21 Novembre 2024

Il 9 Febbraio 2019, Federico Milani e Vittorio Cateni, ex gestori del bar del circolo Arena Astra, hanno lanciato un video in cui hanno denunciato alla cittadinanza di aver visto interrotta la propria attività di gestione. I ragazzi nel video oltre che denunciare il fatto chiedevano anche la possibilità di comunicare con i membri del direttivo per poter sistemare la situazione e continuare a portare avanti la loro attività, rimanendo però inascoltati.

A seguito di questo episodio noi di Uni info news abbiamo deciso di ascoltare i ragazzi dedicandoli un’intervista ad hoc. Abbiamo anche contattato i proprietari del circolo per poter ascoltare l’altra parte coinvolta in questa vicenda ma quest’ultimi non hanno risposto alla nostra proposta.
Abbiamo rivolto allora ai due ragazzi alcune domande riguardanti l’accaduto, il valore della loro esperienza e le loro progettualità future.
Il circolo ha in programma una serata dal titolo “Circolino on air” il 24 Aprile al the Cage Theatre .
Di seguito l’intervista, buona lettura.


Come è nato il vostro impegno all’ interno del Circolo Astra?
Il Comune di Livorno è proprietario dell’area dove è presente il Circolo, attualmente gestito in convenzione dall’Arci. L’Arci ha indetto, per valorizzare l’area e tentare di favorire una sua apertura ai giovani, un bando dove ci siamo presentati con un nostro progetto, comprensivo di attività ed iniziative.
Proprio sulla base di questo, siamo stati scelti per gestire il bar dell’Astra. Nel giro di qualche mese, siamo riusciti a promuovere appuntamenti culturali come rassegne teatrali, proiezioni di film o partite di calcio, fino ad organizzare un vero e proprio festival estivo dedicato ai giovani.

Come mai si è interrotta la vostra collaborazione con l’Arci?
Purtroppo, l’Arci non ha ritenuto di condividere il lavoro svolto, anche se si è trattato di realizzare il progetto presentato proprio per gestire il bar del Circolo.  Dopo qualche mese, sono nate le prime frizioni, le quali sono sfociate in costanti discussioni sull’opportunità o meno di realizzare eventi culturali: loro dicevano che l’organizzazione di questi eventi non spettasse a noi, che avremo dovuto occuparci solamente della gestione del bar del circolo. Proprio per l’intensità di alcuni episodi, uno in particolare, Federico ha deciso di sporgere denuncia per aggressione (testimoniata anche da referti medici) ed attualmente sono in corso le indagini da parte delle autorità competenti. Abbiamo deciso di fare uscire il video proprio per essere anche ascoltati e considerati non solo dalla cittadinanza ma soprattutto dal direttivo dell’Arci, che invece non si è fatto più sentire.

Quindi tra voi e il direttivo dell’Arci del Circolo dell’Astra è in atto un procedimento legale?
Sì, confermiamo e in più c’è la faccenda privata di Federico. A seguito di un atto di violenza subito, testimoniato da un referto, è stato aperto un procedimento legale.

E loro hanno avviato qualcosa nei vostri confronti?
No, almeno non ci risulta. Dovrebbe arrivarci tutto direttamente, ma al momento non sembra che abbiano queste intenzioni.

Il circolo Arena Astra in una serata organizzata dai ragazzi.

A seguito del video dove denunciavate i fatti chiedendo anche di essere ascoltati dal direttivo dell’Arci, secondo le vostre aspettative, avete ricevuto il giusto supporto da parte dei cittadini e soprattutto da parte dei giovani?

Sì. E’ stata la risposta più forte che abbiamo mai ricevuto. Grazie alle numerosissime visualizzazioni del video abbiamo trovato i contatti con tutte quelle associazioni che ci stanno dando una mano e sono nate addirittura delle collaborazioni lavorative. Ci sono state numerose condivisioni, ci hanno mandato molti messaggi privati, anche per strada le persone ci fermavano per esprimerci la loro solidarietà. Noi abbiamo messo in evidenza questo problema chiedendo di rientrare nella gestione del circolo, ma abbiamo anche detto che avremo continuato il nostro lavoro su Livorno nonostante tutto, tenendo vivo il dibattito riguardante tutti i circoli e non solo quello dell’Astra, che sono per la maggior parte da anni mal gestiti e dedicati soprattutto agli anziani. Secondo noi è molto importante che siano spazi usufruibili dagli anziani, ma essendo circoli ricreativi dovrebbero essere pensati per l’inclusione anche dei giovani che comunque in altri tempi li hanno sempre frequentati.

Vedete anche lontanamente la possibilità di ritornare al Circolo Astra?     
Ad oggi no e soprattutto non tempi brevi no. Il direttivo dell’Arci non si è minimamente fatto sentire; in altre parole significherebbe rientrare con lo stesso modus operandi che c’era quando c’eravamo noi.


A voi Piacerebbe tornare li?
Ci piacerebbe però solo se ci fosse un percorso in cui noi insieme al direttivo dell’Arci ci mettessimo in discussione sul comportamento e operato tenuto finora. In questo modo potremo fare un accordo, però questa volta con serietà: con degli investimenti, con un programma con una progettualità, un posto che possa funzionare e soprattutto poter effettuate un lavoro in libertà, che porti a sviluppare le nostre idee concretamente.

Avevate in mente qualche altro posto nel caso?
No, al momento no.     

La locandina della serata del 24 Aprile

Quindi mi sembra di capire che in assenza di un luogo fisso l’idea sia quella di organizzare eventi in altri luoghi..
Sì. L’idea è quella di essere un’associazione che organizza eventi, riportando le cose che facevamo al circolo in altri posti: dal format “Sacro e profano” agli spettacoli teatrali. Ci siamo fatti conoscere grazie al video e grazie a questa vicenda ed adesso che le persone conoscono la nostra storia, siamo più seguiti e di conseguenza le persone sanno anche che ci possono trovare quella determinata serata in quel determinato luogo e sanno che tipo di idea e di progettualità portiamo avanti. Vogliamo far vedere che questo tipo di attività se posta all’interno di un circolo lo trasformerebbe in un luogo vivo, appunto un circolo “come si deve”, invece che un luogo destinato ad essere abbandonato.

Chi si è reso disponibile per ospitarvi?
Il the Cage theatre, per cui abbiamo organizzato la serata del 24 aprile, “il Chioschino” di Filippo Brandolini in villa Fabbricotti che ci ha chiesto di organizzare un evento il 19 Maggio e infine siamo in contatto anche con il Nuovo Teatro delle Commedie. Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, anche perché noi portiamo avanti delle esigenze reali, e le nostre serate non sono serate ordinarie: “Sacro e profano” non è la tipica serata con la musica, eppure ha portato tre volte su tre trecentocinquanta persone. É stato un ottimo risultato, abbiamo dato un’alternativa valida alle classiche serate “da discoteca”. Per questo ci dà molto fastidio sentire frasi come “i giovani sono il futuro”, e poi quando dei giovani come noi lavorano concretamente gli vengono spezzate le gambe. Noi eravamo il presente e ci hanno negato la possibilità di continuare il nostro lavoro. Se i giovani sono il futuro, occorre anche lasciarli spazio.

La scelta del Cage per l’evento del 24 aprile è stata casuale?
L’associazione culturale The Cage è stata la prima ad averci contattato. Toto Barbato ci ha contattato esprimendoci la sua solidarietà e chiedendoci se poteva fare per noi qualcosa di concreto. Avevamo già pensato la programmazione estiva del circolo, che poi non è stata possibile attuare, per cui l’abbiamo proposta a lui e gli è piaciuta. Da ciò è nata questa collaborazione.

La serata del 24 Aprile come si svolgerà?
Grazie alle strumentazioni tecniche offerte dal The Cage sarà una serata molto meno “spartana”. Pur seguendo sempre i punti che abbiamo toccato con lo stesso format nelle altre serate, a livello scenico avrà sicuramente un altro impatto. Inoltre organizzare questa serata ci ha dato la possibilità di essere veramente direttori artistici a tempo pieno, mentre al circolo Astra eravamo sia direttori artistici che barman che agenti logistici ecc.
Il format della serata, “Sacro e Profano”, è nato con l’idea di risaltare l’aspetto cantautorale livornese ma anche quello più underground, quello che si esprime nella quotidianità, quella del gruppo di amici che si ritrova e suona attorno al falò alle spiaggiate. Sono momenti in cui non c’è solo la musica, ma anche intrattenimento. Sarà interessante vedere che effetto farà portare quel format in un luogo come il Cage: sarà una serata sicuramente inusuale. Faremo suonare sul palco circa 11 persone, 11 ragazzi livornesi, tutte persone che venivano al circolo e con cui abbiamo sempre collaborato. Non ci piace rimanere soltanto tra di noi; abbiamo raccolto delle persone con la nostra attività all’Astra e le stiamo continuando ad includere in modo continuativo. Il circolo appunto è pensato come un insieme di persone e noi stiamo portando avanti proprio questa idea “originaria” di circolo.
La parte sacra sarà rappresentata da Davide Cavalera, che è appunto un cantautore. Davide suona le sue canzoni che comunque hanno un’elevata profondità poetica e a Giorgio Murziani invece spetta la parte ironica: il suo ruolo sarà quello di intrattenere e tenere viva anche la risata. Giorgio raffigura la “Livorno goliardica” e perciò a lui spetta rappresentare la parte “profana”.

 

A sinistra Davide Cavaleira (sacro) a destra Giorgio Murziani (profano)

Interessante è proprio il vostro partire dalla realtà, è un’idea di spettacolo molto spontanea..
Sì esatto, Davide e Giorgio non sono artisti “costruiti”: sono come sono, spontanei. E l’idea è quella appunto di rappresentare sul palco qualcosa che a Livorno avviene quotidianamente nelle serate tra amici.

Visto la vostra esperienza che vi ha dato molte soddisfazioni ma anche vi ha messo davanti molti ostacoli che consigli vorreste dare a dei giovani che cercano il proprio spazio per portare avanti le proprie idee e attività?     
Sicuramente non aver paura. Noi ci siamo buttati già con la consapevolezza che avremo trovato delle difficoltà. Noi abbiamo riscontrato che malgrado le difficoltà tutte le idee che puoi avere ti ripagano sempre: ti insegnano a crescere, mettendoti davanti anche a delle responsabilità ti fanno diventare davvero adulto ma soprattutto ti fanno capire molto la differenza fra le cose fatte bene e quelle fatte male. Le attività che abbiamo fatto sono state partecipate soprattutto da under 25, ciò ci ha fatto capire che a Livorno c’è una grande subcultura giovanile che ha voglia di impegnarsi e di fare, ma che non trova spazio, non trova nessuno che possa portare avanti quelle esigenze. Noi cerchiamo di farlo. Abbiamo sempre avuto la fortuna di avere le persone giuste che si impegnavano, che ci credevano e con cui siamo riusciti a concretizzare le nostre idee. Così è nato ad esempio il format “Sacro e profano”. Noi pensiamo che la cultura se offerta al pubblico in un certo modo possa riuscire a coinvolgere molte persone, molti giovani e possa diventare addirittura un lavoro per chi se ne occupa. Si può investire sulla cultura in questo senso, si può creare lavoro con la cultura. E il modo alternativo con cui lo stiamo facendo può far avvicinare le persone alla cultura in un modo diverso: facendo divertire, creando aggregazione e socialità ed alla fine facendo sì che queste persone imparino qualcosa e tornino a casa arricchiti.

E’ vero secondo voi che a Livorno molti hanno voglia di fare ma preferiscono criticare piuttosto che buttarsi?
Sì, questo l’abbiamo riscontrato. C’è molta paura del giudizio degli altri, molti criticano su alcuni punti che non rappresentano davvero dei problemi. Molti criticano perché preferiscono non fare, ma in realtà questo rappresenta la paura di buttarsi che hanno queste persone e che rimane pur sempre alla fin fine un modo per non fare.

Volete dire qualcosa ai nostri lettori?
Venite a trovarci al Cage il 24 Aprile. E vorremo lasciare questo messaggio: chiunque voglia, non abbia paura: ci contatti. Noi siamo un’associazione e siamo aperti a tutti per collaborare: il circolo è aperto a tutti quelli che hanno voglia di fare. Contattateci in direct su Instagram @ilcircolinoo, lasciando un messaggio  sulla pagina ufficiale di Facebook o anche telefonicamente a questi numeri: 3496748564 (Federico), 3312221720 (Vittorio).

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Gabriele Bacci

Sono nato nel Luglio del '95. Insegnante di sostegno e psicologo iscritto all'albo della toscana n° 9744, esercito la mia professione da libero professionista e mi sto specializzando in psicoterapia psicoanalitica. Sono appassionato di filosofia e psicoanalisi.

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