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Editoria a pagamento: ecco come riconoscerla ed evitarla

L’editoria a pagamento (EAP per abbreviare) è quella fetta del mercato editoriale in cui la pubblicazione di un libro è pagata dall’autore stesso.

Sì, l’EAP è legale ma…non non sempre ciò che è legale è bello e necessario.

Chiariamoci subito: fare lo scrittore è un mestiere e, come tale, non si dovrebbe pagare ma essere pagati per farlo.

  1. L’editore a pagamento è un editore che, una volta ricevuto il vostro manoscritto, sicuramente vi dirà che lo vuole pubblicare e che vi chiederà dei soldi per stampare il vostro libro.
  2. L’editore a pagamento impiega pochissimo tempo per darvi un responso: spesso i vostri manoscritti non vengono nemmeno letti perché l’EAP non punta alla qualità del manoscritto ma punta a farci soldi.
  3. Il sito di un editore a pagamento è un sito nel quale lampeggia un bel “Sei un autore? Vuoi pubblicare il tuo libro? Hai un manoscritto nel cassetto? Ti aiutiamo a realizzare il tuo sogno!” o dove, molto semplicemente, si presenta come editore a pagamento.

Nulla, anzi: l’EAP offre, in un ipotetico contratto, mille servizi diversi. Vi verranno offerti editing, correzione bozze, impaginazione, grafica, copertina ecc, facendoli passare come servizi straordinari ma che sono servizi che un editore tradizionale offre ai propri autori senza farlo pagare un centesimo.

L’EAP vuole essere pagato perché, molto semplicemente, non ha gli strumenti adatti per competere con un editore tradizionale. Per questo motivo vi chiede dei soldi dicendovi che con questi abbasserà il suo rischio d’impresa. Chiariamo una cosa: l’editore è un imprenditore e, quando investe su un autore, investe tempo e soldi ed è chiaro che questo gli comporterà un rischio d’impresa ma è così che funziona il mondo dell’imprenditoria. In poche parole: non c’è nessun “rischio d’impresa” da abbassare. Un editore tradizionale (e serio) rischia e basta. All’autore, il rischio che l’editore si prende, non deve essere assolutamente fatto pesare.

I prezzi variano: vi possono essere chieste dalla diverse centinaia alle diverse migliaia di euro ma, nel caso vi venga chiesto “poco”, ricordate sempre che questo “poco” sarà comunque “tanto” perché, ripeto, l’editoria tradizionale non vi chiederebbe mezzo centesimo.

Con l’EAP si guadagna veramente poco, spesso niente. Mettiamo che vi vengano chiesti 2000 euro per stampare il vostro libro. Ammesso e non concesso che guadagniate anche un euro a copia (ed è veramente TANTO) per riprendere 2000 euro dovreste vendere 2000 copie e…sono parecchie per come sta messo il mondo dell’editoria di questi tempi. Con un editore tradizionale invece si guadagna meno di un euro a copia venduta questo perché da un libro edito da un editore serio, quello che ci guadagna di più è il distributore (e questo è un altro paio di maniche…).

N.B Tenete presente che la vita di un libro sullo scaffale di una libreria è di circa 3 mesi (a dir tanto): se il libro non vende, va reso e torna nei magazzini.

Sì ma non passando tramite l’EAP. Ricordate: un editore tradizionale considera svalutante l’EAP e non vedrà di buon occhio chi, per fare gavetta, si è fatto pubblicare da un quest’ultima. Quindi ok la gavetta ma utilizzando altri mezzi.

Il vostro scritto vale il tempo che avete impiegato a partorire l’idea e a scriverla e varrà sempre di più dei soldi che vi verranno chiesti da un EAP .

 

 

Veronica Tati

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