La Terra di Mezzo esiste!
Generazioni di lettori, gioite! Per decenni abbiamo spinto la nostra mente oltre i confini dell’immaginazione, cercando di immaginare come sarebbe stato vivere nel mondo concepito ed ideato da Tolkien; ci siamo di volta in volta immaginati elfi dei boschi, nani, pacifici hobbit della contea, membri della Compagnia dell’Anello, abbiamo vissuto numerosissime avventure, riportato la pace nel mondo, sedotto dame dall’argentea chioma ed abbiamo avuto figli destinati ad essere immortali.
Ciò che non sapevamo è che la Terra di Mezzo, esiste! E non solo esiste, ma ci viviamo dentro!
L’epifania ci arriva direttamente da un grande interprete del nostro tempo, un uomo che ha saputo leggere la realtà meglio di una schiera di studiosi, politici, autori di libri immaginari e giornalisti d’inchiesta: Massimo Carminati, l’ultimo Re di Roma.
“”Ci sono i vivi di sopra e i morti di sotto. E noi, noi siamo in mezzo, dove tutti s’incontrano”
Una dichiarazione d’amore, si potrebbe quasi dire, per il nostro Paese. Una frase talmente profonda, talmente complessa e dalle chiavi di lettura che sorprendono.
L’Italia è, a tutti gli effetti, la Terra di Mezzo. Perché, direte, è la Terra di Mezzo?
L’Italia è la Terra di Mezzo perché in essa troviamo praticamente tutti i paesaggi che possiamo immaginare: le colline erbose della Toscana dove i vincoli all’ impossibilità di edificare scompaiono di anno in anno; i corsi d’acqua impetuosi della Liguria, capaci di modificare in pochi secondi, come per magia, la conformazione del territorio, la vita dei suoi abitanti e le attività produttive che dipendono dai corsi d’acqua stessi, in un ciclo di vita e morte che non conosce termine; le catene montuose alpine dove l’incuria per il territorio e un disinteresse dei governanti producono continue morti, solitarie, di ignare guide alpine fiduciose del rapporto che hanno con la natura. Luoghi magnifici, sparsi lungo tutta la Penisola, ci ricordano che la fantasia di Tolkien da noi si realizza.
Ma non ci facciamo mancare niente: abbiamo anche le rovine di civiltà perdute lasciate all’ incuria, antiche e moderne: Pompei e l’Aquila sono due facce della stessa medaglia; abbiamo i siti ad alto rischio ambientale sui quali non si interviene mai, come nelle lande immediatamente alla base dell’Occhio di Sauron; abbiamo castelli e costruzioni bellissime e dimenticate, come la dimora di Saruman o le meraviglie di Ravenna, Matera, Urbino e più o meno ogni città del Bel Paese; abbiamo gli Ent, ossia degli esseri a metà tra alberi e uomini, che hanno piantato le proprie radici pressoché ovunque e di cui ormai l’età è direttamente proporzionale all’ età delle radici.
E noi, noi siamo in mezzo, dove tutti s’incontrano. Fra questi e quei luoghi ormai si svolgono le vicende della nostra vita in società.
L’Italia è la Terra di Mezzo perché la Compagnia dell’Anello esiste! Non solo esiste la Compagnia dell’Anello, ma essa vanta un numero di proseliti ben maggiore di sette! Guerrieri di ogni colore e credo politico, adornati con gli abiti più sontuosi, le armi più raffinate e un potere di condizionamento pressoché illimitato, scelti da singole personalità (quanti Gandalf abbiamo!), dall’ aspetto più vario, solcano in lungo e in largo la Terra di Mezzo. Ai loro occhi, le schiere dei goblin, degli orchi, dei nemici sono centinaia di volte più numerosi di quelli dell’opera di Tolkien: una massa informe e tratteggiata a tinte cupe, dove non si fa differenza tra lavoratori subordinati, precari, impiegati nel settore pubblico e privato, e dove semplicemente si cerca di mietere il numero più alto possibile di vittime. Ogni tanto, qualche membro della Compagnia dell’Anello si perde in luoghi dove ancora degli orchi capo riescono ad assicurarli alla giustizia terrena, ma vengono subito rimpiazzati: la Compagnia dell’Anello è pressoché invincibile.
E noi, noi siamo in mezzo, dove tutti s’incontrano. Nella Terra di Mezzo, accade l’incredibile: spesso e volentieri le forze del male cercano l’aiuto della Compagnia dell’Anello, quantomeno per farsi carico del trasporto dei bagagli, in attesa di una futura aggregazione che sappiamo non avverrà mai.
L’Italia, infine, è la Terra di Mezzo perché illegalità e legalità si incontrano, amoreggiano, dialogano cordialmente. Nella Terra di Mezzo non esiste più l’indignazione per le ruberie, la Terra dei Fuochi è quella d’artificio, la percezione degli illeciti è scomparsa. L’amor di sé stessi è diventato l’amor del proprio benessere, e non della propria persona in un contesto sociale.
Nella Terra di Mezzo ormai è lecito, banale e anzi utile chiedere favori al prossimo, ricambiando con le utilità più varie, dai generi alimentari ai posti di lavoro. La legalità è dipinta come uno zaino pesante, da portarsi sulle spalle nella scalata verso il successo, un intralcio alla libertà. Ma la libertà è leggera.
Nemmeno la sterminata fantasia di Tolkien avrebbe potuto partorire un ritratto del genere. L’Italia supera la fantasia, qui dove tutti s’incontrano. Generazioni di lettori, gioite! La Terra di Mezzo esiste!