Oggi, Venerdi 19 Giugno, è la data della prima uscita di una rubrica di cui Uni Info News si è andato ad arricchire: Il Pagellone. Ogni Venerdi infatti, si andrà a delineare con delle valutazioni da uno a dieci, un Pagellone che racchiuderà i fatti salienti e gli attori, sia in peggio che in meglio, della settimana.
François Hollande,1. Inaccettabile l’atteggiamento del Premier francese che, nel passato weekend, “chiude” la frontiera tra Francia ed Italia, lasciando fuori dal proprio confine i profughi diretti verso la sua nazione. Un comportamento irrisorio e mirato contro l’Europa e soprattutto contro l’Italia. Nel 2015, dopo un’azione del genere, è necessario che vengano presi provvedimenti da chi di dovere. Vergogna.
Beppe Grillo,2. Il leader del Movimento Cinque Stelle non fa mancare, come ogni settimana, la sua caduta di stile. Dopo aver gioito per il “filotto” nei cinque comuni conquistati al ballottaggio dai grillini, la spara grossa su Twitter scrivendo: “#MarinoDimettiti prima che Roma venga sommersa da topi, dalla spazzatura e dai campi dei clandestini gestiti dalla mafia”. Insomma, paragonare degli esseri umani a topi ed a spazzatura non è il massimo. Beppe, Beppe ma che combini.
Matteo Salvini,3. Settimana grigia per il barbuto lombardo. Prima attacca il Santo Padre a più riprese sul tema immigrati(strano eh?). Poi invita ad usare la ruspa contro Segolene Royal che propone di non mangiare più nutella. E ancora scrive un post dove invita i giovani italiani a fare figli (Mi ricorda qualcuno.). Matteo la politica non è solo slogan ed attacchi. La Politica è fare proposte. Puoi fare meglio.
Michele Santoro e il suo Servizio Pubblico,4. Il giornalista conclude la stagione televisiva e la sua esperienza in La7 in piazza a Firenze con una puntata denominata Rosso di Sera. Sul palco una quantità sproposita di radical chic rimasti agli anni 80′ con le idee ed anche col pensiero. Un mix di discorsi appartenenti ad una sinistra retrò e luoghi comuni. Addirittura c’è Sabrina Ferilli fa la filosofa. Una dose sana di antirenzismo ed offese a questo e a quello. Più che un talk show diventa un programma comico. Anzi, tragicomico. Meno male era l’ultima puntata.
Susanna Camusso,5. La segretaria della CGIL dopo l’apparizione a Ballarò si meriterebbe anche meno. Dibatte con il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che notifica con gioia quanto siano incrementati i posti di lavoro anche grazie al Jobs Act. Ecco, la Susannona non riesce a dare spiegazioni a niente. Tutte le sue argomentazioni sono di un passato retrò che non è più al passo con i tempi. Da aggiornare.
Gianfranco Rotondi,6. Il ventisette e il ventotto giugno lancerà il suo movimento. Non è detto quanto influirà questo partito. Se sarà forte oppure resterà nell’ottica dello zerovirgolismo. Intanto una sufficienza per il coraggio e per la determinazione. Waiting for…
Movimento Cinque Stelle,7. Colpo grosso dei pentastellati. Cinque comuni vinti al ballottaggio. Il voto resta però basso perché in comuni come Gela, sì hanno vinto, ma a livello di numeri sono sotto in quanto a consiglieri. Quindi, per approvare bilanci, delibere ed ordini del giorno avranno da faticare. Vittoria mutilata.
David Allegranti,8. Già presente ne Il Pagellone di qualche settimana fa ci ritorna a testa alta. Siena Brucia è centosessanta pagine di inchiesta. Una città messa sottosopra, rivoltata come un calzino alla scoperta di tutti i segreti. Esce ancora più a testa alta quando si trova i senesi contro. Sui social parte la polemica. Un po’ di campanilismo misto al “Ma che vuole questo dalla nostra città” corretto anche da una buona dose di antivalentinismo(Valentini è il sindaco della città del Palio). Brucia in tutti sensi.
Alessandro Ghinelli- Luigi Brugnaro,9. La sorpresa più grande di questa tornata di ballottaggi sono i due sindaci neoeletti Alessandro Ghinelli e Luigi Brugnaro, rispettivamente ad Arezzo e Venezia città appartenute al centrosinistra. In entrambi i comuni, il centrodestra si è presentato unito ed anche favorito dalle correnti e dagli “scherzetti” fatti internamente al Partito Democratico, è riuscito a vincere. Un primo passo verso il futuro di un certo schieramento politico. Alessandro Ghinelli conquista la città di Maria Elena Boschi contro un Matteo Bracciali, renziano dalla prima ora, che lotta fino alla fine ma perde. Luigi Brugnaro invece sconfigge un Felice Casson, sostenuto non da tutto il PD staccandolo di diversi punti percentuali. Un’opposizione a Renzi c’è. E l’hanno dimostrato. Segnali di vita.
Sentenza Il Forteto,10. Finalmente la Giustizia Italiana ha condannato le violenze e gli abusi avvenuti ne Il Forteto, comunità del Mugello alla quale venivano affidati i bambini in difficoltà dal Tribunale dei Minori di Firenze. Il processo ha raccontato di maltrattamenti e violenze andati avanti per anni nel silenzio di tutti, anche di chi, come gli assistenti sociali e gli psichiatri doveva controllare la cosa. Il Forteto è una cooperativa agricola oltre ad essere una comunità, fiore all’occhiello di molte amministrazioni. Sedici condannati su ventitre. Diciassette anni per Rodolfo Fiesoli, il guru. Non che sia stata fatta giustizia in toto, ma qualcosa finalmente si è mosso. Oltre agli organi legali un grande lavoro è stato fatto dalla apposita commissione d’Inchiesta del Consiglio Regionale Toscano e dal lavoro di alcuni consiglieri come Giovanni Donzelli, Stefano Mugnai e Paolo Bambagioni. Finalmente una buona notizia.
Menzione speciale a Matteo Renzi e al Partito Democratico. Non è possibile dare un voto preciso alla settimana del Premier e a quello del partito di cui è segretario. Domenica notte dopo i risultati delle elezioni il PD sarebbe stato da due massimo tre. Una sconfitta generale nonostante qualche cittadina meno importante conquistata. Correnti che giocano contro altre correnti. Una guerra in casa. Poi, Renzi lunedi neanche commenta i risultati. Temporeggia. Quindi valutazione confermata come per il partito. Poi invece il voto del Premier andrebbe alzato ad un otto per la presa di posizione nei confronti dell’Europa e della Francia. Un aut aut pieno di coraggio e speranze. Il piano B contro l’immigrazione è pronto. Ma ancora, un dieci per la durezza ed il realismo nel commentare i fatti di Roma Capitale. Però anche un quattro quando afferma che le primarie devono essere tolte. Peccato che proprio grazie alle primarie lui è a capo del primo partito nazionale. Voto ancora più basso per la gaffe fatta martedi sera a Porta a Porta, parlando di Marino e Roma farfuglia qualcosa dicendo: “Noi siamo quelli che abbiamo alzato le tasse”. Alti e bassi. Su e giù. Una settimana da capogiro.