, Faisa e Ugl, anche se il loro sindacato non aveva indetto lo sciopero, poiché erano contrari all’annullamento degli accordi integrativi, allo spacchettamento dell’azienda ed alla privatizzazione del servizio pubblico.
#Renziedilfinanziamentopubblicoaipartiti Matteo Renzi, durante le sue campagne elettorali per le primarie, si è sempre dichiarato contro il finanziamento pubblico ai partiti e, nel suo programma, aveva scritto che, una volta diventato segretario, l’avrebbe tolto.
Falso: Matteo Renzi è diventato segretario del PD, ma il suo partito non ha restituito un euro del rimborso elettorale dell’elezioni di febbraio e, nonostante il suo partito sia in maggioranza in parlamento ed al governo, non è stato eliminato il finanziamento pubblico ai partiti.
#Renziaccettalecritiche Matteo Renzi si è sempre dichiarato a favore delle critiche costruttive, ma accadrà anche questo nei suoi canali di comunicazione?
Falso: Fino a pochi giorni fa la pagina Facebook di Matteo Renzi era presa d’assalto da numerose critiche che erano presenti su ogni suo post e che non erano facilmente ignorabili. Oggi sono scomparse.
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