FI-PI-LI Horror Festival 2015: Il Secondo Giorno
Il Fi-Pi-Li Horror Festival ieri è entrato nel vivo, inaugurando il concorso letterario presso la Libreria Belforte ed il concorso cinematografico presso il Nuovo Teatro delle Commedie. Abbiamo avuto modo di assistere a tutti i corti presenti in sala e ad intervistare i tanti registi presenti oltre che ai numerosi ospiti.
Nello specifico, ieri, sono stati proiettati
Alle 10:00, presso la sede del Teatro delle Commedie, il concorso cinematografico ha visto come prima proiezione il corto di E. Bosi e L. Buscanio, “Circondato dalle Tenebre”, una classica storia di vampiri e di terrore che in alcune scene ha ricordato, anche grazie all’ausilio degli effetti speciali, molti di quelli che si possono considerare gli elementi tipici del cinema horror con protagonisti i principi della notte strizzando l’occhio alle più note trasposizioni di Dracula e Buffy : L’Ammazza Vampiri.
“Mi-Go”, realizzato da Dario Bagtin ed interpretato da Francesco Braschi, che ivi copre il ruolo del protagonista, è stato un lavoro che abbiamo particolarmente apprezzato, grazie alla fotografia, ad una convincente prova da parte degli attori coinvolti, alla fotografia, ma sopratutto alla sfida che Bagatin si è posta nel voler interpretare un racconto dello scrittore H.P. Lovecraft, non portando
“La Giostra”, diretto da Simone Bianchi, è stato un prodotto interessante, che vive degli echi di Videodrome di Cronenberg, intessuto di una luminosità estetica che collide con la dura realtà dei nostri giorni, un mondo, il nostro, che grazie alla televisione riesce a cambiare il nostro punto di vista e le nostre idee, portandoci a credere che “perdere il lavoro” sia meglio che possederne, perché la vita è come una giostra e bisogna sapersi adeguare, aspettare i tempi per saper salire e nel frattempo, vivere nella crisi, non è poi così grave, anzi, è un vero lusso poiché bisogna essere elastici e mai troppo egoisti. Una frecciatina potente che ci porta a lodare il lavoro di Bianchi grazie anche ad una scena finale tanto glaciale quanto affascinante capace di riassumere tutto il lavoro fino a quel momento compiuto.
Spendiamo, infine, due parole anche per “Dolor, Doloris, Dolore”, titolo del cortometraggio girato dal ventiduenne romano Simone Valentini. Il nostro inviato Lamberto Frontera, che ha visionato nel primo pomeriggio il lavoro, ha più volte sottolineato l’importanza anche sociale di questo corto capace di andare oltre il genere. E’ una storia, anche questa, condensata in pochi minuti, sottolineando come questa vicenda sia intrisa di numerose tematiche e chiavi di lettura.
Il protagonista è un ragazzo omosessuale, prigioniero di una società “bigotta”, come ci ha detto il regista, ove deve combattere per affermare il diritto supremo, ovvero il proprio diritto alla vita ed all’amore.
Sebbene il Fi-Pi-Li sia una rassegna di genere Horror, sangue e violenza fisica non abbondano in questa piccola produzione, ma che al contrario racchiude comunque un diverso tipo di orrore, vale a dire quello della oppressione psicologica subita dal giovane protagonista da parte dei genitori, preoccupati per la “malattia” del figlio e dal prete, suo insegnante di latino, il quale gli fa ripetere ad oltranza la formula “ Dolor, Doloris, Dolore”.
Lamberto Fontera conclude la sua osservazione su questo lavoro elogiando in toto il corto di Valentini, dicendo di ritenersi soddisfatto del risultato raggiunto, tanto da reputarlo superiore alla concorrenza per interpretazione, e per il delicato ed attuale tema scelto. Citando le parole del nostro inviato direttamente: “merita assolutamente di essere rivisto”.
Chiudiamo qui le nostre recensioni dei corti, non perché siano solo questi quelli che abbiamo visionato, ma, per evitare di tediarvi e ripeterci, abbiamo realizzato nella giornata di ieri numerose interviste fatte ai molti registi presenti realizzatori di altre piccole opere che hanno visto il loro impegno e la loro passione per il cinema.
Giunte le ore 16:00, mentre un nostro inviato, Matteo Taccola, si è diretto presso la Libreria Belforte per il concorso Letterario a tema Horror (di cui potrete leggere un resoconto presso il nostro sito dalle ore 13 circa), abbiamo assistito alla presentazione di Macchie Solari di Armando Crispino. A presentarlo è stato il figlio di quest’ultimo Francesco, il quale domani, sempre al FI-PI-LI Horror Festival presenterà anche un suo libro. Macchie Solari, proprio come Profondo Rosso, quest’anno compie ben quarant’anni, ed il caso vuole che il suo successo, così come molti altri film italiani, sia arrivato più dall’estero che dall’Italia, tanto che sono ancor note le molte controversie legate alla produzione di questa pellicola. F. Crispino ha spiegato al pubblico presente in sala come l’idea di Macchie Solari sia nata dalla lettura di un articolo di cronaca di giornale.
Una volta giunta a termine la proiezione di Macchie Solari, è stata la volta di Federico Frusciante, salito sul palco assieme ad uno degli organizzatori del FI-PI-LI Horror Festival, Ciro di Dato, dando il via allo spazio a lui dedicato chiamato per l’occasione “L’Angolo del Frusciante”. Federico, anti-critico cinematografico, ha fatto un lungo excursus sulla sua passione per la settima arte, incentrando poi il discorso su Dario Argento, di cui si è parlato nell’articolo di ieri come resoconto della prima giornata della kermesse labronica, e sulla sua casa di produzione: Videodrome Industries.
Quello che ne è emerso, in primis, è stata ancora una volta una monografia, o campionario di osservazioni, in cui Federico ha ammesso di considerare Dario Argento un maestro del genere, grazie ai suoi tanti lavori fatti nel passato, tra i quali reputa Profondo Rosso,
Tuttavia, Frusciante, ha voluto sottolineare come Argento, negli ultimi 30/20 anni abbia subito un cambiamento, come il suo cinema purtroppo si sia impoverito e che non riesca più a trasmettergli tutte quelle emozioni, né a sorprenderlo come era una volta. Federico, sottolinea come sia giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare”, egli considera Argento un maestro, ma anche una persona in pieno decadimento, lo ama e lo odia e vorrebbe tanto capire il motivo del suo declino dei suoi ultimi film, pur rimanendo sempre attaccato ai tanti lavori del Maestro del Brivido Italiano sopra citati.
A seguire, è stata presentata la Videodrome Industries, casa di produzione a costo zero, e su palco sono saliti alcuni degli associati e realizzatori,
La serata si è conclusa con la proiezione del film di Simone Scafidi, opera incentrata sul potere e gli scandali che legano Milano alla figura di Berlusconi e del “Bunga, Bunga”, che vive degli echi di Pier Paolo Pasolini ed il suo “Salò”, fino ad arrivare agli scritti di De Sade, fino ad una impostazione scenica che ricorda Eyes Wide Shut di Kubrick. Un film, che il sottoscritto, ha reputato di grande impatto, che mette alla prova lo spettatore insinuando in lui una forte sensazione di disagio dinnanzi a persone che di fronte ad un uomo, potente e simbolo del potere, sono disposte a tutti, a farsi umiliare e rendersi il
Quest’oggi, assisteremo ad una corposa presentazione di Cortometraggi, già in onda adesso, per poi proseguire con “Song ‘E Napule” dei Manetti Bros. (ore 16:30 circa), Linee D’ombra alle 18:30 e continuare con “L’Angolo del Frusciante” verso le ore 20:00. Alle 21:00 sarà proiettato Tusk di Kevin Smith, a seguire lo spettacolo Tetralugosi ed alle ore 00:17, ultima tappa della giornata, la proiezione in esclusiva di Phantasmagoria di M. Abbate.