Dal 17 novembre 2015, dopo una consultazione online che ha visto votare ben 40.000 iscritti, il simbolo politico del MoVimento 5 Stelle non porterà più la scritta “Beppegrillo.it”, ma “Movimento5stelle.it”. Dei 40.000 votanti, il 78% (31.000 iscritti) ha votato per la scritta sotto al logo, mentre il restante 22% (9.000 iscritti) avrebbe preferito un logo senza alcuna scritta. Soddisfatto il co-fondatore del MoVimento 5 Stelle, Beppe Grillo, il quale aveva ripetutamente annunciato in passato la volontà di togliere il proprio nome dal simbolo. Per alcuni esponenti del MoVimento Grillo rimane il leader, mentre altri interpretano questa scelta come un ulteriore carico di responsabilità per tutti coloro che sono parte attiva, a tutti i livelli di governance, del MoVimento 5 Stelle.
Sono passati sei anni da quando, il 4 ottobre 2009, Grillo e Casaleggio fondarono il MoVimento 5 Stelle. Solo sei anni, ma dopo il voto online del 17 novembre, riguardante il rinnovamento del simbolo, si può dire che il MoVimento 5 Stelle è diventato maggiorenne.
Da movimento politico populista, nato come “partito” di protesta nei confronti della classe politica italiana, il M5S raggiunse il suo apice nelle elezioni politiche del 2013 dove, escludendo le coalizioni e le liste, risultò il partito più votato di quella tornata elettorale. Oltre alle elezioni nazionali, il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto importanti risultati anche a livello locale. I comuni amministrati dal M5S sono sedici, tra i quali spiccano importanti realtà come Livorno, Parma e Ragusa.
Nonostante un bilancio tutto sommato positivo, la principale accusa che è stata ripetutamente rivolta nei confronti del MoVimento 5 Stelle riguarda la presunta paura di quest’ultimo ad assumersi la responsabilità di governare il paese. Sono infatti in molti a pensare che il M5S non sia pronto (o peggio, non sia intenzionato) a proporsi realmente come forza politica capace di presentare un programma di governo convincente, concreto e realizzabile.
La causa che ha scatenato questa accusa può essere fatta risalire al ruolo di Beppe Grillo all’interno del MoVimento 5 Stelle: Grillo è il vero leader del M5S oppure è un “portavoce” che ha dato risalto e visibilità a quest’ultimo? Gli esponenti del movimento sono politicamente inadeguati a governare perché comandati da Grillo e costantemente riparati sotto la sua ala protettiva oppure sono pronti a camminare con le proprie gambe? La risposta, forte e chiara, è arrivata il 17 novembre 2015. La scelta di togliere dal simbolo politico il sito del blog di Grillo non può essere considerata come una mera scelta simbolica, ma deve essere considerata come una presa di posizione forte degli iscritti e degli esponenti del MoVimento 5 Stelle nei confronti di tutti coloro che considerano il movimento come una “creatura” di proprietà di Beppe Grillo.
Gli effetti elettorali del cambio di logo sono di semplice interpretazione: chi non votava M5S a causa della presenza del sito del blog di Beppe Grillo probabilmente da oggi sarà più incline a votare per il movimento, mentre chi votava M5S in senso personalistico (quindi non votata il MoVimento 5 Stelle, ma votata per Grillo) potrebbe decidere di guardare altrove nel momento in cui si recherà alle urne. Resta da vedere se la risultante degli elettori sarà a somma positiva o negativa.
Strategie di marketing politico a parte, il futuro del MoVimento 5 Stelle è già rivolto verso le elezioni amministrative del 2016, con un particolare occhio di riguardo per Milano e Roma. Vincere in almeno una delle due città sarebbe un risultato clamoroso che potrebbe dare una spinta decisiva per il definitivo salto di qualità del MoVimento 5 Stelle, soprattutto in chiave nazionale per le elezioni politiche del 2018.
Per adesso, vi è una sola certezza: il MoVimento 5 Stelle sta uscendo dall’ombra di Grillo e, come ogni maggiorenne che si rispetti, vuole prendere la patente per la guida del paese.
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