Il poeta Davide Rondoni è convinto che l’uomo abbia sempre fatto cinque cose; gli uomini “hanno sempre fatto l’amore, han fatto la guerra, han cercato di fare accordi col vicino per convivere, han cercato emblemi, luoghi, riti per entrare in relazione con il mistero del vivente e, quinto, han sempre fatto arte. Con i segni e con le parole, componendole, inventandone. E’ un fatto della nostra natura”. La Poesia rappresenta, dunque, uno dei molteplici modi con cui l’umanità cerca di esplorare e conoscere il Reale, di avvicinarsi al segreto delle cose. Ma la Poesia rappresenta anche un veicolo privilegiato per la comunicazione interculturale, proprio per il suo essere intrinsecamente carne e sangue di ogni espressione umana. In virtù di questo suo potere, il 21 marzo di ogni anno l’UNESCO celebra la Giornata Mondiale della Poesia.
Per celebrare questa giornata, Uni Info ha deciso di pubblicare le poesie inedite di tre giovani temerari; perché per cantare il Reale ci vuole coraggio; ci vuole una certa dose di audacia per carpirne ogni sua manifestazione e ci vuole perfino una certa franchezza di spirito per riconoscere l’impotenza delle parole di fronte al mistero, terribile e al contempo affascinante, della Bellezza che lo pervade.
I shouldn’t have asked about the red.
I shouldn’t have asked about the red.
No one should.
Nobody should look for something to miss, for the mad-reason of a self-imposed dead-rule.
If we are looking for the impossible maybe it is just fear of the surroundings.
Why not die
in the constant intertextual catastrophe.
Red is your entropy,
the book you didn’t have time to finish while you were looking at your own profile.
There is not enough culture for this, not enough blood to paint it, not enough rage nor bricks.
We grew up with a wrong idea of the heart shape
and the presumption of poetry.
I still have to do the washing up while speaking about dark ventricles,
i still have to reach that question mark.
Red may be love but these days is more procrastination of fieldwork.
My red is sticky velvet,
an aubade in the underground while the nightingale’s hangover is echoing through the rain.
I shouldn’t have asked about the red
even if its soundtrack is one of the best.
Alice Rugai
Il sale delle tue labbra
Il tuo bacio è un germoglio di nutrimento,
è sangue che pulsa per un cuore malato di sentimento;
lontana è questa nostra città che di notte rabbiosamente mormora,
ma sotto le sue esplosive stelle il mio amore disegna il ritratto della tua anima.
Ti scolpisco fra le pareti della mia luce più silenziosa;
sei sublime sostanza nelle pieghe del tuo celestiale sorriso;
un arido deserto si disseta nelle acque della tua dolcezza
e sulla mia pelle è tornata gioiosa la primavera di una pioggia improvvisa.
Sto attraversando un tortuoso viaggio per assaporare il sale delle tue labbra,
che è essenza di minerali, turbinio di energie e vortice di emozioni;
la danza di una nuova vita si ritrova nella brina dei tuoi passi
e il colore di un intenso mattino nelle tue tenere carezze.
Lorenzo Simonini
La tempesta
Eccoli ancora il
vento e la pioggia
Han cominciato
quando il vento
ha acchiappato
la finestra
per il colletto
e l’ha sconquassata con
tutta la sua forza
Poi la pioggia
l’ha ferita
Che rissa
andranno avanti
tutta la notte
Gli starebbe bene
se tornassero a casa
al mattino
e il cielo
non li facesse
entrare.
Luca Fialdini
Aprile
Non m’importa che sia aprile.
Non m’importa dei mandorli
in fiore, dei rondoni o del bel sole.
Sono menzogne che turbano
spente radici con pioggia di primavera.
Quali radici (quali rami)
potranno mai crescere
sulle mie rovine?
Cammino lungo il fiume con
le aride rovine dentro di me. Penso
che quelle acque – così fresche –
potrebbero cullarmi, dissiparmi in
bisbigli. Riuscirò almeno a
mettere ordine nelle mie macerie?
Luca Fialdini
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