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La giornata dei saluti | Top & Flop 37esima giornata

La 37esima giornata di un campionato che ormai ha poco da dire, regala gli ultimi verdetti, la retrocessione del Frosinone che saluta la Serie A e i numerosi addii, al proprio pubblico, di bandiere come Toni a Verona, Pasqual a Firenze, Bellini a Bergamo e forse, Francesco Totti a Roma.

Rimane invariata la lotta al secondo posto tra Roma e Napoli, entrambe vincitrici, così come quella per il sesto, date le vittorie di Milan e Sassuolo, si deciderà dunque tutto all’ultima giornata. Nelle zone basse la sconfitta del Carpi contro la Lazio sancisce il sorpasso del Palermo grazie al pareggio ottenuto a Firenze, importantissimo ai fini della corsa alla salvezza.

TOP

Pavo-Suso.

Dopo quasi tre anni il Genoa torna a vincere il derby della lanterna imponendosi per 3-0 sulla Sampdoria, grazie alla rete di Pavoletti ed alla doppietta di Suso.

Al Marassi si rivela estremamente azzeccata la scelta del tandem offensivo da parte di Gasperini, tra le varie opzioni offensive provate nel corso della stagione dal tecnico rossoblu, questa è assolutamente la migliore: i due si trovano a meraviglia, è proprio Pavoletti a innescare il secondo gol dello spagnolo con un assist preciso, e, per le caratteristiche di cui dispongono, in campo si completano reciprocamente.

Il derby numero 112 è quindi del grifone, ma oltre ai tre punti e all’orgoglio cittadino, la vittoria regala attualmente al Genoa il decimo posto, piazzamento che farebbe arrivare alle casse rossoblu 5,2 milioni di bonus premi.

A testa altA.

“È un arrivederci, il Frosinone lotterà da subito per risalire”  Roberto Stellone, allenatore del Frosinone, nel post partita.

Nella giornata dei saluti, il Frosinone perde in casa contro il Sassuolo, dicendo addio, per il momento, alla Serie A, dopo una storica prima stagione tra i più grandi.

Nonostante la seconda delicata sconfitta casalinga consecutiva, lo stadio Matusa non ha mai smesso di cantare e sostenere i propri beniamini prima, durante e al termine della partita, così come era già successo dopo la sfida persa con il Palermo, che aveva in qualche modo condannato i ciociari.

Un gran bel gesto di civiltà, ma soprattutto di attaccamento sincero ai colori della propria squadra, da parte dei tifosi che, in questo calcio italiano, segnato sempre più da contestazioni, fischi e critiche, accantonando la delusione e il dispiacere, mostrano con ardore la fierezza di un’esperienza indimenticabile.

Il dessert è servito.

Un incredibile Verona già retrocesso batte per 2-1 al Bentegodi i campioni d’Italia della Juventus, con le reti di Toni e Viviani.

In una cornice di pubblico molto suggestiva, a causa dell’annuncio del ritiro a fine stagione, Luca Toni trascina l’Hellas e saluta il suo pubblico in grande stile, con una prestazione maiuscola che piega i bianconeri: un gol, un palo e il solito immenso lavoro per la squadra.

Con il cucchiaio con cui trasforma il rigore, battendo Neto, Luca Toni serve il dessert, l’ultima pietanza, di una carriera splendida arricchita 157 gol in 344 gare di Serie A, una Coppa del Mondo vinta e tanto altro.

Al minuto 85 il cambio con Juanito Gomez, tutti in piedi ad applaudirlo, standing ovation: è l’addio di una leggenda, una bandiera del calcio italiano e mondiale.

FLOP

Immaturo.

Il Sassuolo vince ancora e si riprende il sesto posto, avvicinandosi ancor di più ad un inaspettato quanto incredibile piazzamento in Europa League.

L’unica nota negativa della gara, è il cartellino giallo rimediato nel finale da Domenico Berardi, che costringerà l’attaccante a saltare l’ultimo decisivo match di campionato contro l’Inter.

Un’ammonizione ingenua e inutile, dovuta ad una reazione dopo un fallo subito, che però non rappresenta una novità: è questo infatti il grande limite di Berardi, futuro del calcio italiano ma che commette ancora troppi errori dettati da scarsa concentrazione dovuta sua alla giovane età.

Saltera dunque quella che potrebbe essere la sua ultima partita in neroverde, poiché nonostante la stagione magra a livello di gol rispetto alle precedenti, diversi grandi club, Juventus su tutte, bussano insistentemente alla porta del Sassuolo.

Da delizia a croce.

Nella tesissima lotta alla salvezza, che si deciderà all’ultima giornata, il Carpi scivola al terzultimo posto, che vorrebbe dire retrocessione, alle spalle del Palermo, a causa della sconfitta casalinga contro la Lazio per 3-1.

Pesano, e non poco, nell’economia della gara i due rigori sbagliati nel primo tempo da Jerry Mbakogu, entrambi tirati male e sventati dal portiere biancoceleste Marchetti, che avrebbero potuto senza dubbio cambiare le sorti della partita, e forse della stagione romagnola; il primo dei due errori  è avvenuto addirittura quando il risultato era ancora sullo 0-0.

Da leader e trascinatore indiscusso verso la storica promozione in Serie A del Carpi, con le sue 15 reti, Mbakogu potrebbe diventare il triste artefice della condanna al ritorno nel campionato cadetto.

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