Continua il nostro approfondimento su che cosa è il mondo cosplayer, un mondo complesso, ma divertente ed eccitante al tempo stesso. Per questo, ma non solo, abbiamo deciso di intervistare Margherita Di Rosa, cosplayer di Livorno, che ringraziamo del gentile tempo.
Ciao Margherita! La prima domanda è sempre la più difficile, quindi incominciamo subito. La tua passione per il mondo dei cosplayer nasce all’improvviso? O è maturata nel corso del tempo?
Ciao! Da ragazzina ammiravo molto i cosplay, vedevo spesso delle loro bellissime foto su Facebook, così due anni fa decisi di fare il mio primo cosplay “Nihal della terra del Vento” dal libro Le Cronache del Mondo Emerso di Licia Toisi.
Quali sono i personaggi che hai preferito interpretare? C’è un motivo perché assumi le loro vesti?
Il personaggio che adoro interpretare e nel quale mi rivedo tantissimo è Nihal. Mi piace assumere le loro vesti perché è molto divertente ed è un modo per vivere in un’altra realtà dove puoi interpretare questi personaggi e sentirti come loro.
Per essere un bravo cosplayer basta l’effetto esteriore o a tuo parere è un lavoro più ricercato?
Secondo me per essere un bravo cosplayer non basta assolutamente l’effetto, ci vuole molta passione nell’interpretare il personaggio che piace, ci vuole anche molta pazienza nell’ organizzare tutto il lavoro per realizzare il costume. Personalmente penso che un vero cosplayer debba essere in grado di saper fare tutto il costume da solo, anche ci sono molte persone che si fanno commissionare interi cosplay o una buona parte del costume, ovviamente pure loro sono cosplayer, ma a mio parere non ci mettono tutto l’impegno e la passione che ci mette chi si fa tutto il cosplay da solo.
Cosa pensi delle interpretazioni che le persone danno al proprio cosplay? Tocco personale o scelte sbagliate?
Ci sono dei cosplay personalizzati che sono davvero stupendi, mentre altri che non ci combinano nulla con il personaggio, se si vuole personalizzare un cosplay bisogna farlo bene. Comunque penso che in ogni cosplay un poco di personalità non deve mancare mai.
Il mondo dei cosplayer è sicuramente mutato in questi anni e così l’atteggiamento delle persone verso lo stesso. Quando ti vesti le persone che ti stanno attorno cosa pensano di te? Senti delle ostilità nei tuoi confronti o invece del divertito interesse?
Si il mondo del cosplay adesso è molto più popolare, anche se ci sono ancora persone che non sanno nemmeno cosa sia, pian piano si sta espandendo. Quando mi metto in cosplay le persone chiedono le foto e fanno i complimenti per il costume e questo mi rende felicissima. Nei miei confronti sento del divertito interesse e mi fa molto piacere.
A chi vorrebbe assumere le sembianze di un qualche personaggio ma si vergogna che cosa gli diresti per convincerlo a superare questi ostacoli interiori e dare sfogo alla propria personalità?
Gli direi che se vuole fare il cosplay di quel personaggio deve farlo, smettere di vergognarsi e superare questo blocco mentale perché non deve pensare ai giudizi altrui.
Una domanda che non può mancare e che è stata fatta anche da un mio collega a un’altra cosplayer è: Il Lucca Comics and Games è una fiera che valorizza realmente il mondo cosplayer? Cosa pensi di questa fiera? Potrebbe essere migliorata? Cos’è che per te non va assolutamente bene?
Io adoro Lucca comics, ci sono andata da piccola quando non si vedeva nemmeno un cosplay, mentre adesso è popolata da tantissimi cosplay stupendi. Per me è una fiera davvero bella e divertente, tutti gli anni aspetto con ansia i giorni del Lucca comics e credo che non abbia vari difetti a parte la moltitudine di persone che ci vanno, delle volte non si riesce a camminare.
Molti pensano che chi si veste da personaggio dei Manga, fumetti, film o altro, abbia come obiettivo principale quello di estraniarsi dal mondo reale. C’è qualcosa di vero o i motivi sono ben altri?
Penso che chi fa i cosplay li fa perché è un modo per vivere un’altra realtà e non vedo niente di male in questo, anzi penso sia una cosa che diverte molto.
In Giappone essere un cosplayer viene considerato una vera e propria arte a sé, addirittura si può guadagnare da questa attività. In Italia il più delle volte ti considerano uno “sfigato/a”. Perché?
In Italia le persone sono troppo chiuse. Qui per essere popolare devi vestirti di marca andare in quel locale popolare avere degli amici popolari, sinceramente non me ne importa nulla di cosa pensa la gente dei cosplay, io trovo che sia come una grande famiglia nella quale conosci sempre persone nuove con la tua stessa passione e questo è bellissimo.
Dicci quale secondo te è l’aspetto più bello di essere una cosplayer e quello invece più brutto.
L’aspetto più bello è semplicemente indossare il proprio cosplay ed interpretare il personaggio, mi rende davvero felice, mentre quello negativo è la competitività fra vari cosplayer che vogliono fare a gara per fare più cosplay senza un minimo di passione.
Ringraziamo Margherita del tempo che ci ha dedicato! Cosplayers di tutto il mondo unitevi!
Matteo Taccola
matteo.taccola@uninfonews.it