Incuria, insicurezza e inciviltà.
A Livorno gran parte dei gruppi Facebook raccoglie, quotidianamente, segnalazioni di disagi provenienti da semplici cittadini, sempre più preoccupati dall’assenza di politiche attive in questi ambiti.
Nel tentativo di concentrare e dare risalto a queste lamentele, alcuni livornesi hanno pensato di elaborare una vera e propria risposta organizzata e strutturata ( il “Comitato Sicurezza Urbana”), fondando un vero e proprio team e dotandosi di uno spazio virtuale.
Qualche settimana fa ho avuto la possibilità di conoscere l’Avvocato Erika Vivoli e Lorenzo Viani, tra i promotori del progetto, approfondendo, in particolar modo, le ragioni dietro questo esempio di auto-organizzazione civica.
- Chi, per primo, ha avuto l’idea di costituire un comitato sulla “Sicurezza Urbana”?
L’idea è nata da Marco Martelli ma, in breve tempo, è stata subito condivisa da altri, allargandosi durante questi tre anni di attività anche a persone che non si conoscevano o si conoscevano soltanto di vista.L’esigenza principale, come può suggerire il nome stesso, è quella di combattere il degrado in cui versa Livorno da diverso tempo, attraverso forme di cittadinanza attiva e costruttiva.
L’incuria della città, e ci spiace dirlo, ha progressivamente travolto il centro urbano in varie forme, dall’aumento esponenziale di occupazioni abusive a preoccupanti fenomeni di criminalità furti per sfondamento, passando per un’assenza di decoro.
- Quale è stata la prima occasione in cui avete avuto modo di formulare le vostre proposte?
Il 19 novembre 2016 abbiamo indetto una conferenza stampa in cui ci siamo ufficialmente presentati alla città al circolo Arci “Io sono 141” con Loris Rispoli e abbiamo pubblicizzato il gruppo Facebook dove siamo attivi.
Qui è possibile leggere i nostri documenti dove proponiamo alcune misure all’Amministrazione Comunale
- Poc’anzi avete parlato di varie forme del degrado e ora di proposte, quali misure possono essere, a vostro dire, funzionali a erodere la situazione urbana in cui versa Livorno?
Come detto, ci sono diverse forme di degrado, alcune più intense e visibili, altre meno ma, non per questo, meno importanti.
In primis, la questione dell’emergenza abitativa è oggi gestita malamente e al di fuori della legalità: si fatica ad promuovere un censimento degli alloggi vuoti o assegnati a persone prive dei requisiti, si tollerano episodi di occupazione abusiva (Villa Kayes, ex ASL, via Cambini), ci si astiene dall’approvare piani di riqualificazione urbanistica e, infine, non si riconvertono immobili comunali per l’uso abitativo.Oltre a questo, troviamo preoccupante la diffusione di episodi di microcriminalità (anche se ci sembra, ormai, molto poco micro) come furti con sfondamento, spaccio e aggressioni.
Questa dinamica, ed è una tendenza trascurata, si è progressivamente estesa, negli ultimi anni, da Piazza della Repubblica al centro città.Su quest’aspetto, troviamo positive tutta una serie di ordinanze e controlli svolti nei confronti di esercenti aperti fino a tarda serata.
Segnaliamo, sul punto, anche come proprio di recente l’amministrazione abbia recepito le nostre indicazioni sulla sicurezza delle farmacie comunali, in particolare quella attiva nelle ore serali in Piazza Grande.Sul decoro urbano, invece, crediamo si debba insistere da un lato nell’abbellimento degli spazi comuni, attraverso, ad esempio, l’installazione di piante, dall’altro nella loro pulizia; questo tema è vitale soprattutto per costruire una “vetrina” adeguata alla città di fronte a turisti.
- Credete che, nel tempo, la situazione in tema di sicurezza sia migliorata, peggiorata o rimasta uguale?
Sicuramente non migliorata e, come detto, in alcune zone decisamente peggiorata.
Manca, a nostro vedere, una progettualità specifica sul tema, un orizzonte lungo cui costruire (magari sfruttando bandi europei) interventi in tema di decoro e sicurezza.
Oltre a questo, a volte sembra quasi che certi fenomeno illegali siano tollerati… Basterebbe tutto sommato poco per istituire, a titolo esemplificativo, un “poliziotto di quartiere” o presidi sistematici in alcune zone critiche, o ancora favorire con sgravi e incentivi la gestione di alcune aree ad intenso impatto turistico (come i portici di Via Grande). - Talvolta sul web ho visto che il gruppo è associato, e per questo criticato, per un approccio forse troppo securitario al problema del degrado urbano. Voi cosa ne pensate?
Per noi la sottovalutazione di un problema determina l’insorgere del problema.
Da anni, ma come detto la dinamica si è rafforzata di recente, manca un’azione Comunale su numerose aspetti tra cui il decoro e la sicurezza urbana; non a caso, anche se in modo forse confuso e privo di coordinamento, si stanno moltiplicando esperienze come la nostra frutto dell’attivismo spontaneo dei cittadini.
Ringrazio ancora una volta per la disponibilità l’Avvocato Erika Vivoli e Lorenzo Viani, nonché Matteo Baldini per aver agevolato quest’incontro.
Ricordo che a questo link potete trovare l’indirizzo Facebook del gruppo e tutti i documenti fino ad ora elaborati.
Giulio Profeta
profeta.giulio@uninfonews.it