Dal vaudeville alla ricerca, dal teatro d’impegno ai grandi classici, per un cartellone rivolto a un pubblico diversificato: questa è la Stagione 2015-2016 del Teatro Verdi di Pisa. Una stagione all’insegna della collaborazione tra la Fondazione Teatro di Pisa e la Fondazione Toscana Spettacolo onlus, per il settimo anno consecutivo. È con la soddisfazione di un progetto consolidato e in costante crescita che Beatrice Magnolfi, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus, ha aperto la conferenza stampa di ieri 15 ottobre vertente sulla nuova Stagione Teatrale del Verdi e sulla rassegna Teatri di Confine. “Il nostro progetto nasce dalla consapevolezza che, in questi tempi così notoriamente difficili per il mondo della cultura, è vitale collaborare. Avendo poche risorse da sfruttare, la mossa più intelligente è metterle in comune. L’operazione che intendiamo attuare non è semplice: vogliamo attirare un pubblico eterogeneo, anche giovane. Le difficoltà non mancano neanche sul fronte della Fondazione Toscana Spettacolo, che punta ad essere un progetto a livello regionale (difatti quest’anno sarà coinvolto anche il Comune di Pistoia); tuttavia, in questi giorni, è giunto un piccolo riconoscimento: il MIBACT ha riscontrato che, con oltre settecento spettacoli a stagione e cento teatri coinvolti, il nostro sia il primo circuito teatrale a livello nazionale. In Italia non mancano né cultura, né creatività contemporanea, né tantomeno validi professionisti, quindi ci siamo chiesti: perché non attingere a queste risorse? Vogliamo rinnovare la scena nazionale presentando degli spettacoli accuratamente selezionati e legati da un filo rosso, ossia dalla non convenzionalità e dalla ricerca, per la formazione di un pubblico nuovo, consapevole e preparato, senza contare che, da sempre, la nostra Fondazione lotta per portare avanti il diritto alla cultura. È proprio in virtù del riconoscimento del nostro impegno sociale che abbiamo ottenuto lo status di onlus“.
Prende la parola Adriana de Cesare, consigliere d’amministrazione del Teatro Verdi: “Anche per la Stagione 2015-2016 è confermata la tendenza positiva delle altre Stagioni e, rispetto allo scorso anno, abbiamo avuto un aumento degli abbonamenti del 7,5%, facendo salire il numero degli abbonai a 628. Inoltre, un altro motivo di soddisfazione è che quest’anno all’interno della nostra Stagione sarà dato molto spazio ai Teatri di Confine. Vorrei soffermarmi un momento su questa parola, «confine», perché mi piace molto: indica un confine da individuare, raggiungere e superare, una frontiera da aprire e che diventi un punto di passaggio scambievole. Bisogna andare oltre le logiche economiche, non puntando su una stagione composta unicamente da spettacoli di sicuro successo ma offrendo al pubblico degli spettacoli intelligenti, nuovi. Il fatto che, in questi anni, stiamo avendo un ritorno economico in costante crescita ci fa capire che il nostro pubblico, intelligente, ha capito quale sia la nostra linea ed abbia deciso di premiarla”.
Sulla questione della programmazione stagionale è intervenuto anche Silvano Patacca, direttore della programmazione del Teatro Verdi, spiegando come la scelta degli spettacoli sia stata accorta e coerente: “Non abbiamo intenzione di offrire al nostro pubblico una macedonia di spettacoli, per la programmazione stagionale abbiamo seguito dei criteri, tanto più che quest’anno partecipiamo alla Stagione della rassegna Teatri di Confine. Questo ci ha dato lo spunto per pensare alle due Stagioni non come alternative ma complementari, quindi entrambe sono legate dallo stesso filo rosso: la leggerezza. Questo non significa che abbiamo optato per spettacoli di poco spessore o culturalmente irrilevanti, tutt’altro, abbiamo scelto di puntare sulla leggerezza intelligente: opere teatrali in grado di far divertire il pubblico e di spingerlo a riflettere. Ad esempio: Sarto per signora (23 e 24 ottobre) di Georges Feydeau vede come protagonista Emilio Solfrizzi, attore noto al grande pubblico per i ruoli comici, e come regista Valerio Binasco, che notoriamente firma regie “impegnate” e di una certa complessità. Oppure ci siamo messi alla prova con spettacoli che rielaborano i classici, è il caso dell’Eneide (11 e 12 dicembre) portata in scena dal Teatro Studio Crypton con testo e regia di Giancarlo Cauteruccio. Teniamo molto a questo spettacolo perché è stato pensato nell’ottica di coinvolgere i giovani: oltre ad essere valido per le scuole (che da sempre invitiamo nel nostro Teatro), è arricchito dalle musiche di Antonio Aiazzi – già tastierista dei Litfiba – che il giorno dello spettacolo incontrerà oltre duecento fan e si esibirà in un breve concerto”.
“Avremo poi – prosegue Patacca – Massimo Ghini in Un’ora di tranquillità (9 e 10 gennaio) di Florian Zeller ed Angela Finocchiaro in Calendar Girls (16 e 17 gennaio), commedia di Tim Firth (da cui è stato tratto un famoso film con Helen Mirren) che viene rappresentata per la prima volta in Italia. Segue Quello che non ho (23 e 24 gennaio) con Neri Marcorè, liberamente tratto dall’opera di Pier Paolo Pasolini e proposto nel quarantesimo anniversario della sua morte. A chiudere la nostra stagione ci saranno un grande classico, La dodicesima notte (13 e 14 febbraio) di Shakespeare con Carlo Cecchi e Silenzi di guerra 27 e 28 febbraio). Siamo particolarmente lieti di ospitare quest’ultimo spettacolo perché nasce dall’idea di Renato Raimo, pugliese di nascita ma pisano d’adozione, ed il testo è del pisano Federico Guerri”.
Seguono l’intervento di Giovanni Guerrieri e Dario Marconcini, rispettivamente per il Teatro Sant’Andrea di Pisa e per il Teatro Francesco di Bartolo di Buti, ambedue coinvolti nella rassegna Teatri di confine. Il Sant’Andrea ospiterà spettacoli dal carattere estremamente spirituale (“scelta quanto mai opportuna dato che nella chiesa di Sant’Andrea, oggi divenuta Teatro, troveranno la dimensione ideale” commenta Guerrieri): De rivolutionibus (3 novembre), ispirato alle Operette morali di Leopardi, Faust Marolwe Burlesque (11 novembre) e Piero della Francesca (24 novembre). Particolarmente gradito il ritorno del Faust Marolwe Burlesque, non solo perché si tratta di uno spettacolo “blasonato” (agli inizi fu interpretato da Carmelo Bene), ma anche perché rappresenta un punto di contatto con il Festival Angeli e Demoni. Il mito di Faust che caratterizzerà la Stagione Teatrale 2015-2016 del Verdi.
Il Teatro di Buti, invece, parteciperà alla rassegna con tre spettacoli ” tra tradizione e novità”, per usare le parole di Dario Marconcini: War Now! (28 ottobre), Wonder Woman (6 novembre) e Trattato di economia (20 novembre).
Il programma della rassegna Teatri di Confine
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