Firenze 8 ottobre > 30 dicembre 2016
Un territorio di ricerca che riflette sulla capacità dell’uomo di abitare e rinnovare la città attraverso il gesto e la danza, è l’obiettivo del festival La Democrazia del Corpo, diretto dal coreografo Virgilio Sieni, dall’8 ottobre al 30 dicembre 2016 a Firenze. Cango è il centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza fondato da Sieni nel 2003, negli spazi connessi al Teatro Goldoni di Firenze. Questo luogo di incontri, trasmissioni, ricerca e residenza artistica sarà il fulcro del festival, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana.
Il programma articolato per cicli è ricco di eventi, spettacoli, creazioni alternate a incontri con curatori, artisti, studiosi e direttori di centri d’arte e musei con l’obiettivo comune: indagare gli spazi cittadini attraverso il linguaggio artistico e culturale contemporaneo. «La danza invade la città costruendo una serie di occasioni molteplici per linguaggi, incontri e spettacoli. Un’invasione che partendo da Cango e dall’Oltrarno si snoda nella città costruendo un percorso che si rivolge al pubblico nella sua molteplicità di culture, colori e abitudini», ha spiegato Monica Barni vicepresidente e assessore alla cultura durante la presentazione del programma.
Gli artisti ospiti del festival, oltre a presentare i propri spettacoli, saranno impegnati in percorsi di formazione rivolti a danzatori e interpreti non professionisti dell’Accademia sull’arte del gesto, che sfoceranno in creazione site specific. «La nostra danza punta da sempre all’importanza del gesto del corpo: coreografi, danzatori e cittadini si fanno portatori di una trasmissione di gesti e codici espressivi capaci di generare attraverso la vicinanza, la pratica, la condivisione e la visione, una comunità viva intorno ai linguaggi del corpo e della danza. Alla base di tutto c’è l’idea di tessuto sociale di una città», ha sottolineato Sieni.
Durante il festival sarà presente un ciclo di nove incontri sulle tematiche della re-invenzione degli spazi cittadini come luoghi dell’arte contemporanea attraverso due progetti: il primo denominato PCCI- Progetto Contemporaneo Comunità Isolotto, accoglierà attività e creazioni coreografiche coinvolgendo la comunità in collaborazione con il quartiere 4 del Comune di Firenze; il secondo CCCSS- Progetto Contemporaneo Cenacolo San Salvi prosegue il lavoro già avviato da Sieni dei Cenacoli Fiorentini Grande Adagio Popolare (2011-2016), con lo scopo di riqualificare lo spazio attraverso la partecipazione attiva dei cittadini e professionisti, coinvolti in azioni coreografiche in relazione con l’arte ivi conservata.
Camminare per ritrovare un ritmo comune è stato il gesto che ha inaugurato il festival. In Piazza del Carmine Sieni ha presentato il Cammino Popolare, un site specific che ha coinvolto cittadini e amatori dell’Accademia sull’arte del gesto. «Una camminata di trenta minuti nella piazza, verso la chiesa e il fiume. Lungo il cammino prenderanno vita azioni coreografiche di danzatori, cittadini, passanti, turisti di ogni età. Chi parteciperà sarà protagonista di questo movimento corale camminando e seguendo, passo dopo passo, l’incedere di una comunità», ha spiegato Sieni.
Come consuetudine dei progetti di Cango sono coinvolte da azioni coreografiche, letture e visioni le Botteghe Artigiane d’Oltrarno, allo scopo di valorizzare questi laboratori, mettendo in luce il rapporto tra manualità, tattilità, manufatto artistico e vita quotidiana.
Da questa sera, e in replica fino al 14 ottobre, al Teatro della Pergola andrà in scena lo spettacolo Cantico dei Cantici di Sieni, che ha debuttato a Reggio Emilia il 7 ottobre. Il lavoro trae ispirazione dal libro Cantico di Salomone, dove confluiscono dal IV secolo a.c. poemi mesopotamici. Una danza primordiale che coinvolge sei interpreti tra sacro e profano, spiritualità e sensualità, idilli pastorali e frammenti d’amore.
Saranno ospiti del festival Marina Giovannini, coreografa e danzatrice fiorentina, Giancarlo Gaeta, storico del cristianesimo, Fabio Cavallucci, direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e molti altri ancora..
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