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Il Salvini (desnudo) nazionale

«Confermo tutto. La critica rimane, anzi è ancora più dura, sui politici del Sud. Ma lì c’è anche tanta energia positiva, gente che vuole solo lavorare in pace. E ne ha piene le scatole di falsi invalidi, forestali inutili e pizzo alla camorra. Il Sud va salvato dalla sua classe dirigente». 
Siamo perennemente in clima elettorale sull’italico suolo e non è da meno il territorio della Padania le cui mire espansionistiche sembrano non limitarsi più ai confini a nord della ex linea gotica, ma conquistare la fiducia e i voti del bacino meridionale.
L’ambizioso condottiero Matteo Salvini, forte dell’ascesa del suo partito arrivato secondo alcuni sondaggi al 12,5%, posizionato al terzo posto dietro PD e M5S, sembra volersi sostituire a un centro-destra che arranca affannosamente, la stessa Forza Italia sembra essere al 12,5%, ma contrariamente alla Lega Nord ha visto percentuali ben più importanti in passato, per non parlare dei partitucoli come Nuovo Centro Destra che per sopravvivere deve ricorrere all’aiuto di un “ever green” del nostro panorama politico, l’UDC.
La Lega Nord cavalca gli stessi malcontenti che il M5S ha fatto propri, ma con la differenza di avere un’organizzazione sicuramente più rodata e meccanismi consolidati che il movimento di Beppe non ha ancora compreso e che difatti sembrano i suoi elementi di debolezza più intrinseci.
Il popolo verde però non vuole più accontentarsi di un fantomatico territorio che non esiste, fortunatamente(?), ma vuole andare alla conquista di tutta l’Italia, le stesse dichiarazione del Segretario sembrano una mano rivolta a quelli che poco prima definiva in modo dispregiativo “terroni” : «Cosa mi ha fatto cambiare idea sui meridionali? I fatti. Probabilmente il Sud lo conoscevo poco, ho fatto e abbiamo fatto degli errori».
Probabilmente il Segretario, anni 41 anni, leggendo le stime ha ben pensato che la Padania difficilmente potrà essere indipendente e si sarà chiesto perché non far diventare l’Italia una grande pianura Padania? L’ostacolo più grande rimane proprio quel bacino di elettori meridionali che chissà come prenderanno questa discesa in campo, spesso colpiti più volti non solo da Salvini, ma dai vari Politburi che lo hanno preceduto, ma spesso gli italiani tutti hanno avuto memoria breve e sinceramente credo per una mancanza di alternative reali e interessanti voteranno chi stuzzica di più i sentimenti e su questo la Lega Nord non ha certamente grandi rivali se non il mitico Beppe che però si è detto ormai stanco e sembrerebbe lasciare la guida o parte di essa a un direttorio. Inoltre l’emorragia dei rappresentanti in Parlamento non sembra giovare all’immagine del pentastellato partito, chissà come reagiranno gli elettori alle prossime elezioni.
Il Salvini nazionale avrà da affrontare quindi tre “grandi” avversari: Renzi per quanto riguarda la guida del Paese, Berlusconi per prenderne il posto nell’orizzonte del centro-destra, e il suo fedele bacino di utenza che potrebbe vedere l’alleanza con le “genti” del sud una sorta di tradimento, di miscuglio promiscuo.
Le possibilità della Lega Nazionale sembrano essere ben più alte di quanto qualcuno possa credere, il lassismo di una sinistra che se da una parte cerca di apparire progressista e simile a quelle europee, finalmente innovando certe visioni, ma continuando a tassare per mantenere i servizi, (qualitativamente spesso inaccettabili), rimane sorda alle problematiche quotidiane delle persone comuni, che oppresse dalla crisi economica devono anche accettare una micro-delinquenza sempre più coraggiosa,una sinistra spesso fuori dalla realtà, inneggiante a un populismo superficiale e spesso irritante.
Un centro-destra inviso al suo più caro elettorato in quanto ormai visto come non un alleato per le riforme, ma un novanta gradi di piegatura politica al servizio del Partito Democratico, certamente non raccoglierà alla prossima tornata elettorale un gran bel bottino.
Il M5S non riuscendo spesso a trovare una propria e definita identità, miscuglio di persone spesso aliene fino al giorno prima di politica e amministrazione, se da una parte cercando di portare una ventata di novità spesso si ritrovano impelagati in strani statuti interni.
Non credo che sia necessario sprecare parole sugli altri concorrenti.

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