In occasione dell’uscita della sua ultima raccolta di poesie: “Breve di taglio” , Matilde Vittoria Laricchia si svela a Uni Info News. Nata a Livorno l’11 Novembre 1985, si avvicina alla letteratura durante gli anni del liceo classico. In seguito all’incontro con le opere del livornese Giorgio Caproni, sboccerà il suo amore per la poesia. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Pisa, è una delle fondatrici di Origini Edizioni, casa editrice indipendente, che produce integralmente i propri libri, in limited edition, corredandoli di foto e disegni d’autore.
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Matilde, parlaci del tuo nuovo libro…
M: “Breve di taglio” è una raccolta breve di poesie. Fa parte della collana “Parole”, inaugurata da pochi mesi con la plaquette “Perfavore rimanete nell’ombra” di Bernardo Pacini . Nasce già in origine con l’idea di mettere insieme, in modo inscindibile, arte figurativa e poesia. E’ la mia seconda raccolta personale, anche questa tripartita come la prima: “Non ci sono foto ma qualcosa è rimasto”. Le tre parti sono scandite solo da tre acqueforti realizzate da Valentino Barachini, che rappresentano un taglio, una voragine e una ruota.
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Qual’è l’argomento che lega l’intera raccolta?
M: Il filo conduttore è stato quello di fare una riflessione su tutte le forme di dolore che investono quotidianamente la nostra vita, a volte talmente leggere che neanche ce ne rendiamo conto. A volte profonde e insopportabili o cicliche e d’abitudine.
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Come mai ha scelto proprio delle acqueforti per accompagnare le sue poesie?
M: La proposta per le acqueforti è stata di Barachini: le acqueforti nascono da lastre di zinco incise con un bulino, e l’idea del gesto dell’incisione, del solco era perfetto con il concetto della raccolta. In effetti il dolore su di noi fa un po’ come il bulino che incide la lastra.
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La collaborazione con Barachini com’è nata?
M: La collaborazione con Barachini risale al 2012: io fornisco i testi, in armonia con le immagini che mi propone e il progetto che vogliamo realizzare, e lui fa le foto, si occupa della grafica, della realizzazione tipografica e delle rifiniture artigianali dei libri. Insieme abbiamo fondato Origini Edizioni : www.originiedizioni.com.
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A quale target di persone si rivolge particolarmente la sua opera?
M: E’ rivolta a chiunque si voglia accostare al genere poetico. La poesia non è molto letta, oggigiorno. Forse si teme la noia, la difficoltà di comprenderla. Il progetto di Origini è stato anche quello di scommettere sulla poesia accostandola all’immagine e regalandole ancora più respiro.
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In quale lingua è stato tradotto al momento?
M: Per il momento rimaniamo all’inglese, abbiamo un traduttore qui a Origini. I nostri libri di base sono sempre pensati e progettati solo in italiano. La traduzione inglese viene aggiunta, in genere in un piccolo libretto allegato.
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Quando ha iniziato a scrivere poesie?
M: Ho provato a scrivere verso la fine del liceo, complice in quel periodo, come spesso succede, un forte innamoramento, così ho scoperto che il modo di scrivere poetico mi era molto congeniale, sintetico e immaginifico. In seguito ho scoperto che questo genere in particolare poteva aprire molte porte. Mi affascinava l’idea di parlare per immagini o semplicemente per accostamenti di colori riuscendo così a rappresentare l’ineffabile.
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Per concludere, dove è possibile acquistare “Breve di taglio”?
M: Si può fare l’ordine sul sito o anche sul nostro spazio facebook, anche in libreria volendo, ma un po’ lontano! A Parigi, Bruxelles, Amburgo, Vienna, Lugano e Milano, per il momento. Visto che il numero delle copie è limitato – 100 copie numerate e firmate- l’interesse per questo tipo di libri viene mostrato più che altro da librerie/gallerie specializzate in libri fotografici e d’artista. Le nostre edizioni sono tutte così, ce lo impone l’artigianalità del lavoro che facciamo. Rilegature e rifiniture a mano.
Ringraziamo infinitamente Matilde per avervi concesso di intervistarla.
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