La città vista con altri occhi
Si è concluso lo scorso sabato il convegno scientifico internazionale dal titolo “La comunità greca di Livorno. Interessi economici, religiosità e sentimento nazionale” che si è tenuto a Livorno dal 7 al 9 ottobre.
Un ambiente, quello livornese, che ha accolto con un nuovo sguardo gli stimoli di quella multiculturalità che è anche alla base delle sue origini e lo ha ri-conosciuto attraverso l’analisi degli aspetti letterari, storici, sociali, culturali, artistici e culinari.
Un’esperienza full immersion nella cultura greca organizzata dall’Associazione Borgo dei Greci e dal con il patrocinio del Comune di Livorno.
Snocciolandosi tra le due sedi principali, la sala Ferretti della Fortezza Vecchia e l’auditorium della Camera di Commercio, i numerosi appuntamenti hanno visto la partecipazione di storici provenienti da diversi Atenei tra i quali Despina Vlami dell’Università di Atene, autrice del libro “Mercanti greci a Livorno, 1750-1868. Commercio, Nazione, famiglia”; Konstantina Balafouti-Menarin dell’Università di Bologna, autrice dello studio sui legami tra la cucina di Livorno e Syros; Mathieu Grenet dell’Institut Universitaire de France che ha analizzato la figura del notabile Patrinò; Caterina Carpinato dell’ Università Ca’ Foscari Venezia che ha illustrato i legami linguistici e grammaticali della lingua greca moderna.
In apertura alla prima giornata un’audience incuriosita ha accolto i saluti istituzionali di Umberto Cini, presidente dell’Associazione Borgo dei Greci, dell’assessore al turismo e al commercio del Comune di Livorno Rocco Garufo, della Presidente della Fondazione Livorno Arte e Cultura, Olimpia Vaccari e del Segretario Generale dell’Autorità di Sistema Portuale Matteo Paroli. A seguire la presentazione del volume scritto dalla Dott.ssa Vlami ad opera del Prof. Addobbati dell’Università di Pisa ha permesso di viaggiare nel tempo sulle orme degli aspetti storici e culturali di questa Nazione, che tanto ha contribuito allo sviluppo della città su più livelli; dagli aspetti commerciali alle note artistiche e architettoniche la comunità greca ci ha lasciato un’eredità preziosa, che si può vivere ancora oggi ammirando i preziosi arredi delle chiese greche livornesi, illustrati dalla Prof.ssa Antonella Capitanio, o visitando le sale del possente palazzo Mauro Gordato, i cui cicli di affreschi sono stati oggetto di analisi del Prof. Vincenzo Farinella.
Questo palazzo, firma dell’architetto Giuseppe Cappellini, riflette in sé il successo dell’integrazione della cultura greca in territorio italiano: in una solida architettura di taglio neorinascimentale al suo
interno è caratterizzato da cromie di sapore filellenico che descrivono temi ‘scottanti’ come la guerra di indipendenza dall’impero ottomano (1821) e scene ritraenti come protagonista il famoso condottiero Markos Bozzaris. Vi si trovano anche stucchi e rappresentazioni di miti celebri, come quello di Atteone, sale dedicate al dio Bacco, nature morte e la rappresentazione di Aurora a chiudere il cerchio.
Una chiara scelta stilistica di rimando alle proprie radici da parte di questa famiglia che ebbe successo sia commerciale che sociale: nel 1857 entro a far parte della nobiltà livornese e arrivò ad essere nodale nella rete politica ed economica della città.
Il convegno ha avuto il pregio di analizzare la cultura greca in maniera trasversale, comprendendo anche aspetti insoliti ed inediti come quelli culinari: Konstantina Balafouti-Menarin ha esposto i suoi studi sul primo ricettario di cucina dell’epoca moderna, “Maghirichè”, che si proponeva di istruite cuoche e cuochi della nuova società. In questo interessante escursus è emerso quanto la versione greca abbia attinto in realtà da quella livornese del “Cuciniere del tempo moderno”, degli anni ’20 dell’Ottocento, che si proponeva di raccogliere ed elaborare stimoli culinari mutliculturali per soddisfare i palati della borghesia nascente, esigente a Livorno più che mai data la particolare disponibilità di prodotti che arrivavano grazie alle rotte commerciali. Tra questi non bisogna dimenticare, ad esempio, l’anice o il rum che pervenivano via mare in maniera quasi esclusiva rispetto ad altre zone e che sono ancora oggi fondamentali per il peculiare e tipico ‘ponce alla livornese’.
La volontà di creare nuovi sbocchi culinari, coerenti col modello sociale in ascesa, ha portato a rileggere le ricette conosciute filtrandole con uno sguardo di tipo funzionale: se è vero che non c’è cosa più ibrida della cucina è anche vero che le identità nazionali di un popolo si manifestano attraverso l’aspetto culinario. Il ricettario, nella volontà di proiettare il nuovo stato in un contesto già di tipo “europeo”, rappresentò quindi lo strumento cardine identitario della Grecia del tempo.
In questa cornice gustosa la giornata si è conclusa con la cena greco-livornese presso il mercato delle Vettovaglie che ha permesso di gustare piatti tipicamente greci, come i Tiropitakia, le Suzukakia e l’Hava, affiancati a piatti labronici come le acciughe alla povera, il tutto accompagnato da una scelta di vini comprensiva anche del greco Retzina e dal sottofondo musicale del Duo Kalò Taxidi (Benedetta Pallesi voce e chitarra, Alessandro Ottaviani fisarmonica).
In questa atmosfera gli sguardi e le parole dei commensali hanno guardato indietro nel tempo non solo alle radici locali ma anche a quelle nazionali nel ricordo della culla della civiltà, la Magna Grecia, e della vicinanza con questo popolo antico e sapiente.
Orientata sempre verso la scoperta di nuovi aspetti la terza giornata ha permesso l’approfondimento dei legami linguistici con l’ambiente filellenico, anche attraverso le figure del tempo come Angelica Palli e Giorgio Kutufà, ed il contributo di Livorno alla Rivoluzione Greca attraverso l’analisi dei canali nascosti tra le pieghe della società come i crocevia di informazioni e le società segrete.
Con il pensiero vagante sulle note di queste tre giornate, la mente nutrita di peculiari informazioni e gli occhi carichi di immagini che hanno ripercorso i secoli della storia livornese, il convegno si chiude con
l’esperienza di visita guidata ai luoghi rappresentativi della storia dei greci a Livorno a cura del Prof. Fabrizio Ottone delle guide storiche livornesi che completa il multietnico puzzle della storia
cittadina affiancandosi alle mostre presenti all’Archivio di Stato, riguardo la vita della confraternita greco-ortodossa, ed alla Camera di Commercio che descrive la vita delle grandi famiglie mercantili greco-livornesi.
Queste giornate, configurandosi com’esperienza più che come momenti di conferenze, hanno riavviato la riflessione sulle radici e sull’identità cittadina nell’ottica di ricordare che le differenze arricchiscono mentre le chiusure irrigidiscono e che non si può avere un’identità definita senza conoscere la propria storia.