L’orgoglio non basta ma viste le ultime partite è già qualcosa. La Juventus uscita con le ossa rotte dall’Artemio Franchi è attesa dallo storico confronto contro il Real Madrid. Conte stavolta cambia modulo e torna alla difesa a 4 per dare maggior compattezza alla fase difensiva, davanti invece si affida a Llorente e Tevez. Dall’altra parte Ancelotti, visto il collettivo, ha l’imbarazzo della scelta ma lascia Bale in panchina in vista del Clasico.
Purtroppo sembra ripetersi lo stesso copione visto ultimamente, infatti dopo solo 4 minuti avviene la percussione di Di Maria, verticalizzazione per Ronaldo che taglia la difesa, dribla Buffon e apre le marcature. Bella la manovra del Real ma è complice Caceres che non sale per effettuare l’offside e mantiene in gioco CR7. Il gol subito così presto al Bernabeu potrebbe stroncare le gambe a qualsiasi squadra ma i nervi della Juventus sembrano saldi e cerca immediatamente la reazione, il giro palla però è troppo lento e Llorente e Tevez sembrano un po’ ai margini del gioco. I bianconeri ci credono e spingono i madrileni nella loro metà campo creando diverse occasioni: con Caceres prima e con Tevez poi, che con un pericolosissimo tiro a giro spedisce la palla di poco sopra l’incrocio, la Juve è viva. Ed è il preludio al gol che arriva al 21′, cross dalla destra dell’uruguagio, Pogba svetta di testa, Casillas respinge e Llorente trova il gol di rapina, el Rey Leòn agguanta il pareggio scatenando i 3000 juventini presenti.
La gioia purtroppo è effimera e 6 minuti più tardi Chiellini ne combina una delle sue, si strattona con Ramos su un corner, il contatto sembra poca cosa ma il giudice di porta decreta il rigore. È sempre il solito ritornello, in Serie A questi contatti non vengono quasi mai puniti ma in Europa è un’altra storia, il Chiello è ingenuo e ci casca. Sul dischetto si presenta Ronaldo che fa doppietta, tiro imparabile e i bianconeri sono costretti nuovamente a inseguire. I torinesi però non accettano il passivo e sugli sviluppi di un calcio d’angolo, da posizione angolata, ci prova Pirlo che spedisce alto. Nonostante la Juve si renda pericolosa il Real resta alto e sullo scadere del primo tempo si concretizza un’occasione per Ronaldo che non trova però lo specchio della porta.
Il secondo tempo si apre con un brivido per i blancos, infatti Pirlo disegna un lancio millimetrico col quale pesca in area Pogba ma viene anticipato dall’uscita provvidenziale di Casillas. Al 47′ avviene l’episodio chiave che condizionerà la partita, Chiellini allarga un po’ il braccio su Ronaldo che esagera ed accentua la caduta traendo, anche per questo, in errore l’arbitro. Quest’ultimo espelle inspiegabilmente il numero 3 juventino, il fallo tutt’al più poteva costargli l’ammonizione ma il direttore di gara estrae il rosso. Il secondo tempo è appena iniziato e la Juventus sotto di un gol è costretta a rimontare in inferiorità numerica: un crollo sembra imminente.
Conte allora mischia le carte e mette Tevez unica punta ma il Real domina in lungo e in largo e la Juve non riesce a mantenere il possesso palla e a rendersi pericolosa.Al 60’minuto c’è un cross insidioso dalla destra ma Benzema a porta vuota sbaglia graziando i bianconeri e si becca i fischi di tutto lo stadio. La Vecchia Signora alza la testa e un paio di giri di orologio dopo, in area avversaria, Vidal toccato da dietro da Illaramendi cade, contatto difficile da vedere per l’arbitro ma il giudice di porta evidentemente non è altrettanto zelante come col fallo di Chiellini.
In dieci è molto dura e il Real con la difesa schierata è difficile da impensierire, al 68′ ci prova anche il neo entrato Giovinco dalla distanza ma Casillas devia in angolo. I padroni di casa sono determinati a chiudere la partita, dunque ci prova al 72′ Khedira con un pallonetto su Buffon ma il portiere non si fa beffare, le merengues così si allungano, la fase difensiva non è certo impeccabile e i bianconeri tentano il colpaccio. Successivamente il piccolo fantasista torinese ci prova ancora su due calci piazzati ma è impreciso. La Juve prova a gettarsi in avanti ma è tutto inutile, triplice fischio e sfuma l’impresa.
I bianconeri hanno giocato bene e dimostrato di poter tenere testa a una squadra del genere ma purtroppo ancora una volta è evidente la facilità con la quale la Juventus sia capace di farsi del male da sola. Non solo con le sue disattenzioni regala gol alle squadre avversarie ma ultimamente tutti gli episodi le sono a sfavore, inoltre inutile dire che l’espulsione inesistente ha condizionato pesantemente l’andamento della partita. Il cammino europeo si complica e la Juventus deve fare il mea culpa anche se niente è ancora perduto poiché non è certo la sconfitta al Bernabeu, che poteva essere prevedibile, a essere decisiva bensì i punti persi col Copenaghen e il Galatasaray. Il 5 Novembre sarà lo Juventus Stadium ad ospitare il Real Madrid in quella che ci auguriamo possa essere una notte da leoni. La Juventus ha il potenziale per passare il turno ed è lei stessa il suo peggior nemico.
Alessio Nicolosi
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