21 Novembre 2024

Resiliente è chi “ha la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà”. Resiliente è chi, di fronte alle avversità, con forza e creatività, resiste e crea. Durante i lunghi mesi del lockdown primaverile, Francesca Coltraro, una giovane ragazza italiana che vive in Spagna, laureatasi alla specialistica con 110/110 e Lode (con una tesi di metodologia didattica delle lingue straniere) e dopo una già ricca carriera tra il mondo editoriale e quello dell’insegnamento delle lingue straniere, ha dimostrato il significato del termine resilienza.

Ai tempi del distanziamento sociale, Francesca ha lanciato un sito, La Spañolita, che fa da ponte tra persone, lingue e culture diverse. Uno strumento utilissimo per chi voglia imparare lo spagnolo comodamente da casa propria e con lezioni individuali. Ma anche per chi abbia bisogno di una traduzione o voglia organizzare una vacanza studio in Spagna, immergendosi nella cultura e nella filosofia del paese con autenticità, grazie alle preziose indicazioni che Francesca può offrire vivendo nella Costa del Sol.


Francesca, perché dedicarti al lancio di un progetto così vasto, che spazia dalle lezioni di spagnolo, alla cura di un blog per l’approfondimento della lingua, fino alle traduzioni?

Per passione, che è ciò che mi muove! Amo lo spagnolo, amo la Spagna e grazie alle mie competenze so di poter offrire un’ampia gamma di servizi a chi voglia imparare la lingua per piacere, turismo o necessità. Sebbene sia italiana mi sento ormai metà spagnola dato che dal 2010 per studio e per lavoro ho viaggiato per tutta la Spagna ed ho vissuto in quattro città diverse, da Barcellona a Nerja. Studiando la Spagna e la sua lingua, ho avuto l’opportunità di imparare tantissimo, fare esperienze uniche (come un volontariato in Perù) e rivoluzionare la mia vita. Amo la loro mentalità, la vorrei trasmettere a tanti nostri connazionali: è più rilassata e aperta, gli spagnoli non cercano scappatoie, vivono e lasciano vivere e sono un popolo che sa come disfrutar de la vida dìa a dìa.

Si capisce che il tuo rapporto con la Spagna e la sua lingua è molto forte, come è cominciato? C’è stata una esperienza che ti ha guidata ed ispirata?

L’esperienza che ho fatto a Barcellona è stata fondamentale. All’Università stavo frequentando la laurea magistrale in Competenze Testuali per l’Editoria e ho avuto la possibilità, attraverso la borsa Erasmus Placement, di fare un tirocinio semestrale in una casa editrice leader per l’insegnamento dello spagnolo nel mondo: Difusión. Ma da quei sei mesi iniziali, sono rimasta a Barcellona per quattro anni in cui ho acquisito molte competenze in ambito della comunicazione e del marketing. Pensa che una volta in soli sei mesi ho organizzato ben 35 eventi con il solo aiuto della mia collega! Sono stati anni determinanti e pieni di responsabilità. Ero stata assunta a tempo indeterminato come coordinatrice del dipartimento di comunicazione e formazione, ma non ho voluto fermarmi, così sono tornata a Firenze per passare dal mondo dell’editoria a quello delle scuole di lingue. Il centro per cui lavoravo si chiama Fiorenza, presso il palazzo Guicciardini e questo mi ha permesso di incontrare tante persone importanti per la mia crescita professionale.

Hai tratto qualcosa di significativo da ogni esperienza, dall’ambito editoriale a quello della didattica, fino a racchiudere tanto della tua storia personale nel progetto de La Spañolita, è giusto?

Sì, esattamente! Era da un po’ di tempo che cercavo di realizzare qualcosa che racchiudesse tutte le mie esperienze e in cui credessi così fortemente. Per me La Spañolita è una sorta di sintesi di questi 10 anni: ho avuto sempre voglia di cambiare e di non accontentarmi, cercando diversi stimoli professionali per poter esprimermi personalmente e professionalmente.


Come e quando hai deciso di realizzare il tuo progetto? E quali servizi offre?

Durante la pandemia, in primavera, ho trascorso molto tempo da sola bloccata in Spagna: come molte altre persone avevo dei progetti quasi avviati che il Covid ha spazzato via immobilizzandomi nel mio appartamento nella Costa del Sol. In quei mesi mi sono detta: “Devo andare avanti, inventare qualcosa”. Così, ho cominciato da zero ed ho imparato ad utilizzare WordPress, ho appreso nozioni di Digital Marketing, ho acquistato il dominio web e passo dopo passo ho messo su il sito internet. Mia sorella Graphic Designer (con cui ho un rapporto di mutua concettualizzazione), mi ha aiutato con la grafica e a giugno ho lanciato La Spañolita: insegno spagnolo con una didattica online personalizzata one to one, traduco testi in italiano-spagnolo (e viceversa) ed offro un aiuto nell’organizzare vacanze studio volte all’apprendimento in loco, grazie ai contatti che ho con le migliori scuole di lingua in Spagna.

Parlami dei corsi di lingua spagnola, sono individuali? A chi sono rivolti?

Per il momento ho messo a disposizione due formule per la didattica one to one: un mese o un pacchetto di dodici lezioni. Con le dodici lezioni è possibile fare davvero un passo avanti, sia per chi è alle prime armi, sia per chi voglia ricominciare ed abbia già una buona conoscenza della lingua. Anche se sto pensando di lanciare un video-corso rivolto a più studenti contemporaneamente, preferisco dare lezioni individuali. Ciò favorisce l’apprendimento con una più autentica interazione, imparando a parlare la lingua, che è l’aspetto più concreto ed utile. Offro gratuitamente anche una prima lezione in cui ci si conosce, propongo le mie abbordabili tariffe e si tenta di capire che percorso intraprendere a seconda delle esigenze e delle conoscenze preliminari della studentessa/studente. I corsi sono rivolti a tutti, indipendentemente dal livello di preparazione e dall’età. Anche se può essere vero che le lingue si imparano meglio da bambini, non è mai troppo tardi per cominciare: ho avuto occasione di avere una brillante studentessa settantaduenne che me l’ha dimostrato personalmente.

Ultima domanda: tra i tanti esistenti, qual è il metodo che hai scelto per insegnare spagnolo?

Voglio offrire un approccio diverso rispetto a quello tradizionale, meno incentrato sulla grammatica e più sulla vitalità e praticità della lingua, più funzionale ed autentico. Posso offrire questo approccio perché lo spagnolo lo vivo tutti i giorni. Purtroppo, tanti insegnati di lingua non hanno potuto viaggiare abbastanza o vissuto all’estero per saper insegnare oltre ciò che si trova scritto sui manuali di grammatica, con il loro senso astratto della realtà. Penso che la grammatica vada imparata, ovviamente, ma gradualmente e naturalmente, correggendola strada facendo. I miei studenti sono contenti ed io sono contenta di loro, poiché con un’insegnamento individuale, facendo molta conversazione, anche io imparo sempre molto da loro.

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Lamberto Frontera

Classe 1995, laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Firenze, appassionato di storia, politica ed economia, oltre che di informatica, cinema ed arte, scrive per Uni Info News dal 2015

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