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Gezi Park non si piega

ISTANBUL – Esistono i supereroi? No.

Però esistono  delle persone, uomini e donne, che non smettono di lottare, che vogliono arrivare fino in fondo per realizzare i propri obiettivi, che superano minacce e divieti per un bene che non è il proprio tornaconto personale: lottano per la loro, ma anche nostra libertà!

Le autorità di Istanbul hanno vietato ogni tipo di manifestazione, ma la popolazione turca non ci sta, non si vuole piegare, proprio di tornare all’Impero Ottomano non se ne parla, siamo nel 2013 e loro vogliono manifestare civilmente e pacificamente!

Le forze dell’ordine hanno tentato in tutti i modi di far rispettare il processo di musulmanizzazione fondamentalista attraverso l’utilizzo di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua che hanno causato migliaia di feriti, 7.500 questo il numero a cui dovrebbe ammontare, e diversi morti, ma il popolo turco ha voglia di libertà, ha voglia di manifestare la propria disapprovazione con canti e balli, con un animo ferreo e indistruttibile.

Di fronte a questo cosa possono dei lacrimogeni o semplice acqua?

Non è dello stesso parere il governatore della città fra i due continenti, Huseyin Avni Mutlu, che ha affermato il no categorico a qualsiasi altro tipo di manifestazione che trasformi il parco in un campo di proteste, adducendo che le stesse limitino l’utilizzo dello spazio ai bambini, agli anziani e alla gente, ma qui vi è dell’assurdo, vi è una pazzia celata o un’ipocrisia di fondo, il parco è proprio quello che vogliono demolire, quindi anche se fosse, fermare ogni tipo di manifestazione non si tradurrebbe in un utilizzo da parte dell’utenza, ma solo in un volgare imbroglio.

Riporto qui le parole del governatore riprese dall’ANSA “Non permetteremo più che si blocchi il parco, per farlo diventare uno spazio per le manifestazioni, limitandone così l’uso ai bambini, agli anziani e alla gente e causando problemi di sicurezza”.

Una buona notizia è giunta dal tribunale che ha annullato l’ecomostruosità che si voleva imporre all’area di Gezi Park e alla piazza Taksim di Istanbul: la popolazione locale non era stata consultata e un progetto del genere violava, meglio sarebbe dire “violentava”, l’identità della piazza stessa.

Queste manifestazioni che si traducono in una lunga rivoluzione aumentano le tensioni nel Paese vista anche la sordità di qualche anziano capo di Stato che invece di ascoltare il popolo per cui egli lavora preferisce piegarsi agli interessi mercantili della propria religione, la fine delle proteste sembra ancora lontana, ma la piega degli eventi fa presagire solo due possibili vie: l’interruzione delle proteste o perché vengono accolte le richieste dei molti oppure perché il pugno duro del califfato turco si abbatterà su propri sudditi.

Unica nota positiva è che il fotografo italiano Mattia Cacciatori è stato liberato dopo l’arrestato avvenuto per aver filmato gli sconti durante le manifestazioni presso piazza Taksim. Il suo arrivo in Italia è previsto a breve.

Matteo Taccola

matteo.taccola92@gmail.com

 

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