La Pittura secondo Carolina Beppi
Continua, con il seguente articolo, l’iniziativa che vede la collaborazione tra Uninfonews.it e Livorno Artistica. Grazie all’unione di questi due siti, abbiamo deciso, quindi, di dare, attraverso vari articoli sotto forma di intervista, maggior rilievo a talenti emergenti legati principalmente al territorio Livornese, cercando, al contempo, di chiamare in causa (qualora fosse possibile) anche giovani provenienti da Pisa e dalle altre zone toscane. Dopo aver posto alcune domande a vari artisti emergenti, che vi consigliamo di leggere o quanto meno darci un’occhiata (anche di sfuggita) e dopo aver parlato con di Cinema, Arte, Disegno, Musica e tante altre discipline, abbiamo deciso di intervistare Carolina Beppi, la quale, da quel che si può evincere a grandi linee dal titolo dell’articolo, nutre un grandissimo interesse verso l’arte e la pittura! Ecco, dunque, la nostra intervista a Carolina Beppi che ci parla del suo talento e dei suoi obbiettivi futuri!
Quando hai sviluppato un certo interesse per il disegno? Ti sei/stai formando da sola o segui dei corsi particolari?
Sin dai primi anni di vita, ho avuto una spiccata tendenza alla creatività. Ho sempre amato i colori, in tutte le loro tipologie; acquarelli, acrilici, tempere, ecc. Da piccola utilizzavo molto anche le paste da modellare, soprattutto il DAS, che una volta essiccato solevo dipingere. Inizialmente creavo di tutto; dipinti, plastici, modellini ecc. In seguito ho continuato a disegnare e dipingere come autodidatta fino all’età di 18 anni. Da quel momento, ho iniziato a frequentare un corso di pittura e disegno con il maestro Riccardo Ruberti, che mi ha dato delle importanti basi tecniche e più accademiche per sviluppare una pittura più matura. La decisione di ottenere una laurea inglese in Psicologia ha comportato la mia partenza e quindi l’interruzione del corso nel settembre 2014. Tuttavia, anche qua a Londra, continuo a dipingere e a portare avanti il mio percorso di crescita artistica, rimanendo in contatto con il mio maestro, il quale rimane la mia primaria fonte di confronto e punto di riferimento.
Sei stata in un qualche modo aiutata o spronata anche dal tuo ambiente familiare e/o scolastico?
So che ci sono diversi artisti (pittori) da parte di mio padre, tuttavia non sono stata spronata in qualche modo dai miei genitori verso una direzione artistica. Ho due fratelli più grandi, e siamo tutti e tre diversi in fatto d’interessi, proprio perché non siamo stati incanalati in alcun percorso predefinito nelle nostre scelte accademiche e (eventuali) artistiche. “Sono nata con la penna in mano”, questo è ciò che mi ha sempre detto mia madre. Un bambino alla fine, non può che coltivare passioni in modo disinteressato e incondizionato. Per quanto riguarda la scuola, posso dire che il liceo mi ha indubbiamente permesso di esplorare gli aspetti più teorici, storici e speculativi dell’arte, dalle sue primitive concezioni, all’arte contemporanea. Lo studio e la passione per la filosofia e la storia dell’arte hanno arricchito le mie capacità di astrazione, ma anche il simbolismo e il concettualismo delle mie creazioni.
Quali sono principalmente le tue fonti di ispirazione?
Non trovo miglior ispirazione che la vita stessa, nella mia esperienza, le mie idee, le relazioni, gli avvenimenti e i cambiamenti che mi circondano. Ogni arte alla fine non è altro che una metafora, una cristallizzazione di un aspetto atomico della vita. La particolarità di ogni creatore sta nella scelta di quale particolare aspetto della realtà e nel mezzo che è stato scelto per cristallizzarlo. Ciò rende ogni creatore unico e particolare, nella sua sensibilità e nella sua abilità.
Con quale atteggiamento ti poni verso il lavoro che svolgi, lo vivi come un hobby, come un momento di relax, o di lavoro?
Lo vivo come parte di me, come qualcosa che è racchiuso nel mio essere, e questo mi basta. Che poi in futuro esso potrebbe assumere un ruolo socialmente predefinito (i.e. lavoro) nella mia vita, questo è un altro discorso. Alla fine, sarebbe solo un piacere riuscire a fare di un aspetto di sé (l’arte) il proprio lavoro….
Nutri delle ambizioni particolari riguardo alla tua passione?
Mi piacerebbe riuscire a emozionare, sensibilizzando il mondo all’arte. Vorrei che se ne comprendesse più a fondo il suo valore comunicativo ed espressivo, in modo che sia enfatizzato e privilegiato, rispetto a quello utilitaristico e consumistico. Sono dell’idea che il ruolo dell’arte sia spesso e volentieri sottovalutato. L’arte è un saggio. Essa è indicativa ed esprime gli aspetti per noi salienti della realtà, del presente che viviamo; alle volte in forma metaforica, allusiva e simbolica, alle volte in modo diretto, crudo, come una ferita aperta.
Talvolta si è così annullati nella propria vita ordinaria, che si perde la cognizione del valore di ciò che si vive. L’arte rappresenta l’unico aspetto di noi che rimane inevitabilmente accorto e recettivo del ruolo che ogni aspetto della realtà (e di ogni suo cambiamento) ha su di noi. L’arte esprime la depressione e la felicità di ogni persona. L’arte esprime la fioritura di un’epoca, come la sua decadenza. L’arte è uno specchio appannato, che se adeguatamente contestualizzato, può diventare limpido e rivelatorio.
Che cosa diresti a chi, come te, ha in mente di sviluppare e accrescere un proprio e preciso talento?
Gli consiglierei di dare vita a ciò che “vibra” dentro di sé, senza pensare né al senso del proprio bisogno, ne a giustificare le proprie idee, né a razionalizzarne i contenuti per alcun motivo. Così facendo, rimane il messaggio puro, essenziale, sincero, non filtrato, di ciò che crea. Questo è ciò di più prezioso, che vale.
Quanto la tua personalità al momento influisce sulle tue opere?
Credo la mia personalità influisca molto sulla qualità di ciò che creo, in particolare, sul taglio nervoso, irrisolto, interrogatorio, titubante, che molti notano trapelare. Inoltre, credo esso influisca molto anche sulla natura concettuale e il taglio talvolta denunciatorio. Alla fine, essendo l’arte espressione del sé, non può che inglobare in questa sua espressione gli aspetti peculiari della propria personalità.
Quale è la tecnica che usi maggiormente quando realizzi un lavoro?
Negli ultimi tempi sto esplorando una tecnica molto particolare, che prevede l’utilizzo combinato di acquarelli e talvolta, della china. In termini tecnici si potrebbe forse definire “pittografica”. E’ stato anche grazie all’aiuto del mio maestro che sono riuscita a far mia e a sviluppare questa tecnica più rielaborata, articolata, ma al contempo più leggera rispetto a quelle che impiegavo in precedenza. Eliminando l’uso di colori e tecniche troppo pesanti e profonde, ho affinato metodi ed espressione, trovando comunque modo di manifestare gli stessi messaggi.
Quali sono i tuoi prossimi obbiettivi? Parteciperai a Mostre o eventi in particolare?
Spero proprio di si! Un aspetto che apprezzo molto della mia vita oltremanica è che qua a Londra ho sicuramente più modo di partecipare a mostre di artisti di fama internazionale, trovando nuove ispirazioni e facendo nuove conoscenze. Sono molto felice di avere modo di studiare all’università e nello stesso tempo, dare al mio percorso di crescita personale e artistica, uno sfondo culturalmente più aperto e maturo, che sfora i confini nazionali.
Saremmo molto lieti di seguirti anche in futuro, ci farai sapere delle tue prossime iniziative?
Assolutamente si!! Noi giovani appassionati d’arte abbiamo forse del potenziale da poter offrire, ma prima, abbiamo anche molto da crescere e imparare. Io sono molto giovane, e ho appena iniziato. Ma sono entusiasta, e spero di riuscire ad apprezzare ogni nuovo aspetto della realtà che incontrerò, così da arricchirmi e maturare come persona e aspirante artista.
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