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¡La Décima!

Trionfo Blancos al Da Luz di Lisbona, l’ossessione per la décima ha trovato il suo lieto fine. Dopo 12 anni ma soprattutto centinaia di milioni più tardi, la coppa dalle grandi orecchie torna alla Fuentes de Cibeles dove probabilmente qualcuno sta ancora festeggiando o lasciando che passino i postumi della nottata. Non è solo il trionfo di Pérez, Ronaldo, Bale ma anche quello di Carlo Ancelotti alla sua terza Champions conquistata come allenatore e quinta considerando anche le due da giocatore. Non è mai rimasto troppo simpatico alla tifoseria delle Merengues ma forse, dopo ieri sera, qualcuno avrà cambiato idea.

La finale termina col risultato di 4-1 ma chi non ha visto la partita non si lasci impressionare dal risultato, l’Atletico non meritava assolutamente un passivo così pesante. Anzi, mancava appena un giro di orologio perché si potesse scrivere la storia dei Colchoneros. Sarebbe stata la loro prima Champions, per altro conquistata contro gli acerrimi rivali ma la storia, in effetti, Simeone l’ha già scritta trionfando nella Liga e anche se la Champions sarebbe stata l’apoteosi vanno fatti solo applausi all’Atletico.

Ma adesso andiamo alla cronaca della finale. Il derby madrileno comincia subito male per l’Atletico perché dopo appena 8 minuti Diego Costa, il loro uomo più pericoloso, abbandona la battaglia. Al 32’ prima grande occasione, Bale taglia la difesa ma all’altezza del dischetto sbaglia clamorosamente spedendo il pallone fuori dallo specchio della porta. Solo quattro minuti più tardi, su un corner dell’Atletico, Casillas compie un’uscita a vuoto, va a farfalle e Godin di testa segna l’1 a 0. Il Real è sotto e stordito dalla marcatura.

A inizio ripresa i Blancos escono dagli spogliatoi più determinati e c’è subito una punizione insidiosa di CR7 ma Courtois devia in angolo. Come prevedibile il Real spinge sull’acceleratore ma la difesa dell’Atletico è solida e pare impenetrabile. Negli ultimi venti minuti però diventa un assedio e si susseguono varie occasioni sfumate che vedono protagonista per due volte Mr 100 milioni Bale. Il copione sembra ormai scritto, Simeone e i suoi sono vicinissimi a scrivere la storia del club, mancano appena sessanta secondi e tutti sono col fiato sospeso. Il calcio è davvero strano, il Real che era favorito si trova sotto e fa appello ai propri santi quando avviene la svolta. Al 93’ corner per il Real, stacca Sergio Ramos e segna l’1-1. Una beffa assurda per i Colchoneros che ad un passo dalle porte del paradiso ora si trovano ad affrontare un altro girone dell’inferno: i supplementari.

Il Real continua a spingere per inerzia mentre l’Atletico ha finito la benzina. E qui viene fuori la differenza tra i due club di Madrid. Perché non basta giocare bene, l’Atletico ha fatto una stagione straordinaria, Simeone lo ha reso grande, una squadra compatta e solida come una falange Macedone ma ha gli uomini contati. Da una parte quando esce un giocatore ne subentra un altro di Galacticos, dall’altra no e sono pure orfani di Diego Costa. Somiglia tanto ad una resa.

L’Atletico è psicologicamente e fisicamente in ginocchio e gioca solo il Real. Al 5’ minuto del secondo tempo supplementare Di Maria si invola sulla fascia, entra in area e tira, Courtois respinge ma il pallone finisce sulla testa di Bale che insacca. È ancora lui, dopo il gol che consegnò la Coppa del Re al Real, ora col suo gol mette il sigillo sulla finale di Champions. Non è finita, al 118’ Marcelo prende palla sulla tre quarti, arriva in area senza colpo ferire e segna il 3-1. Adesso è davvero una resa ma le uniche bandiere bianche che sventolano sono quelle degli aficionados Blancos.

Ora si aspetta solamente che passino gli ultimi minuti ma alla fine a trovare gloria è anche Cristiano Ronaldo. CR7 viene steso in area e l’arbitro concede il penalty così il portoghese segna e va a quota 17 gol segnati in una sola Champions, record assoluto. E’ 4-1, il Real alza la coppa e corona il sogno della decima, l’Atletico si sveglia dopo un bel sogno.

Alessio Nicolosi

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