LIVORNO – Nell’ambito della collaborazione con il Teatro Goldoni di Livorno, in riferimento al progetto di ammodernamento del sito dello storico Teatro livornese, ci riferiamo“Contest Goldoni” , il nostro sito ha portato avanti una serie di interviste ai volenterosi giovani che con molto coraggio si sono messi in gioco per dimostrare le proprie capacità grafiche. La quarta (clicca qui per la terza intervista) che abbiamo avuto l’onere e il piacere di intervistare è stata Federica Schirru, alla quale, intanto, facciamo i nostri migliori auguri e un in bocca al lupo per il concorso. Buona lettura!
Parlaci un po’ di te, chi sei, cos’hai fatto artisticamente nel tuo percorso, quali obiettivi ti poni.
Mi chiamo Federica Schirru, ho 27 anni e sono laureata in Design della Comunicazione. Sono nata e cresciuta a Livorno anche se negli ultimi anni ho avuto modo di vivere altrove per motivi di studio e lavoro. Infatti dopo aver frequentato il liceo scientifico Cecioni con indirizzo artistico e aver confermato il mio interesse per il disegno e l’arte, ho deciso di orientare i miei studi su qualcosa che potesse darmi maggiori sbocchi lavorativi pur mantenendo un’impronta artistica. Così ho frequentato la facoltà di Disegno Industriale sotto l’Università di Firenze dove ho conseguito la laurea triennale. Successivamente ho deciso di portare avanti i miei studi facendo la specialistica al Politecnico di Milano, in Design della Comunicazione. Questa esperienza è stata fra tutte la più incisiva poiché da quest’ultima ho imparato molte cose e sono cresciuta molto sia dal punto di vista professionale che privato. Dopo gli studi ho lavorato per 6 mesi in uno studio di design a Como occupandomi della parte video e animazione e contribuendo talvolta anche nella grafica. Difatti oltre a quest’ultima, nutro un forte interesse per la fotografia e per il video che coltivo sia nel mio tempo libero sia come lavoro grazie ad alcuni servizi fotografici e video che mi capita di fare come freelance. L’obiettivo che ad oggi mi pongo è proprio quello di riuscire a conciliare fotografia, video e grafica e farne di questi tre interessi un lavoro, di cercare di apprendere da ogni esperienza che mi viene data senza perdere mai la voglia di imparare e di migliorarsi e infine di cercare un lavoro lontano dalla mia città, (ancora meglio sarebbe all’estero) nella speranza di trovare un ambiente ricco e stimolante sia dal punto di vista culturale che artistico. Livorno ad ogni modo, con il suo mare dispettoso e la sua aria salmastra, rimane per me il posto più caro al mondo.
Qual è il tuo stile? E attraverso il tuo lavoro cosa vuoi trasmettere?
Punto molto sulla semplicità e sull’armonia. Mi piace un progetto che sia pulito e al tempo stesso brioso, che trasmetta energia così come ordine e equilibrio.
Cosa pensi del mondo culturale in cui ti trovi? Come lo vivi?
Il mondo culturale in cui attualmente mi trovo (Livorno) è un mondo carente di spunti e stimoli. Spesso si tratta di un mondo deludente, che tende a fossilizzare anche le migliori iniziative.
Quali soluzioni pensi che si possano adottare per rianimarlo e rinnovarlo?
Credo che potrebbe essere di aiuto dare più spazio alle iniziative culturali che tendano a coinvolgere i giovani in prima persona.
Se dovessi convincere un pubblico a scegliere il tuo lavoro con una famosa citazione, quale useresti?
“Un elemento essenziale dell’arte è il rischio. Se non rischi come potrai creare qualcosa di autenticamente bello che non è mai stato visto prima?” Francis Ford Coppola
E’ il primo contest a cui partecipi? Cosa pensi del progetto Goldoni Contest? Saresti interessato a partecipare ad altri contest organizzati dal Goldoni? Che consigli ci daresti per i prossimi contest?
Ho già partecipato ad altri concorsi precedentemente. Credo che il Goldoni Contest sia un’ottima idea per dare un’impronta giovanile al teatro che ha bisogno di rivoluzionare la sua strategia comunicativa partendo primo di tutto dalla veste grafica. Al tempo stesso, credo sia un’ottima occasione concessa ai giovani per mettersi alla prova e dimostrare le proprie potenzialità attraverso un’iniziativa stimolante e creativa, riguardante uno dei luoghi più importanti della storia livornese.
Matteo Taccola