Ciò che il popolo vuole non è sempre ciò che è utile al popolo.
Questo ( in soldoni ) è quello che cercano sempre di farci capire i grandi politici dei nostri tempi. Se vengono prese delle decisioni IMpopolari, ciò avviene per il benessere futuro dei cittadini, cosa che loro, attualmente, non possono comprendere. Con la scusa dell’ignoranza popolare, molte volte sono passati decreti legge e leggi delega per il cosiddetto “benessere futuro”.
In fin dei conti noi poveri ignorantoni che possiamo saperne di bilancio, di economia, di spread, di lavoro, di pensioni e di processi?
Perchè mai vogliamo mettere bocca su argomenti a noi sconosciuti o quantomeno che abbiamo affrontato qualche volta solo per fare conversazione al bar?
E’ bene che l’apparato Governativo e Parlamentare agiscano con il beneficio del “popolo” ,senza che quest’ultimo li disturbi , LASCIANDOLI LAVORARE ( due parole utilizzatissime negli ultimi 20 anni) .
Giustissimo, non ho niente da obiettare a questo.
Ma fino a che punto possiamo ( dobbiamo) restare in silenzio?
Abbiamo la libertà di dissentire di fronte al continuo sconquasso del nostro caro paese, oppure dobbiamo accettare l’attuale classe politica per il bene superiore, sperando che da un giorno all’altro le cose migliorino?
Ecco allora che qualcuno, preso da spirito d’inizativa e voglia di cambiamento, scende in piazza e comincia a dire il suo punto di vista. Il punto di vista di un lavoratore, di una casalinga, di un pensionato; con stupore generale questa persona raccoglie molti consensi e incredibilmente alle successive elezioni il suo partito politico si trova a lottare tra i grandi.
Questo sta succedendo in tutt’ Europa.
Ecco allora che viene rispolverato un termine molto caro alla classe politica dei giorni nostri ( e sopratutto del nostro Bel paese): POPULISMO.
Eh già, perchè chi parla di diritti uguali per tutti e di giustizia nella libertà non fa politica, ma demagogia.
Demagogia: “Pratica politica mirante a ottenere il consenso popolare, facendo mostra di condividere i malumori e le rivendicazioni, anche irragionevoli, della maggioranza e di battersi per dare ad essi una risposta positiva”.
Quindi, se ho capito bene, questa particolare persona che ieri non era nessuno ed è scesa in piazza creando un nuovo partito per difendere i nostri diritti, in realtà ci vuole infinocchiare. Non è diversa dai politici che abbiamo attualmente e che giorno per giorno dicono di lavorare per noi.
Ma sì, è sicuramente così! Quando mai una persona vuole cambiare qualcosa se non per un proprio interesse personale? Meglio lasciare tutto così com’è!
Ecco, in particolare ,quest’ultimo ragionamento mi irrita.
Diciamo le cose come stanno, io non sono e credo non sarò mai un giornalista, se in questo momento sto scrivendo un articolo è perchè sono adirato dal fatto che è facile infinocchiare le persone sulla minaccia che qualcuno le stia infinocchiando.
Siamo un popolo cresciuto con la paura di commettere nuovamente gravissimi errori che ci hanno segnato per sempre, un popolo che non riesce a trovarsi mai d’accordo su nulla perchè odia il proprio vicino di casa come se fosse un delinquente.
Siamo un popolo cresciuto con la paura di utilizzare il termine POPOLO.
Questo, amici, è vergognoso. Io non so, come nessuno sà, se le scelte politiche che faremo saranno utili per il nostro paese; è un rischio.
Sì è un rischio, che però dobbiamo correre. Non succederà nulla rimanendo fermi, non cambieranno i nostri cari politici, non si sveglieranno una mattina presi dalla voglia di cambiare il nostro paese e rinunceranno ai loro lauti stipendi e , quanto meno , non preferiranno il bene comune al loro bene personale.
Muoviamoci, informiamoci e DECIDIAMO. Perchè finchè faremo decidere a loro, continuerà la solita solfa. Continueranno a dire che hanno bisogno di tempo per lavorare, e sopratutto saranno liberi di poter dire che se TU, cittadino qualsiasi ,vorrai cercare di cambiare le cose, farti voce del popolo e far valere i tuoi diritti, sarai soltanto un populista.
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