Arrivano di tanto in tanto notizie da un paese così affascinante e per molti aspetti così “strambo”, che talvolta riescono a sorprenderci per la loro assurdità.
Non tutti sapranno che nelle terre del Sol Levante la frutta ha un valore ben diverso da quello che siamo abituati a trovare! Prima di tutto c’è da precisare che in Giappone i prodotti ortofrutticoli non sono venduti “al chilo” come da noi, ma a pezzo singolo. Avete capito bene, pagheremo
Adesso arriviamo al secondo punto, nei nostri super-mercati (per quanto riguarda la frutta e la verdura) abbiamo la libertà di scegliere tra una quantità enorme di merce, la mela più matura o quella più acerba, il cocomero più grande o quello più piccolo, e bene così non è per i nipponici che dedicano un’accuratezza e una professionalità a dir poco maniacale:
Pensate che i frutti mentre crescono sulla pianta vengono “incartati” uno ad uno per proteggerli dalle intemperie, ne viene controllato il grado zuccherino che tal volta è riportato al momento della vendita sul cartellino e dopo un’attenta selezione che deciderà quali prodotti immettere sul mercato (seguendo ferree restrizioni) e confezionati uno ad uno con estrema precisione. Comprenderete quindi il conseguente innalzamento del prezzo.
Data la dedizione così accurata, la frutta che troverete sui banchi giapponesi sarà veramente splendida, quasi “innaturale”, perfetta in forma e colore, succosa in un sapore più intenso e dolce rispetto a quello che siamo abituati a mangiare.
C’è da mettere in ballo anche una caratteristica culturale che valorizza questi prodotti: è abitudine diffusa regalare cestini di frutta elegantemente selezionata e ben disposta, considerato quasi ai livelli di un prodotto di lusso!
Gli esempi più lampanti di questa peculiarità, riconducibile alle non sporadiche “esagerazioni” Made in Japan ci arrivano proprio di recente, infatti il 13 Aprile ha fatto il giro del mondo la notizia della quale una confezione di Mango contenente due frutti (da ben mezzo kilo l’uno) è stata venduta ad un’asta tradizionale tenutasi a Miayazaki per celebrare l’arrivo della primavera, alla modica (si fa per dire) cifra di 300.000 yen, pari a circa 2.300 euro!