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Guardiani della Galassia Vol. 2 – Recensione

Il 25 Aprile è finalmente uscito nelle sale italiane l’attesissimo nuovo capitolo di uno dei film più apprezzati e celebrati di casa Marvel, i Guardiani della Galassia Vol. 2! Il primo film, uscito in sordina, ha sorpreso tutti e si è rivelato uno dei cinecomics più belli di sempre, sicuramente un vero e proprio capolavoro nel suo genere.

Ma la domanda che tutti si pongono è: “questo secondo capitolo è all’altezza del primo?”

Il secondo volume riprende proprio da dove la storia si era interrotta, i Guardiani della Galassia, una volta sconfitto Ronan, sono ormai famosi in tutto l’universo tanto che vengono ingaggiati come mercenari per sconfiggere mostri spaziali o compiere altre imprese eroiche. Ma proprio durante uno di questi lavoretti qualcosa va storto e finiscono in avaria su un pianeta sconosciuto. Da qui si snoderanno poi una serie di eventi che porteranno a fare luce sul misterioso passato di Peter Quill. Infatti farà la sua comparsa proprio il padre di quest’ultimo, Ego (interpretato da Kurt Russel), definito nel primo film come un essere antichissimo ed incredibilmente potente.

Sotto un certo punto di vista, questo Vol. 2, potrebbe essere definito come una sorta di Guardiani della Galassia 1 ma spinto all’ennesima potenza in ogni suo aspetto. La colonna sonora, forse nel complesso un po’ meno incisiva rispetto al capitolo precedente (ma diamo tempo al tempo), accompagna tutta la storia contribuendo a ricreare un’atmosfera anni ’80 ancora più forte e palpabile. Ma i colori e la grafica sono i veri protagonisti, veramente stupendi tanto che durante la proiezione della pellicola sembra di assistere ad un trip incredibile.

Anche le varie scene comiche sono molto più numerose rispetto al primo film ma se da un lato queste gag sono veramente spassose, dall’altro, talvolta, finiscono per essere un po’ troppo eccessive e fuori luogo. Dunque il secondo volume risulta molto più “demenziale” sotto questo aspetto, anche se, in effetti, i veri Guardiani della Galassia tratti dal fumetto sono proprio così: sboccati, irriverenti, sfrontati e chi più ne ha più ne metta.

Anche gli stessi personaggi sono trattati in maniera diversa, stavolta non c’è più bisogno delle presentazioni e dunque hanno tempo e modo di emergere differenti sfaccettature della loro personalità che precedentemente erano rimaste in ombra. Inoltre ci sono più personaggi che si relazionano coi Guardiani e, cosa assolutamente non banale, anche queste new entry (o vecchie conoscenze, chiamatele come preferite), trovano il loro spazio in maniera armoniosa con gli altri senza che qualcuno venga tralasciato o messo in disparte.

Giunti a questo punto è inevitabile dunque fare un confronto col tanto celebrato primo film. Innanzitutto partiamo dalla considerazione che confermarsi anche a questo giro era molto difficile, soprattutto a causa delle grandissime aspettative. E questo, come sappiamo, non è altro che il pericolo in cui incappano tutti i sequel o remake di film di grande successo che per l’appunto, spesso e volentieri, si rivelano piuttosto deludenti.

Il primo film aveva portato sullo schermo dei personaggi di nicchia, sconosciuti al grande pubblico ma grazie alla genialità del regista James Gunn avevano fatto a dir poco scalpore. Stavolta però c’era il rischio di inciampare in due strade molto pericolose: da un lato fare una “copia” del primo film nel tentativo di accontentare i fan, prendendo tutto ciò che era stato apprezzato e riproporlo, significava servire una minestra riscaldata. Dall’altro lato invece cercare di creare un prodotto più originale e tentare di battere strade nuove significava rischiare di allontanarsi troppo dal primo capitolo tanto caro ai fan. In entrambi i casi sarebbe stato un fallimento.

Possiamo però dire che, nonostante la pesante eredità, questo film non ha assolutamente deluso.

Forse la prima parte del film è troppo carica di gag, talvolta anche inopportune o superflue, ma poi il film, una volta entrati nel vivo della storia, cambia radicalmente e veniamo trasportati in questa atmosfera fantastica e surreale dove, ancora una volta, i protagonisti saranno chiamati a salvare la galassia. E proprio durante questa nuova avventura scopriamo lati nuovi, emozionanti ed inaspettati dei personaggi che durante il primo film non avevano avuto modo di emergere. Ad esempio scopriamo in Drax (Dave Bautista) un insospettabile quanto sorprendente lato comico (probabilmente una delle più belle e riuscite sorprese di questo film), o magari un aspetto più umano e fragile di personaggi come Yondu e Nebula. Anche il legame tra Gamora (Zoe Saldana) e quest’ultima è molto più approfondito così come la relazione che lega lo stesso Yondu a Peter. Anche Groot è molto diverso e non mi riferisco al solo aspetto estetico, non è affatto un oggetto “carino e coccoloso” buttato lì tanto per fare “fanservice” ma spesso è il fulcro di varie situazioni molto importanti all’interno della storia. Storia che, senza anticipare nulla, si presenta frenetica, coinvolgente e più profonda rispetto a quella narrata nel primo capitolo.

Questo film è un inno, un manifesto di tutta la cultura pop degli anni ’80. Il regista, attraverso gli occhi di Peter Quill, attraverso l’infanzia di quest’ultimo che ha nello sfolgorio della cultura pop anni ’80 il suo l’unico legame col proprio pianeta natio ci sommerge in maniera incantata e a tratti inevitabilmente nostalgica di citazioni, musiche e colori tipici di quegli anni. E noi non opponiamo certo resistenza, neanche un po’.

Forse non sarà tanto sorprendente ed innovativo quanto il primo volume che nel complesso presentava una struttura più equilibrata ma anche questo Guardiani della Galassia Vol. 2 rappresenta sicuramente una perla del genere cinecomics. Quel che è certo è che sentiremo ancora parlare di loro e francamente non vedo l’ora di rivederli in azione.

Alessio Nicolosi

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