In questa fredda domenica di Dicembre, la rubrica #weekendalmuseo, vi porterà alla scoperta del ”Museo Civico Giovanni Fattori” di Livorno, che saprà scaldarvi il cuore, con le sue colorate e suggestive opere macchiaiole. Il museo, ai più sconosciuto, è ubicato all’interno della sfarzosa Villa Mimbelli, una lussuosa residenza ottocentesca, circondata da un grande parco. Inaugurato nel 1994, si configura come una raccolta di arte livornese e toscana, ospitando in maniera permanente l’intera collezione Fattori, ma adibendo alcune sale all’esposizione di mostre temporanee.
La villa, in seguito al restauro degli anni Novanta, si presenta come lo scrigno ideale per accogliere i dipinti de “I Macchiaioli”, movimento artistico e intellettuale nato nel 1855 al Caffè Michelangelo, di Firenze. Il labronico Giovanni Fattori, fu il maggior esponente di questa corrente tutta Toscana, che nonostante si esaurì nel 1867, continuò ad influenzare la pittura italiana fino agli inizi del 1900. Le tele di questi artisti sono caratterizzate dalla presenza di pure e corpose macchie di colore, al posto del consueto disegno accademico, pertanto la sensazione che ne deriva è quella di una grande solidità. Le opere sono dislocate fra il piano terra e il primo piano della Villa, che mantiene il suo aspetto originale sia negli arredi che nelle tappezzerie ottocentesche.
Oltre ai dipinti di Fattori, sono presenti quadri di Giovanni Bartolena, Mario Puccini, Silvestro Lega e Telemaco Signorini, solo per citare i più famosi fra tutti i Macchiaioli esposti. I loro soggetti prediletti erano semplici paesaggi rurali e gente comune intenta nel duro lavoro nei campi, ma non mancano deliziosi scorci cittadini e scene di battaglia. Si trattava della loro volontà di indagare la realtà circostante, secondo il “puro verismo”, e ciò portava inevitabilmente a uno studio approfondito della Società a loro coeva.
La Villa Mimbelli, oltre ad accogliere una straordinaria collezione, offre al visitatore la possibilità di fare un vero e proprio viaggio nel tempo, in quanto le varie sale raccontano lo stile di vita tipico delle famiglie facoltose dell’Ottocento. Suggerisco di prestare particolare attenzione ai lampadari e alla bellissima Sala da ballo, ricoperta di specchi, nonché al Salotto turco, segno del fascino che suscitava l’Oriente in quell’epoca. Inoltre, ricordo che dal 13 novembre all’8 dicembre il Museo Fattori ospiterà la mostra temporanea su “L’arte della calligrafia giapponese”. A mio parere la Villa Mimbelli è un vero gioiello labronico, che gode di un’ottima location, in quanto situata vicino al mare, che meriterebbe di essere maggiormente valorizzata. Il costo del biglietto è di 4€ e consiglio caldamente a tutti di visitarlo.
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