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Carlo Boccadoro presenta il libro “La grande battaglia musicale”

Collateralmente alla Stagione Lirica del Teatro Verdi di Pisa torna il ciclo di incontri pomeridiani in Sala Titta Ruffo Opera e Dintorni: quattro appuntamenti fra presentazioni di libri e conversazioni di argomento musicale. Il primo di questi incontri si è tenuto ieri giovedì 10 dicembre alle 17:30, particolarmente adatto al clima pre-natalizio perché è stato, grazie anche alla proposta e all’impegno della Libreria Ghibellina, è l’incantevole libro di fiabe del compositore Carlo Boccadoro intitolato “La grande battaglia musicale e altre avventure sonore”, con cui l’editore Marcos y Marcos ha appena inaugurato una nuova collana, Scarabocchi, dedicata ai giovani lettori.

Il compositore Carlo Boccadoro con una copia de “La grande battaglia musicale”

Carlo Boccadoro, compositore, direttore d’orchestra, pianista, percussionista e musicologo, nonché tra i fondatori del progetto culturale ‘Sentieri Selvaggi’, è  uno dei musicisti contemporanei più stimati a livello internazionale; scrive musica sinfonica, cameristica, per spettacoli di danza e teatrali, collaborando con artisti provenienti da differenti mondi e linguaggi, e le sue composizioni vengono eseguite nelle principali sale da concerto in Italia e all’estero; ha inoltre pubblicato per Einaudi e Il Saggiatore diversi libri di carattere musicale, collabora con programmi radiofonici presso la Rai, la RSI/Rete due e Radio Popolare, tiene una rubrica di consigli d’ascolto sulla versione web della rivista ‘Internazionale’. “La grande battaglia musicale” è il suo primo libro di fantasia, molta fantasia. Un libro di avventure fatte di note e di sogni, ambientato per le strade di Notina, un minuscolo paese molto allegro dove c’è sempre musica nell’aria. Arricchiscono il libro le illustrazioni di Laura Fanelli e quattro mini partiture che, come ha ricordato Carlo Boccadoro in una recente intervista «si possono suonare col flauto dolce a scuola, col piano, canticchiarle o fischiettarle. L’importante è fare musica».

L’intermediario tra autore e pubblico è stato Leonardo Vannucci, già libraio (responsabile per molti anni del settore Saggistica della libreria Feltrinelli di Pisa), attento lettore, appassionato di musica nonché, dallo scorso anno,  tra i fondatori e autori di “Affabula Communication”, realtà on-line incentrata sullo storytelling. Vannucci ha definito questo libro «gentile e sereno, fa immaginare come potrebbe essere il mondo se al centro ci fosse la musica» ed ha posto subito un’interessante domanda all’autore.
Leonardo Vannucci: Perché la forma della fiaba?
Carlo Boccadoro: È un omaggio a Luciano Berio, un grande compositore che purtroppo oggi non c’è più. Molti anni fa, quand’era presidente dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, mi commissionò un’opera per bambini. Le fiabe le ho lette da bambino, quelle di Gianni Rodari o di Roberto Piumini, ma poi non le ho più riprese, quindi non sapevo dove attingere la trama dell’opera. È stato grazie a Berio che ho conosciuto ed apprezzato le Fiabe Italiane di Italo Calvino, da cui ho poi tratto la mia opera per bambini La nave a tre piani, però già allora mi era venuta l’idea di scrivere delle fiabe a tema musicale. All’inizio non è stato facile perché sono abituato a scrivere saggi, trattati o comunque libri molto tecnici in cui, però, non si racconta nulla; poi un giorno ho “creato” il paese di Notina, ma non sapevo chi ci abitasse e allora ho iniziato a scrivere fiabe per scoprire quali erano i suoi abitanti, cosa facevano e, dopo averle scritte, le regalavo ad amici diventati papà per i propri figli. In altre parole le scrivevo un po’ per curiosità e un po’ per divertimento, non pensavo che ne avrei mai tratto un libro.

La presentazione prosegue, svelando man mano lo strano mondo di Notina.
LV: Da dove provengono i nomi degli abitanti di Notina?
CB: Dal mondo della musica, tutti quanti. Ho cercato i nomi più buffi (ad esempio, la moglie del sindaco è la signora Cesura, il fruttivendolo ed il bottegaio si chiamano Mezzopiano e Mezzoforte), ma appartengono tutti al linguaggio tecnico della musica. Non è necessario conoscere il loro significato, ma scoprirlo può essere un divertimento in più.
LV: Il libro è molto colorato: le illustrazioni sono in tre colori che cambiano con il procedere del libro, poi ci sono molte descrizioni “colorate”, come il lavoro di uno degli abitanti del paese che fa l’istallatore di arcobaleni, oppure la bambina che crea una collana di note colorate. Come mai tutti questi colori?
CB: Volevo un libro colorato: mi piacciono i cartoni degli anni ’70, quelli coloratissimi, psichedelici, dove il verde è il verde più verde che c’è ed il rosso è il rosso più rosso che c’è e volevo trasportare questo nel libro.
LV: Nel libro lei nomina molti strumenti strani come il clarone, l’ottavino, il contrabbasso…
CB: Ci sono molti strumenti particolari in queste fiabe, li ho scelti per via del loro nome tanto buffo. Il violino non è buffo, è normale; ci sono fiabe che contengono anche il violino, ma ci sono altri strumenti molto più buffi e particolari, come il clarone, il fagotto e il contrabbasso (quello del libro si chiama Bruno).
LV: Tra l’altro il contrabbasso è al centro di una bella storia, quella di Viola.
CB: Quella di Viola è una storia di aspettativa: c’è questa bambina che trova il contrabbasso, vorrebbe suonarlo ma non può perché è ancora troppo piccola: per suonare il contrabbasso bisogna essere alti, altrimenti non si arriva alla tastiera e non si cambiano le note. Viola ha provato a farlo suonare a degli uccellini, ma senza grandi risultati, allora decide di continuare a tenerlo con sé, fino a quando non sarà in grado di suonarlo. E allora lo tiene in camera, ci parla, lo porta in giro, come una specie di fratello maggiore.
LV: Si potrebbe definire questo libro una fantasia? Anche nel senso musicale del termine.
CB: Beh, si tratta di brani, brevi storie che – letti insieme – raccontano una storia più grande. Quindi forse sì, può essere una fantasia.
LV: Il titolo contiene la parola “battaglia”. Ha una particolare importanza nel linguaggio musicale?
CB: Inizialmente non volevo usare “battaglia” perché è una parola violenta che evoca guerre e morti, ma in realtà la battaglia che avviene a Notina è una battaglia di tutt’altro tipo: è una sfida tra due bande musicali, difatti per “battaglia” in musica si intende una sfida tra due musicisti (o due gruppi di musicisti: due bande, due orchestre, due cori).
LV: A proposito di questo, come mai a Notina c’è una banda? E perché è così importante?
CB: A Notina non tutti sono musicisti, c’è chi fa un lavoro diverso (il fruttivendolo, il postino, l’installatore di arcobaleni, il fornaio, il manovratore di mongolfiere) ma tutti suonano, cantano o sono appassionati di musica, quindi doveva esserci un ensemble, ma di certo non un’orchestra sinfonica: le grandi orchestre sono per le metropoli, non certo per i piccoli paesi come Notina, che quindi ha la sua banda, un po’ come i paesini toscani.
LV: Ha detto che questa è la prima volta che riveste il ruolo di narratore. Come si è trovato?
CB: Io sono nato compositore, quindi mi trovo più a mio agio a scrivere note, però le note le scrivi da solo, le parole no. Quando si tratta di scrivere parole si entra in contatto con tante persone, ad esempio l’editor che giudica il tuo lavoro e ti consiglia come e dove apportare modifiche. Questo non si può fare con la musica perché il compositore è, diciamo, l’editor di se stesso. Scrivere un libro è più divertente perché dietro c’è un gioco di squadra.

Alla presentazione hanno preso parte attiva le classi 1^A, 1^B e 1^C della scuola secondaria di primo grado con sezione musicale “L. Fibonacci” di Pisa: gli alunni, dopo aver condotto uno studio approfondito sul libro di Boccadono con le insegnanti nel corso dell’anno scolastico, hanno letto al pubblico della Sala Titta Ruffo alcuni estratti delle avventure degli abitanti del paese di Notina e, in conclusione, hanno letteralmente interpretato il Concertino in classe, tratto dall’omonima fiaba presente nel libro (clicca QUI per vedere il video).

Gli altri appuntamenti del ciclo saranno il 19 dicembre con la conversazione su Francesca da Rimini nel dramma di d’Annunzio e nell’opera lirica di Zandonai, relatori  Maria Pia Pagani e Alberto Paloscia (iniziativa organizzata insieme conl’ Associazione Dannunziana, l’ Associazione Pisana Amici della Lirica e  FIDAPA BPW ITALY); il 26 gennaio con la presentazione del libro di Alberto Cantù “Da Farinelli a Camilleri. Storie di parola per musica” di cui Cesare Orselli parlerà con l’Autore; il 12 febbraio con la presentazione del libro di Marco Jacoviello “Al favor della notte… Notturni nel teatro di Mozart” di cui il direttore artistico del teatro, Marcello Lippi, parlerà con l’Autore.

Per maggiori informazioni tel  050941111 e www.teatrodipisa.pi.it.

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