“Il calcio è uno sport semplice. Si gioca undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi”
[Gary Lineker]
La Germania dopo 24 anni torna sulla vetta del mondo e appunta la quarta stella (ahimè) sulla casacca. 24 anni fa, appunto, a Italia 90 si giocava la finale Germania Argentina e adesso come allora a vincere è stata la squadra teutonica. Implacabili e devastanti, il ct Loew, vero protagonista di questa Germania, ha messo in campo un quadrato solidissimo che ha meritato questa coppa. L’Argentina aveva Messi, il Brasile Neymar, il Portogallo Cristiano Ronaldo, la Germania una squadra. Per questo ha vinto.
Dopo aver umiliato il Brasile nello storico 7-1 ha incontrato sulla propria strada l’Argentina. L’albiceleste, nella fase iniziale del torneo, si era affidata alla propria stella che si era fatta carico della
Forse anche la Germania non ha sempre impressionato (vedi match contro l’Algeria) ma l’idea di compattezza non è mai venuta meno. Dunque andiamo a vedere cosa è successo nella finale. Rizzoli fischia l’inizio e il coraggio dell’Argentina sorprende tutti, così si rendono protagonisti di diverse grandi occasioni, una su tutte quella sprecata da Higuain. Ma giusto allo scadere del primo tempo, Hoewedes su corner colpisce di testa spedendo la palla sul palo. Nella ripresa la partita è piuttosto equilibrata ma ancora una volta l’occasione più grande è sui piedi di un Sud Americano, Palacio, che sbaglia il pallonetto e manda clamorosamente a lato. I 90 minuti non bastano e si va ai supplementari, così le squadre si allungano e ora è la Germania che detta i tempi finché al 113’ Shuerrle crossa dalla sinistra, Goetze stoppa di petto e tira al volo gonfiando la rete dell’Argentina. Mario (lui sì che è super) Goetze, con una prodezza, ruba il palcoscenico al fantasma Messi e mette la firma sulla finale consegnando la coppa alla Germania, la prima volta che un Europea trionfa nel nuovo continente.
Ma cosa resterà di questi mondiali brasiliani? Alcuni eventi resteranno indelebili nell’immaginario collettivo e nella storia di questo sport come il morso di Suarez, il para rigori dell’Olanda Krul
E intanto che in Brasile cala il sipario, in casa Italia si fanno i conti e adesso come quattro anni fa si parla di rinnovamento e progetti tecnici. Si guarda ai paesi ai quali ispirarci, dopo il Sud Africa è stata la Spagna ora sarà la Germania ma si sa, a noi piace tanto chiacchierare.
Alessio Nicolosi