A Livorno, conservata nello storico quartiere della Venezia nella Chiesa di Santa Caterina, si trova una pala d’altare firmata dal celebre artista e critico d’arte Giorgio Vasari. Ma quante persone lo sanno? Quanti cittadini ( e turisti) sono stati a visitarla? Molti tesori della storia dell’arte, infatti, sono conservati nella città labronica, spesso sconosciuti o dimenticati. Nello scorso giro in bici della manifestazione Amici in Bici, organizzato dalla sezione Giovani degli Amici dei Musei e dei Monumenti Livornesi, si è parlato proprio di quest’opera. Un vero e proprio tesoro nel cuore di Livorno, accessibile a tutti e visitabile durante gli orari di apertura della Chiesa. Voglio parlarvene anche in questa sede.
La pala in questione è l’Incoronazione della Vergine, un olio su tavola che misura 400×300 cm, eseguita intorno al 1571, e cioè pochi anni prima della morte dell’artista aretino (avvenuta a Firenze nel giugno del 1574). Il bozzetto dell’opera – cioè il suo disegno preparatorio – è conservato al Louvre, il famoso museo parigino.
Originariamente, la pala era conservata in una cappella vaticana dedicata a San Michele e durante l’invasione napoleonica, i soldati francesi la trafugarono (insieme a molte altre opere) come bottino di guerra. Tante opere razziate all’epoca, infatti, rimangono tutt’oggi conservate nei musei francesi e non sono più tornate in Italia. Qualche anno dopo, nel 1799 la tavola fu messa all’asta e venduta ai Filicchi, una ricca famiglia livornese che la tenne con sé per un pò di tempo fino al 1818 circa, quando fu donata alla Chiesa di Santa Caterina, la sua attuale collocazione.
Entrando all’interno della chiesa – unica a Livorno a pianta ottagonale – il nostro sguardo si direziona subito verso l’altare maggiore, arricchito da crocifisso e candele. Dietro di esso, come a sorvegliare quel luogo sacro, si trova imponente l’ Incoronazione della Vergine Vasari. Lo sguardo dello spettatore, già sulla soglia della porta della chiesa, si trova quindi subito catturato dal dipinto, e non può fare a meno di inoltrarsi ulteriormente per ammirarlo meglio.
La Vergine Maria si trova al centro, con le mani conserte in posizione di preghiera, mentre viene incoronata da Gesù (alla sua destra) e Dio Padre (alla sua sinistra), il quale porta in mano uno dei simboli con cui viene solitamente rappresentato, il globo crucigero. Il volto della Vergine è sereno e guarda verso la corona dorata che sta per posarsi sulla sua testa, sopra la quale si illumina una colomba bianca con le ali aperte per il volo. Il gruppo fluttua tra le nuvole del cielo, attorniato da putti e angeli in movimento. Un altare in legno posizionato in basso alla tela, fa capire come ci si trovi davanti al momento stesso in cui Maria sta per ascendere al cielo, portando il nostro sguardo a spostarsi dal basso verso l’alto. I colori sono vivaci, luminosi e cangianti e tra loro spiccano soprattutto il rosa e l’azzurro, usati regolarmente da Vasari per le sue opere.
Nel 2007 la pala dell’ Incoronazione della Vergine è stata oggetto di accurati restauri a cura della Soprintendenza, grazie ai quali è tornata a splendere come un tempo.
Annalisa Castagnoli
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