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Il Punto – la settimana in breve

Cosa è successo la settimana appena passata nel mondo:

-Il Parlamento europeo vota a favore di un embargo sulle armi nei confronti dell’Arabia Saudita, ” viste le gravi accuse di violazione della normativa umanitaria internazionale da parte dell’Arabia Saudita in Yemen”. La risoluzione, approvata con 359 voti favorevoli e 212 contrari, era stata porposta dal parlamentare scozzese Alyn Smith ma non può impedire agli stati membri dell’Unione Europea la vendita di armi a Riad.

-Doppio attentato suicida a una moschea sciita a Baghdad. Almeno 15 i morti e una cinquantina le persone rimaste ferite. Al momento l’attacco non è stato ancora rivendicato, ma si suppone che sia lo Stato Islamico l’autore dell’attentato.

-Vittoria per i moderati e i riformisti del presidente Hassan Rohani in Iran. A Teheran i riformisti hanno ottenuto 30 seggi su 30. “Avete creato una nuova atmosfera con il vostro voto“, ha commentato Rohani dal suo profilo Twitter. “Mi alzo in piedi – ha proseguito – davanti a voi, davanti alla grande nazione iraniana, davanti all’onore della sua storia“. Elette al Majlis anche 13 donne.

Kuwait e Qatar invitano i loro cittadini a lasciare il Libanoper la loro stessa sicurezza“. Provvedimenti simili erano già stati presi nei giorni scorsi da Arabia Saudita e Bahrein.

-Il presidente americano Barack Obama ha presentato al Congresso il piano della Casa Bianca e del Pentagono per chiudere il carcere di Guantanamo. La chiusura della prigione rappresenta uno degli obiettivi principali del suo mandato.

-Entra in vigore il cessate il fuoco in Siria previsto dagli accordi fra Russia e Stati Uniti. “Non ci sarà assolutamente alcun cessate il fuoco nelle nostre attività di contrasto all’Is“, ha comunque sottolineato Obama. LOsservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) denuncia, però, raid aerei a nord e a ovest della provincia di Aleppo e a sud della regione di Hama.

-Posticipate le elezioni parlamentari in Macedonia. Usa e Ue hanno denunciato in documento che nel Paese, al momento, “non ci sono le condizioni per tenere elezioni credibili il prossimo 24 aprile” che avrebbero dovuto riportare la Macedonia fuori dallo scandalo delle intercettazioni e garantire un “voto libero e democratico”.

Donald Trump trionfa in Nevada con il 42,8 % dei consensi. Si tratta della terza vittoria, dopo South Carolina e New Hampshire. Secondo posto, invece, per Marco Rubio a parimerito con Ted Cruz, che si sono aggiudicati il 23,7 % dei voti.

 

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