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L’Albero ed Io: poesie inedite di Giovanni Viglino

Su Uni Info News, il mercoledì è dedicato agli scrittori: con cadenza settimanale, verranno pubblicati racconti e poesie di giovani autori da tutta Italia, selezionati dalla nostra redazione! Oggi vi presento per la prima volta Giovanni Viglino: ecco due poesie inedite, da leggere con in sottofondo Guccini. Buona lettura!

Scrivi poesie o racconti brevi? Contattaci all’indirizzo giulia.pedonese@uninfonews.it e pubblica con noi!

 

Poesie Inedite

di Giovanni Viglino

MIA DOLCE MUSA

“Flebile e melliflua la mano
dell’uomo tendente al cielo;
un ferreo diniego all’aspirar
umano lo stellato luogo ha posto.
L’errante pastore dell’Infinito
al cor risposta deve mostrare.
Donde cercare gli inesauribili
spazi che alla vista dell’uomo l’etereo
mondo trasmette?

Spirto libertino, fagocitante
splendore divampante negli orridi
abissi della terra, ove cercare
il mio fresco viaggiare? Ove
cesserà il mio corpo mortale,
e il mio nome, il mio
umano peregrinare?

Tu forse sai ch’io ti dico
questo perchè non conosco, mai
ebbi conosciuto. Ch’io mi
ricordi nacqui brezza,
diventai tempesta. Le piagge, le selve,
i mari e l’alma terra non
ebbero mai cura di questi
calli che da sempre mi porto appresso.
Mai questa greve pelle riconobbe
un placito scorrere di dita; mai
fuoco non andò cercando altra fiamma.

Ora che tu vedi e hai visto,
sì piacevol sentire di me, e
del mio amore, che vuol
dire questo? Altra risposta io non
trovo e non bramo degli occhi
di lei che a me aprono un riso e
al nulla aprono un pianto.”

 

 

L’ALBERO E IO

“Nel cielo arido
di speranze
vacui sentimenti
tramontano senza mai
aver albeggiato.
Con l’occhio stanco
tendo il cuore all’infinito
e ascolto.

Si ode soltanto
il fragoroso frusciare
d’arte e bellezza
tra i rami spogli
abbandonati al fato.
Immagino,
ricordo,
ascolto.

Soave brezza,
all’uomo gli antichi
fasti canti, sull’albero
triste e vuoto porti
il sorriso di chi
il tuo antico
svettare ha sempre
amato.”

L’Albero ed Io Francesco Guccini
Mi chiamo Giovanni, ho diciannove anni e vivo a Milano.
Alla vocazione di diventare avvocato coltivo parallelamente il sogno di diventare scrittore. Amo la poesia, la bellezza, l’arte; amo scrivere: dai flussi di coscienza, alle poesie, ai racconti in prosa, a qualsiasi cosa mi venga in mente. Sono strano, pazzo, complicato, sorridente, buono, gentile, forte, ma allo stesso tempo malinconico, lunatico con sprazzi di misantropia e cinismo. Ho un cuore d’oro che ha contribuito a definirmi e a farmi crescere.

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