Giornata di verdetti in Serie A: la Juventus è campione d’Italia grazie alla vittoria sulla Fiorentina e alla successiva sconfitta del Napoli a Roma; e il Verona retrocede nonostante la vittoria sul Milan.
Vincono Inter e Sassuolo contro Udinese e Torino, mentre la Lazio cade a Genova contro la Sampdoria. Nelle parti basse della classifica vittorie importantissime di Palermo e Carpi ai danni di Frosinone e Empoli, vittorie anche per Bologna e Atalanta.
TOP
Jojo Inter.
L’Inter apre la 35esima giornata, vincendo per 3-1 a San Siro contro l’Udinese.
Gli uomini di Mancini vengono trascinati, in rimonta, dalla doppietta di Jovetic e dal primo sigillo nerazzurro di Eder, che chiude la partita nel finale.
Il protagonista della partita è Stevan “Jojo” Jovetic, che torna al gol che mancava proprio dalla sfida di andata contro i friulani, e dimostra di poter giocare in coppia con Icardi, smentendo gran parte della critica.
Un soprannome che sembra la metafora della stagione dell’Inter che, come uno Yo-yo per l’appunto, ha avuto un rendimento altalenante, sia dal punto di vista dei risultati sia sul piano del gioco, alternando prestazioni e vittorie convincenti, come il 2-0 sul Napoli di una settimana fa, a brutte partite con punti facili persi per strada a causa delle cosiddette piccole.
Tutto ciò ha negato la possibilità, che sembrava assai concreta soprattutto a inizio anno, di tornare tra le grandi della Champions League.
Super Viviano.
Nella Sampdoria che vince in casa contro la Lazio, brilla, ancora una volta, la stella di Emiliano Viviano.
Il portiere blucerchiato ha arricchito la solita bella prestazione fatta di interventi decisivi, con il rigore parato nel primo tempo ad Antonio Candreva, che ha permesso alla Samp di rimanere aggrappata alla partita per poi imporsi sui biancocelesti.
È il secondo rigore consecutivo sventato, dopo quello su Berardi di mercoledì scorso, da Viviano, che arriva a 4 totali in campionato, diventando il leader di questa classifica.
Un chiaro e forte messaggio lanciato al ct della nazionale Antonio Conte, che potrebbe premiarlo con la maglia di terzo portiere ad Euro 2016.
JUVENTU5.
La Juventus batte per 2-1 la Fiorentina e, con la sconfitta del Napoli, si aggiudica il quinto scudetto consecutivo.
La partita dell’Artemio Franchi è l’immagine che esemplifica al meglio la grandezza dei bianconeri: una fame di vincere superiore alle altre squadre, che emerge dopo il pareggio viola, a cui la Juve risponde immediatamente con il gol di Morata; un pizzico di fortuna, con la traversa colpita nel finale dalla Fiorentina; e Buffon semplicemente di un’altra categoria, che neutralizza il rigore di Kalinic e blinda lo scudetto.
Le stesse imponenti caratteristiche la Juventus ha mostrato nel corso di un campionato incredibile, riuscendo a compiere una rimonta a dir poco staordinaria.
Gli uomini di Allegri, dati per spacciati a fine ottobre, quando dopo 10 partite avevano collezionato solamente 12 punti, hanno poi inanellato 24 vittorie nelle successive 25 partite, conquistando uno scudetto che ha, senza dubbio, un sapore diverso e che sempre di più manifesta la supremazia bianconera in Italia.
FLOP
Un flop così grande da occupare tutte le posizioni.
Vergogna Milan.
L’Hellas Verona, nel giorno della sua retrocessione, batte 2-1 il Milan, che perde così l’opportunità di portarsi a 2 punti dalla Fiorentina, dovendosi ora preoccupare di difendere quel sesto posto probabilmente valevole per un posto europeo, dal Sassuolo che è solamente a -1.
Il risultato è sacrosanto, e se non fosse stato per Donnarumma, forse unica nota positiva fin qui di una stagione pessima, il passivo sarebbe stato ancor più pesante.
La squadra è svogliata, imprecisa e inspiegabilmente superficiale; manca di grinta e di una qualsivoglia parvenza di gioco organizzato, l’arrivo di Brocchi in panchina, tanto sostenuto dal presidente Berlusconi, non ha affatto migliorato prestazioni e ambiente, che anzi sembrano notevolmente peggiorati, dimostrando che Mihajlovic fosse l’ultimo dei problemi, se non addirittura un punto di forza.
Il problema del Milan va oltre l’ennesima figuraccia: vi è una mancanza di punti di riferimento all’interno della società, così come in campo, dove il livello medio dei giocatori rossoneri è di gran lunga inferiore alle big italiane e europee.
L’unica residua speranza che potrebbe sollevare la stagione, è la finale di Coppa Italia, che il Milan disputerà a Maggio contro la Juventus, che precederà in ogni caso, l’ennesima estate di smantellamento e ricostruzione, nel segno del desiderio di ritrovare gli antichi gloriosi fasti.
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