Al Teatro Goldoni di Livorno questo martedì 17 Gennaio, Elio insieme al pianista Roberto Prosseda e all’abilissimo tenore “voltapagine” Marco Voleri è riuscito ad incantare il Goldoni con il suo divertente e alquanto originale concerto “Largo al factotum”. Elio prima di iniziare il recital ha sottolineato l’importanza in un concerto del ruolo, del troppo spesso sottovalutato, “voltapagine” e così ha presentato Marco Voleri come “voltapagine”, senza svelare la sua vera identità di tenore professionista e ha ringraziato il pubblico livornese per averlo preferito al concerto di Renato Zero.
Lo spettacolo ha trasportato il pubblico in un vero e proprio viaggio nel fascino del repertorio lirico classico. Elio con questa performance ha dichiarato tutto il suo amore per la grande musica e ha dimostrato di sapersi destreggiare anche con un genere differente dallo stile del suo gruppo “Elio e le Storie Tese”. Si è calato nella parte del Don Giovanni e del Barbiere di Siviglia, per spaziare poi dall’interpretazione di altre composizioni mozartiane e rossiniane, alle arie di Bertolt Brecht e Weill, per giungere alla tradizione giapponese ed infine alle contemporanee “Minima Animalia” del compositore Luca Lombardi, presente in sala. I tre brani tratti da “Minima Animalia” sono stati un inedito per il pubblico che Elio si è premurato di spiegare prima dell’esecuzione, dicendo di voler dar voce anche agli animali considerati meno nobili quali il moscerino, la zanzara ed il pidocchio, con un tripudio di onomatopee e descrizioni calzanti dei suddetti insetti.
Le note di Prosseda, famoso pianista internazionale, si sono fuse armoniosamente con le situazioni paradossali create da Elio, liberando la musica classica dagli stereotipi che la rendono noiosa, difficile e quanto mai antiquata. Al contrario il cantante, grazie al suo stile eclettico che lo contraddistingue, ne ha mostrato tutta la bellezza, riuscendo a rompere le barriere intorno ad essa. Elio è stato molto apprezzato dal pubblico che gli ha chiesto persino dei bis e il cantante ha ricambiato l’affetto stupendo tutti i presenti con un colpo di scena finale: assumere lui il ruolo di voltapagine e lasciar cantare Marco, che con l’aria “Mattinata di Leoncavallo” ha dimostrato le sue grandi abilità canore. Il frontman di “Le Storie Tese” ha saputo rendere le musiche della tradizione in maniera fresca e divertente facendo ridere il pubblico con le sue battute tra un brano e l’altro. Il pubblico contemporaneo che vive in una frenetica realtà omologata, oggi più che mai ha bisogno di un ritorno all’armonia e all’alta qualità che la musica classica può contribuire a donare.
di Benedetta Cirillo e Chiara Sabbatini
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