Cosa è successo la settimana appena passata nel mondo:
– I rifugi di fortuna del campo profughi di Calais nel nord della Francia, conociuto come ‘la Giungla’, sono stati smantellati dalle squadre di demolizione. Duri gli scontri con la polizia che è intervenuta sparando lacrimogeni contro i migranti che hanno risposto con il lancio di pietre contro gli operai incaricati delle operazioni di smantellamento. L’ordine esecutivo di sfrattare i migranti residenti nei settori meridionali del campo era stato confermato da un giudice lo scorso giovedì 25 febbraio. Secondo le autorità francesi saranno circa mille le persone interessate dal piano di sgombero. Alcune strutture di fortuna di rilevanza sociale, come una scuola e un teatro, resteranno intatti.
-Lo scorso martedì, all’altezza del villaggio di Idomeni, centinaia di migranti hanno sfondato la barriera di filo spinato fra Grecia e Macedonia al grido di ‘Open the border‘. La polizia macedone ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni e bombe assordanti. Secondo alcune fonti, i feriti sarebbero almeno trenta. Alcuni giorni fa, la Macedonia aveva preso la decisione di chiudere le frontiere per bloccare il flusso dei migranti, provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan.
-Impiccato in Pakistan Mumtaz Qadri. Qadri aveva assassinato nel 2011 il governatore del Punjab Salman Taseer, che aveva cercato di riformare le controverse leggi sulla blasfemia. “In questo momento, sono stati feriti i sentimenti di tutti i musulmani, e la nostra sensibilità è stata duramente colpita. Per un qualsiasi musulmano credente – non importa a quale scuola di pensiero appartenga – Ghazi Mumtaz Qadri è un eroe dell’Islam”, ha detto Tahir Iqbal Chistie, presidente del movimento sunnita, durante la protesta scaturita a seguito dell’esecuzione. “Ha mandato all’inferno una persona che non ha mostrato rispetto per il santo Profeta – ha aggiunto -. Ha agito secondo le regole del Corano e secondo i racconti che riportano ciò che il Profeta Maometto ha detto e fatto durante la sua vita”.
-Un terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter ha scosso l’isola di Sumatra, in Indonesia, lo scorso 2 marzo, facendo scattare l’allerta tsunami anche in Australia. Il terremoto è stato avvertito fino a Singapore. Ancora non è stato confermato il numero delle vittime.
-Gli Stati del Golfo hanno classificato il movimento libanese sciita Hezbollah come un’organizzazione terroristica. I sei membri del Concilio di Cooperazione del Golfo, Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti accusano Hezbollah di “atti ostili” e di “reclutare giovani per fini terroristici“.
-La Corea del Nord risponde alle sanzioni Onu con il lancio in mare di una raffica di missili a corto raggio. Le sensazioni prevedono, fra le altre cose, ispezioni obbligatorie dei carichi che entrano ed escono dal territorio nordcoreano, il divieto di vendere o trasferire armi leggere o di piccolo calibro a Pyongyang, l’espulsione dei diplomatici del paese coinvolti in attività illecite e l’esportazione di carburanti per aerei.
-Morto Dorjee Tsering, il ragazzo di 16 anni che si era dato fuoco lo scorso lunedì per protestare contro l’occupazione cinese del Tibet. “Ho sedici anni. Nel 1959, la Cina occupò il Tibet. Ciò ha portato a una frammentazione del popolo tibetano… Alcuni di noi sono in Tibet, alcuni in esilio in altri paesi. Sin da bambino, ho sempre avuto una forte volontà di fare qualcosa per il mio paese. Quindi, ho pensato che non ci fosse nient’altro che io potessi fare se non immolarmi. Perché se vi sono immolazioni, la gente rimane scioccata, e pensa che chi commette questo atto lo ha fatto per il proprio paese. Quando saranno scioccati, paesi come l’Inghilterra, gli Stati Uniti, l’Africa inizieranno a prestare attenzione al Tibet”. Queste le parole con cui il ragazzo ha commentato il suo gesto poco prima di morire.
–Marco Rubio vince le primarie repubblicane a Puerto Rico con il 73,8% dei voti contro il 13,6% di Trump. In campo democratico, Bernie Sanders vince i caucus in Maine, aggiudicandosi 15 delegati.