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Goldoni: Baricco e il suo pianista registrano il sold out

Prosegue la stagione di prosa del Goldoni che Giovedì 5 Dicembre ha visto protagonista Alessandro Baricco nel reading di  “Novecento“, il suo testo più famoso.

“Era da un po’ che covavo questa idea di provare, una volta, a leggere io, nei teatri, Novecento – scrive Baricco – Così ho messo in piedi questa produzione, immaginando uno spettacolo elegante, leggero, essenziale ed emozionante”.

Essenziale è, infatti, la parola adatta per descrivere questo spettacolo dalla scenografia spoglia, con un solo pannello a fare da sfondo che rappresenta un pezzo del piroscafo Virginian prima e delle sedie accatastate poi, un microfono, una sedia e le musiche originali di Nicola Tescari che hanno, per una serata, sostituito le musiche che l’immaginario collettivo aveva incastonato attorno alla storia di Novecento: quelle che il Maestro Morricone aveva composto per la trasposizione cinematografica del monologo che, ricordiamo, gli valsero diversi riconoscimenti per la migliore colonna sonora tra i quali un David di Donatello nel 1999 e un Golden Globe nel 2000.

È così che ha preso forma, grazie alla magnifica lettura di Alessandro Baricco, la singolare storia di Danny Boodmann T.D Lemon Novecento, il più grande pianista di tutti gli oceani.

A narrare la storia, nel monologo, è Max Tooney, miglior amico di Novecento e trombettista dell’Atlantic Jazz Band. Max ci racconta di come Novecento sia nato e cresciuto sulla nave senza mai scendere a terra, partendo da come Danny Boodman, macchinista del piroscafo, lo trovò, passando per il primo approccio al piano e il duello con l’inventore del jazz, Jelly Roll Morton, fino ad arrivare alla tragica morte del protagonista, avvenuta in un’esplosione programmata della stessa nave che fa da palcoscenico al’incredibile storia.

L’autore ha accompagnato il suo pubblico, con la sua voce e con la sua unica e inimitabile capacità d’interpretazione del testo, nell’immaginazione più completa: bastava chiudere gli occhi per qualche minuto per ritrovarsi davanti alle scene che valsero a Giuseppe Tornatore un Golden Globe nel 1999 e un David di Donatello nel 2000 per la miglior regia.

Una sola pausa di una decina di minuti, interrompe la narrazione di Baricco che vede davanti a sé un pubblico attento e ammutolito dalla bellezza di un testo così semplice ma così unico per la singolarità della sua storia.

Finale con uno scroscio di applausi che ha “costretto” l’autore a rientrare due volte sul palco per godersi lo spettacolo della platea saziato da tanta meraviglia.

 

Veronica Tati

Foto gentilmente concesse dal Teatro Goldoni

 

 

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