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Intervista a Francesco Braschi e Federico Frusciante (Parte 3 – Conclusione)

Intervista a Francesco Braschi e Federico Frusciante

Parte 3 – Conclusione

Alla fine parrebbe proprio di essere giunti alla conclusione di questa lunga intervista che ha visto come protagonisti Federico Frusciante e Francesco Braschi (qui fotografati, il primo a destra mentre il secondo a sinistra, durante le riprese del cortometraggio How to Promote a Movie di Daniele Misischia), due che di cinema se ne intendono e che lavorano al Videodrome, un videonoleggio situato nel centro di Livorno. La loro amicizia è iniziata nel lontano 1997 e grazie ad il canale youtube dei Licaoni e alla loro conoscenza con quest’ultimi, Federico e Francesco sono diventati famosi nel web grazie alle loro videorecensioni e filmografie varie, dove criticano ed apprezzano il cinema di oggi e di ieri, parlando di autori noti e di nicchia. Se non li avete ancora visti il nostro consiglio è di andare a cliccare su internet “Le Videorecensioni del Frusciante” in modo da confrontare i vostri gusti cinematografici, accrescere la vostra cultura oppure semplicemente ascoltare dei consigli. Con questa terza (ed ultima) parte Il Braschi ed Il Frusciante si confronteranno con il cinema italiano, con Tarantino, il cinema e la Politica ed il cinema e la Letteratura. Non ho voluto togliere nulla né tagliare alcune parti dell’intervista fatta lo scorso Luglio, così quella che andrete a leggere sarà una corposa ultima parte. Se ancora non l’avete fatto potrete trovare nella sezione “Cultura” o “Territorio” di Uninfonews.it la prima e la seconda parte dell’intervista ed in fondo all’articolo ci sarà l’elenco dei film menzionati. Spero che apprezzerete quanto è stato fatto e vi divertiate nel leggere la seguente. Non mi resta che augurare a tutti voi: Buona Lettura!

…tra una domanda e l’altra si giunge, infine, alla conclusione dell’intervista….

Vorrei sapere, da entrambi, due nomi di attrici e attori bravi, che ti portano a vedere un film al cinema.

Frusciante: Non esistono! Per quanto mi riguarda non esiste né un attore o né un’attrice per cui vado a vedere un film; vado a vedere un lungometraggio principalmente per il regista che l’ha diretto…ho capito quando avevo circa vent’anni anni che gli attori possono anche fregarti…perché prendi un film di Carpenter come Fantasmi da Marte, incredibile, ma vero c’è Jason Statham e lì nessuno se ne accorge e lui recita persino abbastanza bene; poi non capisco perché a Statham gli facciano fare il protagonista, ha una faccia da caratterista. Ovviamente non sono uno che non guarda i film per via degli attori. Se Stallone fa un film di Walter Hill lo vado a vedere, ma non me ne frega nulla se Stallone è il protagonista. Io, per concludere, vado a vedere i registi, a me degli attori non me ne frega nulla.

Braschi: Anche io non vado a vedere una pellicola in base agli attori, perché un attore bravo può fare anche un film orrendo, mentre ci sono tante pellicole, anche a basso costo, con attori mediocri che risultano ben fatte e talvolta geniali. 

Parlando del cinema italiano, un cinema che è bene non dimenticare mai, considerando che autori come Tarantino si sono ispirati ai grandi registi della nostra terra, sarei curioso di sapere quanto, secondo voi, si è perso o guadagnato negli ultimi anni?

Frusciante: Tutto…non è migliorato nulla.. siamo proprio decaduti anche perché non c’è più la libertà del cinema di serie B. Prima il cinema italiano faceva uscire fuori dei veri e propri talenti, anche a livello pratico. Non so… come per la fotografia, quindi persone con un talento indirizzato all’aspetto tecnico di una pellicola…ora non abbiamo nulla; tutto viene fatto in funzione a ciò che verrà fatto dopo, ovvero il passaggio televisivo, quindi ogni cosa è tutta ammorbidita. Ci sono dei film grandiosi, indipendenti, italiani e ti prego di citarli come Versipellis che è un corto magnifico. Ci sono, in verità, ancora oggi film di qualità e ragazzi che lavorano, basta pensare ad I Giorni dell’Odio di Misischia e ci sono anche altri film realizzati, oggi, ma che non trovano chi gli e li distribuirebbe nel mercato. Quindi qualcosa di buono ci sarebbe ancora, è solo che tutto ciò è veramente indipendente e quando sei un vero indipendente qui in italia non ti considera nessuno. E’ questa l’unica, forse, vera differenza con l’America; lì i film indipendenti bene o male vengono realizzati comunque e prodotti da major famose, qui non se li fila nessuno .

Braschi: Sono d’accordo con Federico, perché a parte due o tre registi, in Italia non abbiamo più nulla, non abbiamo attori bravi, bravi caratteristi, non c’è davvero più nulla. Abbiamo alcuni attori, ancora, ma sono già sulla cinquantina andante tipo…Servillo. E’ un peccato perché negli anni ottanta, anche coloro che interpretavano dei personaggi cattivi, colpivano e bucavano lo schermo…C’erano degli attori che andavano bene anche per i film o i ruoli meno riusciti, ma erano bravi…dai ma un film con il Monnezza oggi con chi lo fai?  Hanno fatto Il Ritorno del Monnezza con Amendola, ma non ha nulla a che vedere con il primo..Tomas Milian era un vero attore, che poi i suoi film fossero belli o brutti è un altro discorso. Poi le fiction hanno ammazzato tutto, hanno annientato il cinema italiano e la concezione che l’uomo medio ha del cinema e dei film. 

 I film in Italia sono ormai solo legati solo ed unicamente ai cine-panettoni o ai  film spazzatura?

Frusciante: Per me il cine-panettone è morto, prima quando uscivano nelle sale incassavano 30 o 40 milioni oggi invece non incassano nulla. Il cinema di questo tipo è morto, perché il pubblico cresce e la gente si è rotta le scatole di questa roba qui; se Boldi e De Sica fino a 10 anni fa potevano interpretare ruoli abbastanza in linea con la loro età, ora vedere questi due che vanno con donne giovani e bellissime quando sono diventati due vecchi non ci crede più nessuno e non fa ridere, è una cosa grottesca…anche i cine-panettoni hanno, ad ogni modo un valore, perché se in Italia si producessero tanti bei film, di genere, anche il cine-panettone, come cinema di evasione, andrebbe bene a tutti; il problema principale è che qui incassava solo quel tipo di cinema e gli altri non guadagnavano nulla. E comunque io preferisco un film di Neri Parenti a quello di Pieraccioni e non dico qualitativamente, che forse sono meglio quelli di Pieraccioni, ma perché il cinema dei Vanzina è un cinema di mer**, ma che rimane comunque un tipo di cinema che viene dalla nostra commedia, in un certo senso, anche se ora viene tutto banalizzato in maniera estrema. Ecco i cine-panettoni se fossero stati girati negli anni ‘50 forse oggi sarebbero dei buoni film… è che ora sembrano film anni ‘60, non so se la cosa è chiara. Il problema non è il cine-panettone, perché i film belli in Italia ci sono, ma non li vogliono distribuire e lo fanno apposta. Finché metti in mano a Medusa le sorti del cinema italiano, si andrà sempre a peggiorare. Non a caso producono film come quelli di Aldo, Giovanni e Giacomo e buttano nel cesso un film come Morituris. Perché c’è tutto un giro di soldi che si allarga poi a Mediaset e alla tv e ai diritti televisivi/cinematografici. Se guardi la lista dei prossimi film italiani piglia veramente male, sono tutte commedie…Alla fin fine, però, un talento vero si è tirato fuori da questi film qui che è Ceccherini, che tuttavia non si rende conto di avere un po’ di talento e lo butta via facendo film spazzatura. Faccia di Picasso era un film interessante, anzi era proprio un buon film, però non ha incassato un cavolo e allora lui è tornato a fare il cretino con Pieraccioni.

Braschi: Ci sono ancora film di qualità realizzati da gente seria, prendi Sorrentino, Garrone; questi sono tutti registi bravi e di talento che sfornano bei film. Oggi il cine-panettone è proprio un tipo di cinema vecchio, fuori tempo che rappresenta un modo di vivere completamente sbagliato e forse è per questo che non funziona più, la gente si è stufata dei soliti stereotipi. E comunque chi fa buon cinema non incassa nulla qui e fa sempre e comunque il solito cinema d’autore, che è una cosa assolutamente positiva, ma attraverso il quale non riescono a guadagnare o vendere . Chi, poi, ha provato a fare i thriller è sparito dalla scena o l’hanno preso per fare le fiction.  Ruggero Deodato venne qui anni fa e disse che gli toccava fare film assurdi, altrimenti non guadagnava nulla. E’ tutto finito perché quando produttori come Castaldi o Ponti sono morti con loro è morta anche la distribuzione dei bei film. Tutto ora è in mano ai figlioli di Berlusconi con la Medusa e questa gente non lo fa per il cinema o per mettere in onda belle pellicole in tv, ma solo per guadagnare di più e fare soldi. 

Le commedie italiane, ora, sono unicamente di bassa qualità? E secondo voi il cinema Americano, che si parli di commedia o film di intrattenimento è ancora capace di sfornare prodotti di buona qualità?

Frusciante: Si certo! il 90% delle commedie sono di basso livello, il resto discrete e una piccolissima parte buone. Anche nel cinema americano non tutte sono dei capolavori, però ne producono talmente tante che alcune bello o interessanti come Le Amiche della Sposa, ci sono. Anche nei film idioti è facile trovare pellicole come Una Notte da Leoni, che non si prendono sul serio, fanno ridere e intrattengono. Film che hanno quindi un certo garbo. Ne fanno così tanti di film che qualcosa di buono trovi di sicuro. Il cinema americano è comunque peggiorato tantissimo proprio per il discorso che si è fatto con il cinema qui in Italia, ma un autore come Duncan Jones lì lo puoi sempre trovare che ti fa film belli come Source Code, in Italia non smuovi. Il cinema Americano è sempre peggio per quanto riguarda quello di intrattenimento, non quello d’autore, che si arresta sempre su buoni livelli. Poi il cinema in America è fatto molto meglio, nel senso che se devo fare un inseguimento le inquadrature hanno un senso e sono fatte bene, qui, invece, anche le inquadrature sono incapaci di fare e se fanno un’inquadratura di un telefonino è perché devono fare la pubblicità alla marca…Voglio precisare comunque che per me film come 300, Watchmen e roba del genere abbassano molto la qualità del cinema americano di intrattenimento, perché massacrano il genere a cui appartengono; Michael Bay non è pericoloso in sé, ma perché i nuovi registi d’azione del cinema ad Hollywood prendono come esempio, come base, il suo cinema; è un nuovo stile che fa vomitare. Il cinema ormai è vicino ai videogiochi di basso livello, quelli più brutti e di bassa caratura.

Braschi:E’ chiaro che la commedietta americana fa schifo, ma faceva schifo anche negli anni ‘60 ed è rimasto tutto un po’ uguale. Il cinema brutto è sempre esistito, per accontentare chi di cinema non ci capisce nulla o a cui piacciono i film brutti, ma anche in Italia ci sono sempre stati film poco interessanti o commedie brutte. Certo essendo un tipo di cinema, quello delle commedie o dei film demenziali che non si prende mai sul serio, nel suo genere funziona bene, perché il suo lo fa. Quello che va bene è che se fai una cretinata in un film da due lire allora è tutto okey, ma se per fare un film ci vogliono 40 milioni di dollari, commedia o no, e fai delle cavolate solo per riempire gli spazi allora non è accettabile. anche Totò, a fatto alcuni film brutti, però era grande lui, era bravissimo. Forse Totò è uno di quei pochi autori che, anche se il film è brutto, merita di essere visto perché era un grandissimo uomo. Considera poi che anche lui è stato rivalutato negli anni 70, dopo che lavorò con registi famosi.

Vorrei chiedere a entrambi quanto, a vostro modo di vedere, gli aspetti tecnici, diciamo fotografia,scenografia e tutto il resto hanno importanza e impatto nelle pellicole? Perché se prendiamo una pellicola come Un Gelido Inverno possiamo scoprire come alcune sequenze, grazie ad una fotografia intelligente, siano realizzate superbamente e pare davvero di essere lì, nei boschi, con la protagonista. Sarei inoltre curioso di sapere, sempre dal vostro punto di vista, quanto è importante la sceneggiatura in un lungometraggio?

Frusciante: Prima di tutto Un Gelido Inverno è un bellissimo film. L’estetica è importante, io sono un esteta di natura, quindi un film che appare proprio bello, con una buona regia mi piace per forza, se poi vedo che la fotografia non serve a nulla, come in deja vu allora questa da anche noia; nel film prima citato si riesce, come in The Hunger, a mettere insieme una tecnica elaborato ed una buona fotografia senza dare l’impressione che si sia cercata tale perfezione. La tecnica è valida come base. I registi veri hanno una regia che non si vede: Carpenter, Cronenberg oppure De Palma, che fa delle cose con la telecamera che sono impossibili da fare. Quando guardi un suo film sei così preso che non ti accorgi di quanto possa essere difficile girare una determinata scena. Quando un regista è bravo, non guardo le cose nel loro singolo, apprezzo tutto il prodotto da cima a fondo. Ci sono film imperfetti e film più brutti, se Snyder facesse Un Gelido Inverno ci metterebbe un sacco di rallenty di un quarto d’ora l’uno.

Braschi: Un gelido inverno poi è un film che anche tecnicamente non riechiedeva questo grande sforzo, poi è chiaro che la tecnica c’è, ma non c’era bisogno di grande talento per realizzarlo. 

Che rapporto c’è tra cinema e letteratura?

Braschi: L’unione tra il cinema e letteratura c’è sempre stata perché i registi hanno già una sceneggiatura pronta e quindi ci vuole poco per fare un lungometraggio..lo possiamo fare anche noi un film tratto da un libro, abbiamo già una base e si fa senza tanti problemi. Poi Kubrick in Shining ha preso poco, molto meglio il film del libro, mi spiace per King, che ha fatto bellissimi libri, ma quello non è un capolavoro. E’ un bel libro, ma non è il massimo. Se la gente invece di King leggesse Matheson, che ha scritto I am a Legend, quindi alcuni forse ora dopo il film con Smith lo conoscono, scoprirebbe che quest’autore ha dato il via a tutto l’horror moderno e Shining non è altro che tanti libri di Matheson messi insieme; mentre se guardi Carry- Lo Sguardo di Satana scopri che è di una originalità spaventosa. Kubrick ha reso Shining qualcosa di più di una semplice storia di fantasmi.

Frusciante: Per me l’aderenza con il libro non ha alcuna importanza se il film è buono. Io cerco e critico solo il film; V per Vendetta per me è un buon film, ho letto la graphic novel e la considero un capolavoro, è venti volte più bella. Un capolavoro di letteratura, mentre il film è un discreto lungometraggio di intrattenimento. L’opera di partenza è talmente pregna che gli ci vorrebbe, al regista,  una serie tv di sei anni per farla tutta. Quando il cinema riesce a fare un buon lavoro con un prodotto per me l’aderenza alla fonte da cui proviene è molto relativa;non deve essere uguale il film al libro, al fumetto o quant’altro. Se fai Watchmen, che come libro anche quello è un capolavoro, è chiaro che ti senti di criticare poi il film visto che Snyder ha girato che è senza tanti giri di parole un vero troiaio, una pessima pellicola; a dirla tutta non capisco nemmeno il perché abbiano dato a Snyder una pellicola come quella, tratta da un racconto così bello; è un film da dare in mano  a Cameron, Del Toro, Raimi. Questi registi (Snyder; Bay) sono come dei bambini, basta dargli una telecamera e gli fai contenti non gli importa nulla di come girare un film.

 Sto pensando a film come Lincoln o Il Divo e mi viene da chiedervi se esista un rapporto tra il cinema e la politica? Il cinema può essere “politico” ?

Frusciante: In tutti i film c’è la politica, anche in quelli più leggeri, persino nei cartoni animati. Se te guardi Wall•e cosa c’è di più politico? Come puoi non capire il messaggio socialista che c’è all’interno? Quando guardi Up cosa c’è di più politico? la politica non è intesa come voto ad un partito, non a caso il messaggio che vuole dare un autore è chiamato “politica d’autore”; la politica non vuol dire solo stare al governo a parlare da una cattedra in mezzo ad altri esponenti di un partito diverso e chi dice che le politica non gli interessa non capisce niente, perché uno può anche non mostrare interesse verso un partito, ma oggi tutto riguarda ed ha come base la politica. Sei sempre politicamente impegnato, il tuo comportamento rispecchia sempre un certo tipo di politica e così il cinema; i film al loro interno hanno sempre una politica ed esprimono sempre qualcosa. Avatar è tutta politica, Twilight e Ted anche in loro c’è la politica. Persino Bud Spencer è politica, anche in E.T. c’è sempre un messaggio politico.

Braschi: Il buio nell’anima, se lo vedi, è un film fascista e lo capisci subito, perché Jodie Foster ammazza la gente sui treni e non ci combina nulla ed alla fine il poliziotto gli da la pistola per ammazzare il colpevole; è una scelta, questa volutamente fascista. Poi è chiaro che uno ce lo può vedere o non vedere, quello è una cosa personale. Quando la gente dice che nei film ci si vede troppa politica è sbagliato, sono loro che ce ne vedono troppa poca. Esiste sempre un rapporto tra cinema e politica oltre ad esserci un genere che mischia il cinema e la politica.

Quanto è positivo, nel panorama cinematografico di oggi, un prodotto come il Blockbuster? 

 Frusciante: Il blockbuster c’è sempre stato ed è sempre esistito, prendi anche film come Via col Vento anche quello per l’epoca era tale; queste pellicole sono sempre esistite e sempre ci saranno. Titanic è più bella come storia di Via col Vento ed ll Gladiatore mi diverte di più di Ben Hur, ma si devono calcolare gli anni in cui sono stati girati. Il blockbuster è sempre esistito, lo ripeto, è che oggi lo hanno svuotato, oggigiorno lo danno in mano a registi incapaci e quindi quando Del Toro fa un film che deve incassare fior fior di quattrini è bello, mentre quando ti capita alla regia un incompetente il film fa ovviamente schifo. Ci si rende conto che persino Leone con C’era una volta in America aveva fatto un blockbuster, ma vuoi mettere con quelli di oggi? Quello è un capolavoro! Il blockbuster non distrugge il cinema, ma sono sempre peggiori quelli che fanno perché l’effetto e la forma deve vincere sulla trama ed il contenuto. L’ultimo Indiana Jones fa veramente vomitare, è completamente ridicolo per tutta la durata.

 Come ultima domanda voglio dare ad entrambi tre nomi, e vorrei dei commenti rapidi:

Braschi: Raimi, Eastwood, Fulci.

Frusciante: Tarantino, Fassbender, Michael Bay.

Braschi: Fulci è un genio; Raimi è un grande…e Eastwood pure…dai mi hai dato 3 nomi dove sono tutti dei grandi è come dire Bellucci, Eva Green…sono tutte e due belle;ognuno di questi signori è comunque eccellente, chi per una cosa o per un altra hanno fatto grandi film o grandi interpretazioni. Chiaramente Fulci girava con un centesimo rispetto agli altri due, i miliardi lui non li ha mai fatti. Raimi ha fatto tanti bei film, tanto per citarne uno: Il mago di Oz è molto bello, un bel film per ragazzi. Eastwood non ha sbagliato un film negli ultimi 20 anni, a parte forse J.Edgar…un po’ fastidioso

Frusciante: Bay è il nulla e il tutto, poverino per me è ignorante e basta; Fassbender è un attore vero, poi però vedi che fa 300 e recita da cane…ecco, come per gli altri attori posso dire che Fassbender ha talento, ma per me è molto relativa questa cosa, perché se fai film con registi incapaci reciteresti male lo stesso. Per quanto mi riguarda rimane niente di più che un buonissimo attore. Tarantino è un innovatore, post moderno, ma gradirei smettesse di fare film per almeno 10 anni, così ci si leverebbe dalle scatole tutti i post Tarantiniani e tutti quei film di azioni che vorrebbero imitarlo, ma lo fanno in modo sbagliato perché non capiscono nulla dell’ottica cinematografica di Tarantino. Rimane comunque uno degli autori più importanti degli ultimi vent’anni, ovviamente Tarantino non è l’unico regista bravo o sceneggiatore in gamba a questo mondo, solo che ha avuto tanto successo. La gente vede in Tarantino ciò che non c’è. Lui ora è diventato moda, ma a dirla tutta lo è stato subito, dopo Pulp Fiction Tarantino è diventato sinonimo di moda, un’icona; è uno dei pochi che qualitativamente dimostra una certa genialità ed è uno di quei pochi casi in cui il talento e l’industria cinematografica vanno d’accordo. Resta il fatto che, proprio come Craven quando ha fatto Scream che è un film interessante e ben girato, poi sono venuti fuori tanti film post- scream di mer*a! Ma non è colpa de L’Esorcista se dopo il primo sono usciti fuori tantissime copie brutte e inguardabili…però Tarantino, in tutta sincerità, ha fatto una cosa brutta, ovvero non far capire che il suo cinema ha bisogno di tanta cultura sotto, alla base, per guardarlo, apprezzarlo e comprenderlo appieno. Per quanto riguarda i suoi film, considero Jackie Brown il suo miglior lungometraggio, il capolavoro realizzato da quest’uomo, come sempre, invece, sottovalutato da tutti e dalla critica. E’ un film immenso, come Pulp Fiction, che va accanto ai grandi nomi del cinema, un film che permette a Tarantino di essere alla pari di Welles o Kubrick.

 Fine.

Livorno 15 Luglio 2013

Per prima cosa voglio ringraziare te, Lettore di Uninfonews.it, per aver prestato attenzione, aver letto, apprezzato o criticato l’articolo che si è appena concluso. Anche qualora tu non avessi superato la prima domanda con annessa risposta sono in debito con te, perché mi hai concesso un minimo del tuo prezioso tempo e hai fatto sì che l’articolo non sia stato scritto futilmente, dando valore (in un certo senso) anche al mio di tempo. Ringrazio di cuore Federico Frusciante e Francesco Braschi, persone fantastiche (non voglio però andare a cadere in uno sdolcinato buonismo!) senza le quali questa lunga intervista non sarebbe mai esistita e per aver sopportato le mie domande (alcune, me ne accorgo persino adesso, un po’ sciocche e poco ispirate) non mostrando mai alcun cenno di noia o irritazione. Anche se è stato impossibile inserire nell’articolo, essendo esso scritto e non registrato, vorrei precisare che era presente, al momento delle (fatidiche) domande, anche Jacopo Mauriello, intervistato di recente da Giulio Profeta per questo sito, regista in erba e ideatore del cortometraggio “I Numeri Uno” che trovate su youtube diviso in 3 parti. Grazie ancora per la gentile attenzione e come al solito troverete, di seguito, la lista dei film menzionati in quest’ultima parte dell’intervista.

Claudio Fedele

I Film citati in questa intervista sono:

Fantasmi da Marte

 

Versipellis

 

I giorni dell’Odio

 

Il Monnezza

 

Il Ritorno del Monnezza

 

Morituris

 

Faccia da Picasso

 

Le Amiche della Sposa

 

Una Notte da Leoni

 

Source Code

 

300

 

Watchmen

 

Un Gelido Inverno

 

Deja Vu

 

The Hunger

 

I sono leggenda

 

Carry- Lo sguardo di Satana

 

V per Vendetta

 

Wall•e 

 

Up

 

Ted

 

Twilight

 

E.T. 

 

Il Buio Nell’anima

 

Via col Vento

 

Titanic

 

Il Gladiatore

 

Ben Hur

 

C’era una volta in America

 

Indiana Jones ed il teschio di cristallo

 

Il Grande e Potente Oz

 

J.Edgar

 

Pulp Fiction

 

Scream

 

L’esorcista

 

Jackie Brown

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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