Settimana di polemiche in Formula 1, Montezemolo insieme a Jean Todt a colloquio con Bernie Ecclestone hanno discusso delle novità che hanno investito, con esiti a tratti drammatici, lo spettacolo delle gare. Rumore, troppe regole astruse per gli spettatori e i nuovi motori sono i temi caldi. Lo stesso Ecclestone era preoccupato per i dati ricevuti dall’odience e pare intenzionato a fare qualcosa. Venendo al Gran Premio, la Pole era stata dominata ancora una volta dalla Mercedes mentre Raikkonen era 5′ e Alonso solo 9′. A Sakhir i semafori si spengono e le vetture danno inizio al Grand Prix, le Mercedes filano via, Massa spregiudicato si infila nel mezzo e raggiunge la 3′ posizione lanciandosi all’inseguimento delle stesse Mercedes. Raikkonen perde delle posizioni mentre Alonso si porta davanti al suo compagno di scuderia. Le Force India si mostrano particolarmente in forma infatti Hulkenberg supera in velocità lo stesso Alonso mentre Perez ruba la terza posizione a Massa. Il cavallino rampante si mostra ancora troppo lento quando viene superato pure da Ricciardo che dalla scuderia riceve l’ordine di sorpassare il compagno di squadra Vettel a causa di un passo gara migliore. Intorno al 40′ giro avviene un incidente rocambolesco che coinvolge Gutierrez e Maldonado, dunque è costretta ad entrare in pista la Safety Car. Il gruppo così si ricompatta ma nel momento in cui la Safety Car lascia il circuito, finalmente assistiamo a dello spettacolo puro. Negli ultimi giri infatti, Hamilton e Rosberg mettono in scena un grandioso duello fratricida, quest’ultimo le tenta tutte per sorpassare il compagno ma alla fine si arrenda e si accontenta, per così dire, del secondo posto. Sfortunate le McLaren costrette al ritiro, prima Magnussen e quando mancano solo un paio di giri pure Button. Intanto avvengono molti sorpassi anche nelle retrovie, infatti Ricciardo scatenato sorpassa nuovamente Vettel e anche la Force India di Hulkenberg ma non riesce a recuperare l’altra Force India, quella di Perez che andrà ad occupare il terzo gradino del podio. Vettel non ci sta ma il compagno è imprendibile e si posiziona 6′. Le rosse invece non vedono l’ora di terminare questo drammatico Gran Premio, sono insidiate pure da Kvyat e chiudono con Alonso 9′ e Raikkonen 10′. Restando sulla scuderia di Maranello, ancora una volta il motore Ferrari si dimostra troppo lento. Non basta lo strapotere delle Mercedes, non siamo competitivi neanche contro Force India e Williams. Intanto Montezemolo, visibilmente deluso dalla prestazione dei suoi, abbandona il circuito prima della fine; in Cina è obbligatorio vedere dei passi in avanti.
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