Cosa è successo questa settimana nel mondo dal Libano al caso Khashoggi:
–Il Libano ha di nuovo un governo dopo cinque mesi di attesa. Il presidente Michel Aoun ha annunciato alla stampa nazionale la creazione di un nuovo esecutivo guidato da Saad Hariri. Le elezioni dello scorso maggio avevano visto la vittoria del movimento “8 marzo” costituito dagli sciiti di Hezbollah e Amal e dai maroniti della Corrente Patriottica Libanese (CPL).
-Il presidente statunitense Donald Trump si dice critico sulla versione fornita dall’Arabia Saudita sulla morte del giornalista Jamal Khashoggi, avvenuta a Istanbul nelle scorse settimane, affermando che “ovviamente c’è stato un inganno e ci sono state bugie”. In un’intervista telefonica al Washington Post, Trump definisce, però, Riad “un incredibile alleato” degli Stati Uniti e si augura che il principe Mohammed bin Salman non sia coinvolto. “Nessuno mi ha detto che è responsabile. Nessuno mi ha detto che non è responsabile. Mi piacerebbe che non lo fosse”, ha detto.
-I talebani hanno preso di mira i seggi elettorali con colpi di mortaio a Nangarhar, Kudduz, Ghor, Kunar e altre provincie, causando 50 morti e un centinaio di feriti. Gli elettori afghani erano stati chiamati nella giornata di sabato a eleggere i membri del parlamento. Le elezioni sono, però, ritenute illegittime dai talebani.
-Lo scorso mercoledì uno studente ha attaccato un college in Crimea, causando 18 morti e decine di feriti. Gli inquirenti hanno, però, escluso la matrice terroristica.