L’ottavo turno della Lega Pro vede il Livorno fronteggiare il Renate allo stadio Armando Picchi, che proprio in questi giorni ha festeggiato i suoi 83 anni. L’atmosfera però non è delle migliori: gli spettatori sono meno di 4000 e la curva nord mostra uno striscione che manifesta tutta l’insoddisfazione verso il presidente Spinelli. Gli amaranto, a digiuno di vittorie da quasi un mese, sono dunque chiamati ad ottenere il massimo risultato in un clima teso.
Gli uomini di Foscarini, messo alle strette dagli infortuni, ai quali si sono aggiunti all’ultimo minuto gli acciacchi di Venitucci, si dispongono gioco-forza con un 3-5-2. Nei primi 5 minuti il Livorno non è pervenuto e il Renate si rende pericoloso prima con una mischia che la difesa amaranto sbroglia con affanno, poi con una rasoiata di Lavagnoli sulla quale è reattivissimo Mazzoni ed infine con una conclusione dalla distanza di Scaccabarozzi che beneficia proprio di un errore nel rinvio del portiere amaranto. Il Livorno prova a reagire ma l’infortunio di Toninelli, sostituito da Marchi, sembra un segnale evidente della malasorte. Nonostante ciò, il Livorno si rende pericoloso da calcio d’angolo prima con Maritato, poi con Murilo: in entrambe le occasioni è bravissimo Cincilla a salvare la porta brianzola. Nel frattempo il Renate si era reso pericoloso con un cross di Lavagnoli che aveva trovato il taglio sul primo palo: Mazzoni para e poi vede la ribatutta finire alta. Dopo la mezz’ora i ritmi si abbassano e l’ultimo brivido è una punizione di Giandonato sulla quale si supera ancora una volta Cincilla.
Nel secondo tempo la partita ricomincia con ritmi blandi. Ma, al 12’ della ripresa, il Renate recupera palla e riparte con Pavan, che arriva al limite e tira di poco a lato, facendo correre un brivido lungo la schiena di Mazzoni. Il Livorno risponde ancora dalla bandierina: Luci è lasciato libero di calciare al volo, ma Cincilla si supera ancora una volta. Il Renate si spegne gradualmente ma il Livorno non riesce a trovare l’azione giusta per pungere. Per questo Foscarini si gioca la carta Venitucci, che prende il posto di Bergvold. Al 35’ arriva l’episodio sperato: Gasbarro, che si era proiettato in fase offensiva, viene atterrato in area e l’arbitro Prontera, fra le proteste dei giocatori del Renate, indica il dischetto. Dagli 11 metri va Maritato che rimane freddo e non sbaglia, è 1 a 0. Qualche minuto dopo è lo stesso Maritato a divorarsi il raddoppio a porta sguarnita. Il Renate tenta il tutto per tutto, assediando l’area avversaria e protestando per un presunto fallo di mano in area. Il Livorno però, riesce a resistere, nonostante il doppio giallo nei minuti finali del capitano Luci.
Gli amaranto riescono finalmente a riconquistare i 3 punti, pur continuando a mostrare difficoltà difensive e, soprattutto, nella costruzione della manovra. Infatti tutte le occasioni labroniche sono arrivate da palla inattiva, mentre il Renate si è reso protagonista di buone azioni, soprattutto sul lato sinistro della difesa del Livorno, con Lavagnoli. Ci sono ancora molti progressi da fare dal punto di vista del gioco. Intanto, però, il Livorno ha iniziato a recuperare i punti. Adesso bisogna recuperare gli infortunati e cercare di proporre un gioco più fluido per il derby toscano contro la Robur Siena.
Pagelle: Mazzoni 6,5, Toninelli s.v.(12′ pt Marchi 6), Borghese 6, Rossini 6, Gasbarro 6, Morelli 5, Giandonato 6, Luci 5,5, Bergvold 5 (27′ st Venitucci 6), Maritato 6. Murilo 6 (40′ st Dell’Agnello s.v.).
Livorno (3-5-2): Mazzoni; Rossini, Borghese, Gasbarro; Toninelli, Bergvold, Giandonato, Luci, Morelli; Maritato, Murilo. Panchina: Falcone, Romboli, Lischi, Ferchichi, Jelenic, Camarlinghi. All. Foscarini
Renate (4-3-3): Cincilla; Malgrati, Vannucci, Di Gennaro, Anghileri; Pavan, Palma, Scaccabarozzi; Lavagnoli, Marzeglia, Florian. Panchina: Merelli, Schettino, Teso, Stefanelli, Galli, Dragoni All. Foschi
Arbitro: Prontera di Bologna