Che il potere dà alla testa è risaputo. Un conto è quando un politicante fa qualcosa di illecito per interessi personali, non lo giustifico assolutamente, ma purtroppo c’è da considerare che le persone disoneste esistono dovunque. Come esistono i disonesti esistono anche quelli che una volta giunti “al potere” le “sparano grosse”. E stavolta l’amministrazione livornese ne ha sparata una davvero grossa.
Il fatto è questo, dal nulla il Movimento Cinque Stelle livornese se ne esce fuori con un comunicato in cui viene proposto di cambiare il nome alla storica Via Ricasoli. Tralasciamo le motivazioni portate dal M5S, sulle quali gradirei allegate nel comunicato precisi riferimenti storici e biografici, guardiamo al contenuto della proposta. Vi rendete conto che stiamo parlando di cambiare nome alla via più conosciuta di Livorno. È come se un domani Ignazio Marino -sindaco di Roma- si svegliasse e dicesse: “i romani erano crudeli, corrotti e immorali, per questo propongo di cambiare il nome a Via dei Fori Imperiali”. Stiamo scherzando? Poi domani buttiamo giù anche i quattro mori perché sono un simbolo di schiavitù.
Di nuovo: stiamo scherzando? A quanto pare no, e non finisce qui, è stata proposta anche di intitolarla a Garibaldo Benifei, ma su questo voglio fare una precisazione, per Benifei nutro stima e ammirazione, e per quanto mi riguarda è giusto e auspicabile che gli sia intitolata una via, ma siamo sicuri di Via Ricasoli? Non per sminuire Benifei, ma quanti nomi prima di lui si meriterebbero di avere intitolata una delle vie più importanti della città? Tanti, e ripeto, non per sminuire la sua grande persona, ma perché è oggettivamente vero così. Solo che inserire un nome come il suo in una polemica del genere è mettere le mani avanti: “chi oserà venirci contro già che abbiamo proposto un nome così”. Tralasciamo poi il paragrafo finale del comunicato del Movimento, dal titolo “per chi ritenesse che vi siano problemi più urgenti e gravi da mettere in agenda, questa è la nostra risposta”; se un ragazzo delle medie avesse dovuto scrivere una cosa del genere sicuramente avrebbe dato motivazioni più profonde. Cosa c’entra per esempio dire che “con la cultura si mangia”?
A me sembra piuttosto che l’amministrazione stia tentando di accattivarsi l’elettorato di sinistra facendo leva sui “simboli” più cari alla storia della sinistra livornese. Beh, se ci ho visto giusto vorrei che i nostri politici si ricordassero che per prendere i voti a sinistra bisogna dire e fare cose di sinistra, come per conquistare i voti dei cittadini serve perseguire il bene comune.
Quello che serve da parte dell’amministrazione è una risposta fattiva ai problemi dei livornesi, non gesti simbolici e politicamente corretti. La gente è stanca della “politica dei simboli”.
Le questioni irrilevanti, come questa, servono solo a fare scalpore, oscurando l’immobilismo di un’amministrazione che per adesso dà spazio a “tavoli” e progetti irrilevanti, risparmia sui festeggiamenti di natale ma nel frattempo aumenta le tasse comunali, taglia i fondi alle realtà sociali e via discorrendo. Tutto il resto -le cose veramente importanti- è fermo ai tempi di Cosimi, con poche eccezioni.
Signor sindaco, se vuole veramente conquistare i livornesi ci vorrà ben altro che non cambiare il nome di una via, governare una città è un compito serio, le buone intenzioni non bastano, non siamo a fare i “dilettanti allo sbaraglio”.
Personalmente sono sempre stato critico verso l’amministrazione Cosimi, ma tra la situazione di prima e quella di adesso, certe volte mi vien da pensare che “si stava meglio quando si stava peggio”; e forse questa di Via Ricasoli è soltanto una delle tante gocce che stanno facendo traboccare il vaso.
La fortuna di questa amministrazione, come di tutte le precedenti purtroppo, è che il livornese medio si arrabbia solo quando gli viene toccato qualcosa di caro, e nella media si occupa di politica una volta ogni 5 anni, in prossimità delle elezioni.
Cambiatele pure nome, ma per Livorno -e i livornesi- Via Ricasoli rimarrà sempre Via Ricasoli, quella del “si va a fa’ du’ vasche in Via Ricasoli”, è inutile prenderci in giro, o come avrebbe forse detto lo stesso Ricasoli “Siamo onesti! Non chiedo altro”.